Calcio
Europei Under 21: l’analisi e il pronostico del Gruppo B
GRUPPO B
Il gruppo B andrà in scena al nord, tra il “Nereo Rocco” di Trieste e la “Dacia Arena/Friuli” di Udine. Le partite si giocheranno lunedì 17 giugno (Serbia – Austria, Trieste, ore 18:30, Germania – Danimarca, Udine, ore 21:00), giovedì 20 giugno (Danimarca – Austria, Udine, ore 18:30, Germania – Serbia, Trieste, ore 21:00) e domenica 23 giugno (Austria – Germania, Udine, ore 21:00, Danimarca – Serbia, Trieste, ore 21:00). Domenica 30 giugno, invece, si tornerà nel capoluogo friulano per la finale.
DANIMARCA
Il nome dei danesi potrebbe suonare come quello di una squadra abbordabile, ma nella fase a gironi – conclusasi col primo posto ai danni della Polonia – sono riusciti a incorniciare i 23 punti con una differenza abissale tra reti fatte e subite: 30 contro 8, per una differenza reti di +22. Vero, le avversarie sulle quali i nordici hanno passeggiato non erano probabilmente alla loro altezza (Far Oer su tutte), tant’è che la terza classificata, la Georgia, ha totalizzato addirittura 11 punti in meno, ma il fatto che abbiano sempre segnato (e solo contro la Polonia un gol) dimostra che davanti alla porta avversaria tentennano poco.
Uomo chiave: Quasi un terzo dei gol segnati nella fase a girone è stato realizzato da Robert Skov. Già nel giro della nazionale maggiore, il numero 10 è un classe ’96 del Copenaghen e, nonostante giochi prevalentemente ala destra, ha una statistica incredibile nel rapporto partita-gol: nella Superligaen ha centrato il bersaglio ben 24 volte su 26, mandando anche in porta il compagno per sei volte; nella Superligaen Championship Round, invece, 6 reti e 4 assist su 8 gare. L’europeo potrebbe dargli risalto ancor di più!
Punti di forza: Oltre a Skov, che comunque proponiamo anche in questo capitolo, attenzione anche a una conoscenza del calcio italiano, ultimamente accostato al Milan e a squadre estere: Joachim Andersen. Il difensore blucerchiato, insieme a compagni di reparto Nelsson (Nordsjælland), Rasmussen (Empoli) e Kristensen (seconda fila del “magico” Ajax) saranno una brutta magagna da contrastare per gli attaccanti avversari. D’altronde, il miglior attacco è la difesa…
Punti deboli: la storia, semplicemente. Quando pensiamo alla Danimarca, non possiamo non fare riferimento ai campioni d’Europa del ’92 o al tragico biscotto, gustato insieme alla Svezia, nel 2004. Dal punto di vista di U21, tuttavia, la Danske dynamite ha mai lasciato il segno da 27 anni, quando si era qualificata per le semifinali, oltre al 2015, con lo stesso risultato.
Curiosità: Scelta insolita, quella del CT Frederiksen, di lasciare a casa Kasper Dolberg. Il 21enne, uscito alla ribalta la scorsa estate e accostato ad alcune big europee, ha giocato una sola partita di qualificazione, pur non essendosi infortunato gravemente.
AUSTRIA
L’Austria, nel gruppo 7 delle qualificazioni, si è classificata seconda, totalizzando 22 punti, alle spalle di Serbia (26) e davanti alla Russia (19). Pur essendoci 7 punti tra le compagini, i numeri si equilibrano abbastanza: concentrandoci sugli austriaci, la differenza reti è uguale a quella dei serbi (+18), mentre la voce dei gol fatti – superiore a quella di quest’ultimi – si accosta accanto a quella dei russi (25), con soli 7 gol al passivo. Prendendo in esame che le altre squadre del gruppo (Macedonia del Nord, Armenia e Gibilterra) possono essere considerate “cuscinetto”, la qualificazione è arrivata all’ultima giornata (3-2 contro la Russia) e poi allo spareggio andata e ritorno contro la Grecia, vinto in entrambe le occasioni per 1-0.
Uomo chiave: Difficile trovare un solo uomo chiave nell’Austria, ma se andiamo a vedere il rapporto partita-gol, sicuramente premiamo Mathias Honsak. Anche lui classe ’96, di proprietà del Salisburgo, in questa stagione ha contribuito al sesto posto dell’Holstein Kiel (Zweite Liga) con 4 reti e 5 assist in 25 partite. Può giocare in ogni posizione sulla fascia sinistra, e ha aiutato la sua nazionale a qualificarsi con 6 gol in 7 matches.
Punti di forza: La Nazionale maggiore. In occasione dell’Europeo, infatti, Kevin Danso (Augsburg), Philipp Lienhart (Friburgo, ex Real Madrid), Stefan Posch (Hoffenheim), Xaver Schlager e Hannes Wolf (Salzburg) sono difensori e centrocampisti già nel giro della squadra di Foda.
Punti deboli: Prima partecipazione a un campionato europeo di categoria dal 1978, semplicemente perché l’esordio assoluto era avvenuto un anno prima. Nel 1980 non aveva nemmeno partecipato, mentre nel 2009 è stata eliminata negli spareggi dalla Finlandia.
Curiosità: Il CT, Werner Gregoritsch, è in carica da ben 7 anni. La sua esperienza e conoscenza, sempre accompagnata dal 4-2-3-1, riuscirà a essere d’aiuto per il passaggio del turno?
SERBIA
Come accennato prima, la nazionale under di Goran Dorovic si è qualificata al primo posto nel gruppo 7, davanti ad Austria e Russia.
Uomo chiave: Salito (ancor di più) alla ribalta per il trasferimento al Real Madrid, Luka Jovic, classe 1997, è sicuramente la stella di questa squadra. Durante le qualificazioni ha segnato 7 gol in 9 gare, ma il vero show – che ha convinto i blancos a mettere sul piatto un’offerta da 60 milioni di euro – l’ha girato con l’Eintracht Francoforte: 32 partite, 17 gol e 6 assist in Bundesliga; 14 partite, 10 gol (tra cui quello fatale all’Inter) e un assist in Europa League. Insomma, signore e signori: Luka Jovic.
Punti forti: Se l’attacco non è proprio il primissimo della classe (due gol in meno di Austria e Russia), ci pensa la difesa a riportare il giusto equilibrio: i soli 5 gol subiti sono un bel biglietto da visita, per una retroguardia che vede in Nikola Milenkovic (Fiorentina) il giocatore più quotato, che ha disputato una gran prima parte di stagione in Viola. Rimanendo in Italia, un’altra pedina che ha sfruttato alla grande l’infortunio di Meitè e che ha trovato spazio tra le preferenze di Mazzarri è Sasa Lukic, cresciuto molto anche l’anno scorso in Spagna, tra le fila del Levante.
Punti deboli: A parte Jovic, nessun giocatore è veramente salito alla ribalta. Per dire, pedine fondamentali come Andrija Živković ha totalizzato appena 16 presenze e zero gol al Benfica. Pochetto, ma se è vero che ognuno dev’essere messo nel proprio “habitat” per rendere al meglio, ecco che in tre partite delle qualificazioni ha segnato due gol. Vedremo…
Curiosità: Il portiere (probabilmente) titolare, visto che ha disputato tutte le partite delle qualificazioni, è Boris Radunovic, titolare della Cremonese rottosi il crociato a inizio novembre. CT Dorovic, però, ha voluto convocarlo ugualmente.
GERMANIA
I campioni in carica ci riprovano. Questa volta, però, la Germania non parte tra le favorite della vigilia, con ben 19 elementi diversi rispetto a due anni fa. Il ricambio generazionale che ha coinvolto la nazionale A priva il ct Kuntz di numerosi elementi di qualità: assenti Kehrer (PSG), Sané (Manchester City), Werner (Lipsia) e gli astri nascenti del Bayer Leverkusen Brandt e Kavertz.
Uomo chiave: È il più anziano giocatore della manifestazione, nato il primo giorno di gennaio del 1996. Per Mahmoud Dahoud, centrocampista del Borussia Dortmund, può essere giunto il giorno della consacrazione dopo un biennio al di sotto delle aspettative createsi all’epoca dell’altro Borussia, quello di Mönchengladbach.
Punti di forza: Il pacchetto difensivo tedesco è forse il migliore dell’intero europeo: Tah (Bayer Leverkusen) piace a mezza Europa, Klostermann (Lipsia) è un terzino moderno, dedito alla spinta offensiva e discreto in fase di contenimento. Alle loro spalle, sta decisamente crescendo bene il portierino Nübel (Schalke 04), che ha sottratto al più giovane Fruchtl l’etichetta di nuovo Neuer.
Punti deboli: Per una difesa eccellente, c’è un attacco decisamente rivedibile. Teuchert (Schalke 04, 8 gol in 8 presenze in Under 21) è reduce da una stagione con appena 5 presenze e 0 gol all’attivo, non abbastanza per essere convocato. In assenza di Werner, le alternative non sono degne di una squadra che vuole vincere: Johannes Eggestein (Werder Brema) è un talento in rampa di lancio, ma non ancora abituato a palcoscenici importanti, Waldschmidt (Friburgo) non sembra il bomber in grado di risollevare il reparto.
Curiosità: C’è attesa per i fratelli Eggestein, unica coppia consanguinea di tutto l’europeo: solo 18 mesi di differenza tra il centrocampista Maximilian (classe 1996), uno degli elementi di maggior valore della rosa, e il già citato attaccante Johannes (classe 1998). I due giocatori militano entrambi nel Werder Brema, società nella quale sono cresciuti sin dalla giovanissima età.
IL PRONOSTICO
1° Germania – 2° Danimarca – 3° Serbia – 4° Austria
Se il primo posto, nonostante il ricambio generazionale, sembra abbastanza scontato, tutto rimane aperto per quanto riguarda le altre tre posizioni. Sulla carta parte in svantaggio l’Austria, più che altro perché l’unica qualificatasi al secondo posto. I rinforzi dalla Nazionale maggiore basteranno per andare alla ricerca del secondo posto?
Probabilmente no, anche perché Danimarca e Serbia hanno i loro uomini di punta, sia in fase d’attacco che in quella di difesa.
In fin dei conti, però, durante le qualificazioni i giocatori non hanno sempre formato lo stesso zoccolo duro e – la cosa più importante – le partite saranno “secche”, senza possibilità di giocare il ritorno: l’attenzione dovrà essere massima.
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