Calcio
Fede Calcistica – La conoscete la storia dei fratelli Dassler? – 25 mar
A poche ore dalla morte di Johann Cruiyff, Vi ripostiamo un bellissimo racconto che riporta un aneddoto della sua vita. Rip Leggenda.
Caino e Abele, Remo e Romolo… Adolf e Rudolf Dassler: i legami di sangue a volte sono più deboli delle logiche legate al marketing e le lotte intestine hanno la meglio sulle comune origini. Andiamo con ordine. Nel 1924, in una Baviera ancora scossa dalla fine della Prima Guerra Mondiale e dalla breve esistenza della Repubblica Sovietica Bavarese, due fratelli aprivano insieme un piccolo laboratorio artigianale di calzature sportive dove venivano prodotte scarpe per diverse discipline. Questa piccola impresa familiare in pochi anni andò molto al di là delle iniziali aspirazioni e, già dalle Olimpiadi del 1928, diversi atleti calzavano ai piedi questi neonati prodotti di ottima fattura. L’iniquo Trattato di Versailles diede i suoi frutti di lì a breve, con la Seconda Guerra Mondiale e la stragrande maggioranza delle imprese tedesche convertite alla produzione di opere belliche, fra le quali anche la Gebrüder Dassler Schuhfabrik. In quegli anni i litigi fra i fratelli divennero però insostenibili, così nel 1948 Rudolf Dassler preferì fondare la sua azienda personale, la Puma (inzialmente denominata Ruda), seguito a ruota dal fratello che un anno dopo fondò la Adidas. Questa ultima ebbe da subito più successo, divenendo ben presto la marca di riferimento della Nazionale di calcio della Germania Ovest. La rivalità cresceva sempre di più, con campioni come Pelè che sceglievano le scarpe Puma, mentre altri come Beckenbauer che si affidavano ad Adidas. Il destino volle che nei mondiali del 1974, disputati proprio nella Germania Ovest, in finale si trovassero due squadre griffate Adidas, la squadra ospitante e i Paesi Bassi (più conosciuti con la sineddoche Olanda), ma in questa ultima compagine giocava Hendrik Johannes Cruijff, uomo immagine Puma, da molti considerato il giocatore più completo di tutti i tempi, con la peculiarità, però, di avere giocato una finale di Coppa del Mondo con una maglia… incompleta! Durante tutte le partite del Mondiale del 1974 e anche nella celeberrima finale dove i Paesi Bassi riuscirono a segnare il gol del provvisorio vantaggio senza che gli avversari avessero toccato il pallone, per questioni legate al marketing ma soprattutto a questioni familiari, solo un giocatore si distingueva con una maglia particolare: il mitico #14 dei tulipani vestiva infatti una divisa Adidas con solo due strisce al posto delle canoniche tre, un affronto originale e sicuramente ben riuscito a opera della Puma.
Questa maglia, oltre a essere stata portata da uno degli interpreti più puri di questo sport, ha infatti questa caratteristica che la rende unica nel suo genere: non si tratta di un errore, ma di un vero artificio di marketing ante litteram rispetto alle odierne pubblicità mirabolanti. Appartiene alla collezione www.soccerstuff.it ed è stata usata durante la partita Argentina – Paesi Bassi del 26/06/1974 dove venne scambiata con quella del giocatore René Orlando Houseman.
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