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Baseball – La Fortitudo comincia malissimo i play-off

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Nel remake della finale 2018, l’Aquila orfana del talento di Marval e con un Raul Rivero decisamente appannato, subisce la prima sconfitta stagionale fra le mura amiche del “Gianni Falchi”.

Nella gara inaugurale di queste semifinali scudetto, Parma s’impone con un pesantissimo 10 – 3 a domicilio dei biancoblù, ribaltando immediatamente il fattore casalingo.

Nulla è ancora perduto, ma questa inaspettata sconfitta costringerà l’UnipolSai a vincere gara 2 questa sera e almeno una delle due sfide in programma nella città ducale la prossima settimana.

Colpo esterno anche per San Marino, trionfante allo “Steno Borghese” di Nettuno nell’altra semifinale.

La partita. Dopo i primi inning vissuti in grande equilibrio, nel corso del terzo attacco la Effe si sveglia e sblocca l’incontro. Il doppio contro le recinzioni di Nosti è subito seguito da un legno rasoterra di Ferrini che buca centralmente le sentinelle parmensi permettendo all’italo americano di completare il giro dell’uno a zero. Nel tentativo di recuperare la pallina in tuffo, Mirabal si fa male alla spalla ed è costretto a lasciare spazio a Mercuri.

Al cambio di campo, proprio il nuovo entrato spara un homer dritto per dritto che vale il punto del pareggio. 1 a 1.

Bologna risponde immediatamente: Leonora martella prima un doppio in piedi fra gli esterni e poi, con Paz nel box, ruba la terza su “wild pitch”. Il catcher franco -cubano rompe la mazza e viene facilmente eliminato. Vaglio colpito avanza in prima lasciando a Russo l’incombenza di entrare in scena con i compagni posizionati agli angoli del diamante. Il battitore designato “sbuccia” il contatto e ne fa le spese Leonora colto “in ballerina” da Casanova, mentre il capitano scappa in seconda. Scende nel box Grimaudo, ma l’offensiva si spegne con la pallina comodamente raccolta dalle parti della terza base per l’ultima eliminazione del quarto inning.

Nella parte alta della quinta ripresa, Parma passa addirittura in vantaggio. Con Paolini out, Vinales colpisce una valida e si arrampica fino in 3a approfittando di un successivo lancio pazzo su Koutsoyanopulos. Con il compagno in zona rossa, l’italo-greco centra una rimbalzante che Riviero devia ma non trattiene, consentendo a Vinales di portare gli ospiti avanti per 2 a 1. Fortunatamente, l’Omone si riscatta immediatamente con la presa al volo su Zileri che riscalda il pubblico e spegne l’attacco gialloblù senza subire ulteriori danni.

Bologna però non è in serata e dopo aver chiuso il turno con zero valide, subisce la definitiva offensiva parmense in un “big inning” da 5 punti.

Singolo di Poma, Sambucci “colpito” e bunt di sacrifico ad opera di Mercuri per l’avanzamento dei corridori. Scalera, colpito nuovamente da un Rivero innervosito, riempie minacciosamente il diamante, costringendo Frignani alla sostituzione. Fuori il partente venezuelano, dentro Perakslis. La musica non cambia. A basi piene, Paolini batte su Ferrini che pasticcia leggermente regalando a Poma il 3 a 1. A sacchetti nuovamente carichi, arriva puntuale la valida di Vinales che vale il 4 a 1. De Simoni va a out al volo ma l’ennesimo “colpito” forza il 3° punto consecutivo dei ducali. Non è finita, perché Zileri centra l’immacabile valida da due punti portando i suoi sul 7 a 1.

Frignani cambia ancora sul moud, lasciando intendere l’epilogo di un match ormai fuori dalle speranze di rimonta.

Come prevedibile, Bologna esce definitamente dalla battaglia e nel 7° inning l’attacco di Gianguido Poma segna altri 3 punti grazie alle legnate in sequenza di Mercuri, Scalera e Paolini. Il resto lo fa la volata alzata da Koutsoyanopulos per un tombale 10 a 1.

Sul finire della partita, con il punteggio saldamente in mani parmensi, l’Aquila ritrova un po’ di orgoglio accorciando il passivo. Polonius va a punto sulla valida di Vaglio e poi Grimaudo chiude la contesa “tornando a casa” nel 9° inning sul fly di sacrificio del solito John Polonius per il definitivo 3 a 10.

Appuntamento a questa sera per gara 2, con i lanciatori di scuola italiana pronti a sfidarsi sul monte.

Inutile dirlo: la Fortitudo avrà bisogno di un “Falchi” bollente per riequilibrare la serie.

Foto Lorenzo Bellocchio

 

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