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Zavanella: “Dall’Ara progetto lungo ed elaborato. Ci si sono simboli importanti da custodire”

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Gino Zavanella è un architetto con un’esperienza pluridecennale nella progettazione di strutture per lo sport e non solo, con la volontà di creare impianti unici e sostenibili. Ha progettato e condotto i lavori dello Juventus Stadium (ora Allianz) e adesso al lavoro per il restyling del Dall’Ara a Bologna. Ecco l’intervista dell’architetto rilasciata ai colleghi di Tutto Mercato Web:

Gli stadi italiani?

“Nella maggior parte sono vecchi di trent’anni o del periodo fascista. E’ ora di metterci mano. Ci sono tempi lunghi legati anche alla burocrazia ma dobbiamo decidere se in Italia gli stadi vogliamo farli, tenendo anche conto che le situazioni cambiano: le proprietà ad esempio passano, le classifiche cambiano e c’è un mutamento continuo. Il calcio è visto peraltro dai presidenti non come un’industria ma ancora come un hobby in alcuni casi e la prima squadra è quasi la sola cosa più importante.”

L’Allianz Stadium?

“La Juve ne ha tratto vantaggi perchè adesso è casa loro: prima c’erano una media di 20mila spettatori, oggi con l’Allianz è sempre pieno. Lo stadio insomma incide sull’afflusso della gente. Lo stadio non deve esser visto solo come il luogo dove avviene lo spettacolo ma come un agorà da utilizzare sette giorni su sette. E per ogni città deve essere studiato uno stadio ad hoc.”

Firenze?

“Il Franchi è uno dei più importanti stadi d’Italia e d’Europa, con pregi e difetti: vale la pena studiare la possibilità di riutilizzarlo e se poi il riutilizzo e l’ammodernamento non sarà possibile allora sarà opportuno pensare ad uno stadio nuovo. Ma prima di tutto è giusto valutare un riutilizzo del Franchi.”

Il progetto dall’Ara?

“E’ stato un progetto lungo ed elaborato. Ci si sono simboli importanti da mantenere come ad esempio la Torre ma anche la statua della vittoria alata. Deve comunque essere uno stadio proiettato negli anni Duemila. Avvicineremo le tribune al campo e forniremo quei servizi per allungare la permanenza degli spettatori nel match day ma con la possibilità che lo stadio stesso possa essere utilizzato durante la settimana con varie attività. Il Bologna con i suoi dirigenti mi hanno appoggiato in tutto. Per il restyling devono servire dai 15 ai 18 mesi e quindi il Bologna dovrebbe giocare un campionato in un altro stadio. Se i permessi arriveranno prima della fine di questo campionato potremo iniziare i lavori a giugno 2020″. 

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