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Formula 1 – Gp Singapore : resurrezione Vettel, Leclerc secondo

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Il GP di Singapore è forse il più provante a livello fisico dell’intero mondiale: temperature ed umidità alte, pista lenta che non garantisce l’aflusso di aria fresca all’interno degli abitacoli, sessantuno giri per quasi 2 ore di gara; senza contare che i sorpassi sono a dir poco proibitivi e questo rende i piloti tesi come corde di violino.

Al pronti via, Leclerc e Vettel hanno lo scatto migliore, il Tedesco prova ad attaccare subito Hamilton che però gli chiude la traiettoria con una staccata poderosa, accompagnandolo verso l’esterno alla prima curva. Dietro partenza da incorniciare per Giovinazzi che guadagna in un giro due posizioni, è ottavo. La gara prende da subito una piega di “conservazione” per i piloti che gareggiano per le prime posizioni, sorpassare a Marina Bay è davvero difficile, la gara sarà in buona parte decisa durante le soste ai box ed i team hanno chiesto ai piloti di non esercitare troppa pressione sulle gomme: significativo che miglior tempo di giornata resti ad Hülkenberg (18°) per buona parte della prima frazione di gara.

I primi cinque: le due Ferrari, le due Mercedes e le due RedBull, sono ancora racchiusi in meno di cinque secondi dopo dieci giri. Come durante le qualifiche di q3 di Monza, nessuno vuole scoprire le proprie carte, ma il problema è che girando così lentamente, anche le vetture nelle posizioni più arretrate sono così vicine dalle prime, che al rientro da una sosta i box il rischio di rimanere imbottigliati nel traffico è reale. Al diciassettesimo giro, è la Ferrari a decidere di fare la prima mossa, facendo innervosire Hamilton con una mossa “elastico”: Leclerc accelera, abbassando di quasi due secondi i tempi sul giro, Hamilton prova a stargli dietro, ma lo scatto improvviso del Monegasco gli costa otto decimi, passano due giri ed il ferrarista torna a girare più lentamente ma il britannico non può azzardare il sorpasso.

Al ventesimo giro la gara cambia con Vettel è il primo a rientrare, gomma a mescola dura per il Tedesco, un giro e tocca anche a Leclerc che incredibilmente al rientro in pista si ritrova alle spalle del compagno di squadra. In Mercedes si attende che le Ferrari rimangano imbottigliate nel traffico per rientrare, anche se nel frattempo Hamilton, con pista libera, sta facendo registrare tempi incredibilmente lenti, le rosse di Maranello girano fino ad un secondo più veloci, addirittura Giovinazzi da mezzo secondo sul giro al britannico. Al ventisettesimo giro, Hamilton, ormai senza grip, viene richiamato ai box, al suo rientro rimane alle spalle di entrambe le Ferrari, strategia vincente per le rosse.

Un Vettel energizzato comincia ora a compiere sorpassi al limite del possibile, gli attacchi contro di lui nel corso delle ultime due settimane si trasformano in carburante per il suo cervello e sopratutto per il suo cuore: ora è primo, alle sue spalle quel compagno di squadra che nell’ultimo mese gli ha strappato dalle mani il volante di prima guida Ferrari. La gara procede ed i riflettori sono tutti puntati sui due campioni della rossa, “Potete battagliare, ma senza fare danni”, la risposta del muretto Ferrari ad un frustrato Leclerc. Da qui alla fine due Safety Car portano i due Ferraristi a ritrovarsi sempre più vicini, ma oggi è la giornata di Vette, che spacca la gara con tempi vicini a quelli da qualifica.

 

Alla fine la gara si conclude con una storica doppietta Ferrari in quel di Marina Bay, la prima doppietta della scuderia di Maranello nella repubblica del sud est asiatico.

Orgoglio nazionale. Dopo dieci anni, un Italiano è tornato alla guida di una gara di Formula 1: Giovinazzi, tra gli ultimi a rientrare ai box, si è ritrovato per quasi tre giri, a metà gara, davanti a tutti. Chiuderà poi decimo, anche per un’errata gestione delle gomme.

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