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Calcio

Le Mascotte dei Mondiali – 01 Giu

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Un elemento che ha preso sempre più piede quando si parla di Mondiali o comunque di competizioni sportive di un certo livello, è la mascotte. Dal Mondiale di Inghilterra 1966 anche la fase finale della Coppa del Mondo iniziò ad adottare una mascotte, collegata all’evento, che rappresentasse in qualche modo la cultura e/o la fauna della nazione ospitante. Spesso questi personaggi sono utilizzati soprattutto per eventi legati ad un target di età basso, (bambini e ragazzi), ma la figura della mascotte è anche molto utilizzata nel merchandising e nel maketing delle competizioni.

Così come abbiamo fatto ieri per I Palloni dei Mondiali, ecco la lista delle mascotte dal 1966 al 2014.

 

Inghilterra 1966 – Willie

Simbologia decisamente classica e ben riconsocibile, per la prima mascotte mondiale, il leone Willie. Come tutti ben sappiamo infatti il leone è un simbolo tipico dell’Inghilterra e più in generale di tutta la Gran Bretagna. Willie poi, indossa una maglietta raffigurante la Union Jack, la bandiera del Regno Unito, su cui campeggia la scritta “World Cup”, per essere sicuri che proprio il concetto che è la mascotte del Mondiale, non passi inosservato.

 

 

Messico 1970 – Juanito

Nome ed immagine decisamente classica e quasi stereotipata, per la mascotte messicana del Mondiale 1970. Il personaggio simbolo della competizione infatti è un ragazzino di nome Juanito, vestito nel modo più “classico” possibile, e richiama tantissimo i peones dei film western ed in generale lo stereotipo del messicano: una veste bianca ed un enorme sombrero. Sul sombrero, per ricordare di cosa si sta parlando, campeggia la scritta Mexico 70.

 

 

Germania Ovest 1974 – Tip e Tap

Nel 74 la mascotte del mondiale si sdoppia per la prima volta. In Germania infatti non c’è un solo personaggio simbolo, ma ce ne sono due: Tip e Tap. Tip e Tap sono due ragazzi tedeschi, uno biondo ed uno moro, che indossano la maglia della Germania Ovest su cui vi è scritto WM 74: Weltmeisterschaft 74 (Campionato del Mondo 74). Questa doppia mascotte, con questa differenza di colore dei capelli, vuol fare quasi ricordare che la Germania in realtà in quel momento è divisa in due, sebbene ci sia una chiarissima volontà di segnalare che il Mondiale, nonchè la squadra più forte, sono quella Ovest.

 

 

Argentina 1978 – Gauchito

Anche in Argentina si conferma il target “infantile” della mascotte, infatti Gauchito è un giovane ragazzo (lo si capisce anche dal diminutivo del nome) che indossa la maglia della formazione di casa ed un berretto su cui campeggia la scritta Argentina 78. Gauchito indossa anche un fazzoletto al collo ed impugna una frusta, due oggetti simbolo del classico gaucho, il mandriano del sud dell’Argentina.

 

 

Spagna 1982 – Naranjito

Nel 1982 si esce un po’ dallo schema seguito in Messico ed Argentina. Il simbolo del mondiale spagnolo infatti è un’arancia antropomorfa di nome Narajito (naranja significa arancia in spagnolo), che indossa la maglietta delle Furie Rosse. Si conferma così, sia col diminutivo che con la grafica, la ricerca di un target di un pubblico giovane. Interessante invece, la scelta di abbandonare l’uso di ragazzi, utilizzando come simbolo un’arancia, uno dei prodotti tipici del paese iberico.

 

 

Messico 1986 – Pique

Secondo mondiale messicano, seconda mascotte con il sombrero. Questa volta però si riprende l’idea lanciata dalla Spagna di utilizzare un prodotto tipico della nazione: un peperoncino (pique, appunto) antropomorfo, che forma la testa del personaggio e che con la punta, forma la parte alta del sombrero. Pique poi ha un paio di baffoni neri, anche questi richiamanti la moda classica messicana di portare i baffi.

 

 

Italia 1990 – Ciao

Con la nostra mascotte di Italia 90, saltano completamente gli schemi precedenti a livello di design. Viene utilizzata infatti una figura di uomo stilizzata, la cui testa è un pallone da calcio ed il corpo è composto di elementi cubici coi colori della nostra bandiera, che sono sistematicamente affiancati per andarla a ricomporre lungo l’intero corpo del personaggio. Il nome, Ciao, venne scelto attraverso un sondaggio effettuato settimanalmente sulle schedine del Totocalcio. Ricordo con orrore il momento della presentazione di Ciao, perchè sinceramente non mi è mai piaciuto. E’ vero che i gusti sono gusti, ma il fatto che in 13 edizioni l’idea di fare un personaggio stilizzato sia stata utilizzata solo una volta, potrebbe far capire che la scelta non fu quella azzeccata.

 

 

Stati Uniti 1994 – Striker

Parliamo ora dello strano caso di USA 94. Strano perché gli Stati Uniti sono famosi per le mascotte delle squadre sportive, a tutti i livelli, e perché da sempre, sono capaci di creare strategie vincenti per marketing e merchandising. La mascotte infatti, è presente in tutto il lancio del Mondiale, invade praticamente gli Usa negli ultimi mesi pre-mondiale, e poi, di colpo, scompare. Non è presente all’inaugurazione, né viene più utilizzato nel corso della manifestazione. Il personaggio protagonista di questa stranezza, si chiama Striker (che significa attaccante), ed  un cane antropomorfo che indossa la maglietta della squadra americana, su cui vi è scritto USA 94.

 

 

Francia 1998 – Footix

Con Francia 98 si torna al “classico” assoluto. Viene infatti utilizzato uno dei simboli più famosi della Francia, un galletto, il cui corpo antropomorfo è colorato di blu e la testa di rosso, in richiamo della bandiera. Sul petto porta la scritta France 98 in bianco. In mano tiene Tricolore, il Tango colorato di bianco, rosso e blu. Anche per il nome si punta al classico e ad un simbolo francese, il nome del galletto infatti è Footix, una parola che fonde le lettere iniziali di football e quelle finali di Asterix, uno degli eroi a fumetti più amati dai transalpini, che incarna l’orgoglio francese.

 

 

Corea del Sud e Giappone 2002 – Kaz, Nik e Ato

Poco fa ho criticato Ciao, ed ora sono in difficoltà, perché forse c’è chi è riuscito a fare peggio di noi… Per il Mondiale ospitato da due differenti nazioni (per ora è l’unico caso) la mascotte di sdoppia nuovamente, anzi si triplica. Siamo davanti a ben tre personaggi, completamente creati al computer e con colori decisamente più “flash” dei precedenti, che dal mio personale punto di vista sfidano in “bruttezza” il nostro amato Ciao. Rappresentano l’allenatore e due giocatori di “Atmoball” un gioco tutto particolare bastato (anche) sul calcio. L’allenatore (arancione) si chiama Ato, mentre i due giocatori sono Kaz (viola) e Nik (blu), ed i nomi sono stati selezionati da una lista di nomi tramite un sondaggio effettuato su internet e presso i McDonald’s dei due paesi asiatici ospitanti.

 

 

Germania 2006 – Goleo e Pille

Nel 2006 siamo nuovamente in Germania, e come nella passata edizione tedesca, le mascotte sono due. Sono Goleo e Pille, il primo è un leone antropomorfo che unisce le parole Gol e Leo, ed indossa una maglia della Germania con il numero 06 stampato sul petto, mentre il secondo è un pallone parlante, ed il nome (pille) è la parola colloquiale per definire il pallone da calcio in tedesco.

 

 

Sud Africa 2010 – Zakumi

La mascotte ufficiale del primo Mondiale africano si chiama Zakumi, ed è un leopardo antropomorfo, con una criniera verde, che indossa pantaloni verdi ed una maglietta bianca con su scritto South Africa 2010. Come si vede, con il leopardo siamo di nuovo tornati ad un richiamo della fauna locale, così come con il nome, abbiamo un chiaro richiamo alla nazione ospitante: Zakumi infatti è l’unione di due termini differenti “Za”, che è l’acronimo per identificare il Sud Africa in lingua afrikaans, ed il vocabolo “Kumi”, che significa dieci in alcuni dialetti sudafricani, che sono appunto dieci (mentre sono 11 le comunità, così come ricordato dal pallone jabulani e dallo stadio di Johannesburg).

 

 

Brasile 2014 – Fuleco

Ed arriviamo all’ultimo nato in tempo cronologico. La mascotte brasiliana rimane nel solco delle precedenti, sia a livello di nome che di tipologia di personaggio. L’animale prescelto è il tatubola, un armadillo brasiliano che quando è in pericolo si arrotola diventando una specie di palla. L’armadillo antropomorfo che forma la mascotte, è di colore giallo, con la corazza azzurro/blu, indossa dei pantaloncini verdi ed una maglia bianca con su scritto Brasil 2014. Il nome prescelto a seguito di una votazione pubblica, a cui hanno partecipato 1,7 milioni di persone, è Fuleco. La composizione del nome deriva dalle parole Futebol ed Ecologia (calcio ed ecologia). Il nome è stato scelto con il 48% dei voti, ed ha battuto la concorrenza degli altri due nomi Amijubi (Amizade e Jubilo, amicizia e gioria) e Zuzeco (Azul e Ecologia, azzurro ed ecologia).

 

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