Basket
Una spenta Virtus Segafredo per un pelo non naufraga ad Andorra: perdendo 93-79 col MoraBanc conserva comunque una differenza canestri a proprio vantaggio
MORABANC ANDORRA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 93-79 (27-22; 52-44; 66-69)
MoraBanc: Perez 6, Sy 17, Llovet 8, Massenat 17, Hannah 9, Todorovic 5, Diagne n.e., Walker 8, Colom n.e., Jelinek 16, Senglin 4, Musli 3. All. Navarro
Virtus Segafredo: Gaines 18, Deri n.e., Pajola 3, Baldi Rossi 6, Markovic 6, Ricci, Delia 3, Cournooh 3, Hunter 7, Nikolic n.n., Teodosic 19, Gamble 14. All. Djordjevic
Arbitri: Lottermoser, Majkic, Ambrosov
Tiri liberi: AN 11/15; BO 13/20
Falli: AN 23; BO 21
Rimbalzi: AN 32; BO 31
Tiri da 2: AN 17/32; BO 15/28
Tiri da 3: AN 16/32; BO 12/33
Trasferta assai insidiosa questa ad Andorra per la Virtus Segafredo. Gli ispanici sono un’ottima formazione, più di quanto non dica la loro posizione in classifica per cui devono ancora guadagnare il passaggio del turno. Per la Virtus, che dovrà ancora fare a meno di Weems, sarebbe fondamentale mantenere alta l’intensità difensiva anche per controbilanciare le difficoltà al tiro palesate negli ultimi tempi. Importante, pure, non concedere agli iberici quelle transizioni di cui sono maestri, soprattutto in casa. E magari, per una volta, di questi tempi, entrare in partita con vera decisione.
Quintetto Virtus con Markovic, Cournooh, Gaines, Ricci e Delia, per Andorra Hannah, Sy, Llovet, Massenetat e Todorovic, autore del primo canestro della gara. La maggiore reattività in avvio degli spagnoli li porta a condurre 10-0 dopo 3 minuti e mezzo, con 8 punti di Sy, e la Virtus ferma il tempo forse per ricordarsi che la partita sarebbe iniziata. Si rientra con Gamble e Pajola per Delia e Markovic, ma si continuano a fallire tiri in teoria abbastanza facili, mentre anche Teodosic e poi Hunter cambiano Cournooh e Ricci. L’assist (incredibile) di Santeodosic permette a Gamble di siglare i primi due punti bolognesi, ma Andorra è ormai in pieno ritmo e vede il canestro larghissimo: 19-5 dopo 5 muniti e mezzo. Allora comincia lo showtime targato Santeodosic che con assist, penetrazioni e tiri da tre permette alla Segafredo di non crollare del tutto. Anzi, dal 22-7 le sue magie riportano la Virtus ad un insperato -5 all’intervallo: 27-22 (con la complicità di un inopinabile sfondo di Hannah).
Il secondo quarto ricomincia però con Andorra in netto dominio (10-0 dopo 2’15”); segnali di ripresa con un parziale di 0-6 non illudono troppo: la girandola dei cambi bianconeri non muta la sostanza, la palla non entra se non targata Milos. Così i blu di casa possono permettersi errori anche grossolani da sotto (in particolare con Musli) senza pagare troppo dazio. Era anche -15 prima della nuova fiammata virtussina che a un minuto e mezzo dall’intervallo riconcede un 45-40. Insomma, il 52-44 a fine periodo è molto meno peggio di quanto si sarebbe potuto sperare solo pochi minuti primi (Santeodosic è già a 19 punti a 4 assist).
Il rientro dall’intervallo è un briciolo più incoraggiante per i bolognesi, sebbene un paio di stoppate subite da Cournooh e Gaines sappiano ancora di una certa mollezza. Quest’ultimo peraltro pare il solo a dare vera collaborazione a Santeodosic come realizzatore, benché anche lui perda palloni a volte imbarazzanti. L’atletismo di Andorra è un rebus per ora irrisolvibile. Al 24°, time out Bologna sul 62-53. Gaines rientra martellante da oltre l’arco riportando il -3, ma per Ricci è subito dopo il quarto fallo (serata tutta storta per lui). Il quintetto Pajola, Cournooh, Gaines, Baldi Rossi e Gamble tiene quasi più di quelli precedenti, quando Delia sostituisce Gamble il tabellone dice -3, 66-63. Prima Cournooh fa “gol” da tre e dà il pareggio, poi Baldi Rossi sulla sirena concede addirittura un +3 che ammutolisce il palasport: 66-69.
Massenat ritrova l’immediato pareggio con un gran tiro al riavvio. Sembra un’eresia, ma per ora la Virtus con Markovic al posto di Pajola è meno convincente, Andorra torna sopra. A 6’30” è 77-71, con Hunter in lunetta, dopo che Pajola ha sostituito Gaines che ha commesso il suo quarto fallo. Un parziale di 12-1 si accompagna al bonus falli raggiunto dalla Segafredo prima di metà periodo. Hannah è un folletto che pare incontenibile, Massenat e Sy stanno facendo una partita di estrema sostanza. La Virtus viceversa continua a gettare al vento troppi palloni. A questo punto bisognerebbe mantenere la differenza canestri positiva: era stato +15 a Bologna. In conclusione almeno questo rimane: un divario di +1 col conclusivo 93-79 per un ingenuo fallo di Walker che manda Gaines in lunetta, dopo che Jelinek aveva trovato una tripla importantissima.
Così, è arrivata la seconda sconfitta stagionale della Virtus Segafredo, la seconda in Eurocup. Resta possibile conservare il primo posto finale per Bologna, con Patrasso in casa e Monaco fuori tuttavia ad ostacolarne il sogno. Qualcuno potrebbe pensare che la partita sia stata persa al tiro da tre, visto il 50% di Andorra contro il 36, 4% della Segafredo, ma non è così: il problema è stato soprattutto riportarli ripetutamente in fiducia con atteggiamenti spesso rinunciatari, che non saranno certo piaciuti al coach serbo. Comunque, in questo momento la preoccupazione maggiore pare un’altra: Teodosic è rimasto in panchina tutta la seconda parte per scelta tecnica o per un problema fisico?
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