Bologna FC
Forever Rossoblu
La sfortuna perseguita il Bologna, con le prolungate sofferenze di Mitchell Dijks a dimostrarlo: ecco allora la società alla ricerca di un terzino sinistro, e chi lo sa che il regalo di Natale (uno dei tre) promesso da Walter Sabatini a Sinisa Mihajlovic non possa portare il nome di una vecchia conoscenza. Suggestione impossibile, sogno di una notte di mezzo inverno: ma l’identikit, a pensarci, sarebbe perfetto. How are you, sir Adam?
AMARCORD Dov’eravamo rimasti? Ah sì, al giugno del 2018: con la lettera d’addio, o meglio di arrivederci, di Masina al suo popolo, il genitore che l’aveva visto crescere, maturare ed infine esordire in Prima Squadra, parte integrante del team approdato dalla B alla A. Poi gli anni con Donadoni, periodi di alti e bassi, un rapporto mai decollato e la rivoluzione di Inzaghi: con cessioni di tanti pezzi della precedente gestione. Tra questi, pure Adam: voglioso già da un po’ di cambiare aria e voltare pagina, per uscire dalle braccia di mamma Bologna e vedere fuori il mondo com’è. Più nello specifico, quella Premier League ormai meta e sogno di ogni calciatore. 146 presenze in totale in rossoblù, distribuite su quattro stagioni: e infine l’addio, con la famosa lettera. Don’t cry for me Bologna. E più nello specifico: niente lacrime, ma un po’ più di affetto non sarebbe guastato. Perchè il cinno avrebbe voluto piantare qua le tende, per diventare un giorno capitano. Ma le vie del calcio sono infinite. Ed ecco dunque uno dei più grandi talenti usciti dal vivaio, far le valigie. Direzione Watford, l’enclave inglese dei Pozzo.
WATFORD E come è andata in questo ormai anno e mezzo nell’Hertfordshire? Nella prima stagione è riserva di Holebas, ma quando il tecnico Javi Garcia lo chiama in causa si fa sempre trovare pronto. Gioca più che altro nelle Coppe (Fa Cup e di Lega), trovando una certa continuità in campionato da febbraio in poi. In Fa Cup la squadra arriva fino alla finale persa malamente col City (6-0, con Adam rimasto in panchina), mentre in campionato, dopo aver sostato per buon parte in zona Europa League, alla fine arriva un undicesimo posto. Il totale della prima stagione? Venti presenze e tre assist al primo assaggio di Premier. In estate si parla di un suo ritorno in Italia, interessa a Parma e Torino, ma alla fine non se ne fa nulla. Rimane dunque in Inghilterra, ma l’inizio della stagione corrente è disastroso, con già tre cambi in panchina: via Garcia ai primi di settembre, dentro Sanchez Flores, vecchia conoscenza dell’Atletico Madrid. Adam finisce ai margini della rosa, salvo poi risalir le gerarchie in ottobre. Il 26 c’è l’esordio stagionale col Bournemouth, gioca anche col Chelsea, tornando a rivedere gradualmente il campo. Gioca di file le ultime tre (Southampton, Leicester, Crystal Palace), anche se i risultati, per la squadra, continuano a non arrivare.
FUTURO La classifica a metà dicembre narra di un Watford ultimo a nove punti, con nuovo cambio di allenatore il 6 dicembre (Nigel Pearson), funzionale perlomeno ad interrompere la serie di sconfitte. Ma il destino in questa stagione per i “calabroni” sembra segnato, con una retrocessione all’orizzonte che sembra inevitabile. E’ vero poi che Adam nelle ultime partite sta tornando a vedere il campo, con una continuità tra l’altro mai vista nel suo anno e mezzo inglese, ma in caso del chiamata del Bologna, che farebbe?. Del resto, l’ha detto più volte. “E’ casa mia, guardo sempre i rossoblù”, non escludendo un suo ritorno in futuro. Ed ecco che l’infortunio di Dijks e la richiesta di Sinisa di un terzino sinistro potrebbero improvvisamente creare le condizioni per un clamoroso ritorno. Difficile, forse impossibile. Ma le vie del calciomercato, si sa, sono davvero infinite. Che ne dice, mister Masina: è giunta l’ora o no, di tornare a casa?
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