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Bologna – Atalanta: le parole di Emilio de Leo nel post partita

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Emilio de Leo, collaboratore tattico di Sinisa Mihajlovic, ha commentato così la vittoria contro l’Atalanta: “Ultimamente c’è stato l’accumulo di una serie di frustrazioni ma non perché c’erano crepe nell’unità del gruppo. I risultati negativi sono figli di prestazioni non all’altezza ma l’abbraccio di Poli con tutti testimonia il patto che esiste tra i giocatori e lo staff tecnico. Noi abbiamo dei giocatori sempre partecipi e sicuramente troveremo l’assetto giusto per sostituire Danilo. Quando riusciamo ad essere aggressivi e più corti riusciamo a giocare meglio, non dobbiamo mai abbassare l’intensità. La lettura era di essere più aggressivi sui tre attaccanti e ci siamo incastrati con il loro assetto, per questo Blerim era più decentrato e più basso. Vincere oggi era importantissimo, contro una squadra in fiducia, per noi era un test che contava tanto. Sapevamo che una grande prestazione poteva portare al risultato pieno e infatti è andata così. Siamo stati aggressivi e abbiamo accorciato gli spazi in avanti, questo ci ha permesso anche di fare una migliore fase difensiva: però quando ci allunghiamo lasciamo qualche “buco” e rischiamo. Ma oggi ha vinto lo spirito del Bologna, il gruppo, noi come staff siamo molto riconoscenti a questo gruppo di ragazzi per la serietà con la quale in tutti questi mesi, anche senza allenatore, si sono rapportati con noi.  In tanti dettagli tecnici e psicologici si è sicuramente visto il Bologna dello scorso anno, ma credo che si debba essere più coerenti nelle disamine. Anche con Lazio e Napoli abbiamo subito gol però abbiamo offerto prestazioni di livello. Oggi si sono riviste certe caratteristiche che devono essere nostre sempre anche se non credo siano mancate in altre gare. Non ho ancora visto la classifica. Penso che considerando i punti che abbiamo lasciato per strada forse oggi parleremmo di un altro Bologna. Dobbiamo continuare così, sulla strada tracciata. Palacio? Non c’è molto da aggiungere rispetto ciò che si è detto fino ad oggi. E’ un esempio per tutti gli sportivi, si come uomo che come professionista. A me piace sottolineare che Rodrigo ha un dialogo aperto con noi sempre. A fine primo tempo ha chiesto di continuare con il piano gara studiato e di mettere a posto i dettagli che non erano andati. Si è complimentato perché ha visto il gruppo compatto e solido.”

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