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La Bottega dei Talenti – Pietro Pellegri

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Il futuro del Bologna diviene di giorno in giorno più luminoso, i neo acquisti si integrano sempre meglio, adattandosi al calcio italiano e fornendo prestazioni sempre più convincenti. L’unico dubbio, l’unico tassello mancante è un giovane attaccante centrale, una prima punta vera e propria, che possa permettere così a Barrow di giocare sulla fascia, per dar sfogo alla sua velocità. 

 

Un giocatore che potrebbe rivelarsi estremamente interessante è un enfant prodige del calcio italiano, il più giovane debuttante della storia del massimo campionato, il terzo più giovane ad aver segnato in serie A, il più giovane ad aver siglato una doppietta, un ragazzo acquistato per €31 milioni dal Monaco alla tenera età di 16 anni. 

Oggi parliamo di Pietro Pellegri ex astro nascente del calcio italiano, finito nel dimenticatoio in Francia, tra infortuni muscolari e mediocri prestazioni da parte della squadra monegasca.

 

Pietro nasce a Genova il 17 Marzo 2001. Fin da giovane viene notato per la sua imponente struttura fisica. 188 centimetri per 78 chili. Pietro domina in lungo e largo nelle file delle giovanili del Grifone. La sua struttura fisica lo facilita nel bruciare le tappe, a 14 anni debutta con la squadra Under 17, e a 15 debutta con la Primavera. Neanche 3 mesi dopo il debutto in Primavera, Ivan Juric, odierno allenatore dell’Hellas Verona, allora allenatore dei grifoni, lo fa debuttare in Serie A. Nel Luglio 2017 si aggrega ufficialmente alla prima squadra del Genoa, avendo a referto già un gol, quello messo a segno nella sconfitta contro la Roma nell’ultima partita di Francesco Totti, quasi come se volesse essere un simbolico passaggio di consegne. 

Nella stagione 17/18 disputa 7 partite con la maglia rossoblu, riuscendo a costruire un un buon feeling con l’allenatore croato, il quale nelle prime giornate lo impiega sovente, nonostante la giovane età. Nella quarta giornata contro la Lazio, subentrando nel primo tempo, sigla una doppietta che lo rende il più giovane della storia ad aver raggiunto questo traguardo. La svolta, in negativo, arriva quando dopo la 12° giornata, il presidente Preziosi decide di procedere all’esonero di Juric. Con l’arrivo di Ballardini, Pietro non riesce più a trovare spazio in campo, alternandosi tra tribuna e panchina.

 

L’interesse intorno però non si attenua, e nella sessione di mercato invernale, il Monaco ha bussato alle porte di Preziosi. Già molte squadre avevano provato ad assicurarsi le prestazioni del giovane ariete, tra cui Juventus, Milan, Chelsea, Manchester City ed Inter. Proprio l’Inter nell’estate 2017 sembrava aver ormai chiuso per l’acquisto di Pellegri, che però alla fine non si concretizzò. Così a inizio 2018 Pietro si trasferisce nel principato di Monaco, allora campione in carica della Ligue 1. 

 

Giunto a Monaco inizia il suo calvario. Poco dopo il suo arrivo una pubalgia lo tiene fuori vari mesi, permettendogli di rientrare solo a fine stagione.

Nella stagione 18/19, Pietro trova subito la rete alla terza giornata contro il Bordeaux, e per lui si inizia a profilare una stagione da coprotagonista in una delle squadre più forti del campionato francese. A fine Settembre, tuttavia, viene colpito da un infortunio all’inguine che lo tiene fuori per tutta la stagione.
Nella stagione in corso, viene convocato solo una partita, in cui non scende in campo. Arriva infatti subito un nuovo infortunio, rottura della fibra muscolare degli adduttori, seguito da un infortunio alla coscia con il quale Pietro ha a che fare tuttora. 

Il talento di Pellegri è lampante, così come lo è anche la fragilità muscolare che lo ha caratterizzato negli ultimi anni. Per il potenziale che ha dimostrato Pietro potrebbe rappresentare un acquisto estremamente intrigante, dato che gli infortuni ne hanno chiaramente diminuito il costo. Con il Bologna alla ricerca di un giovane attaccante, ricerca dimostrata dal tesseramento di Kristo Shehu, Pellegri rappresenta un profilo estremamente interessante. 

 

Potrebbe essere l’enfant prodige genovese il prossimo tassello del puzzle che Sabatini e Bigon stanno cercando di risolvere?

 

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