Calcio
“Foquinha” Kerlon, campione di sfortuna – 20 Apr
Lo chiamavano “Foquinha” per via del suo piu’ noto colpo ad effetto: si alzava la palla sulla testa e filava via agli avversari, spesso grossi il doppio di lui, senza mai far toccare il pallone a terra ma, appunto, palleggiandolo con la testa.
Un numero da circo, un numero da foca, appunto.
Foquinha, all’anagrafe Kerlon Moura Souza e per tutti semplicemente Kerlon, quando esordì nel Cruzeiro a 17 anni venne da tutti definito, forse un pò troppo entusiasticamente “il nuovo Ronaldinho”.
Un paragone non troppo campato in aria, visto che i tifosi e gli addetti ai lavori vedevano in quel piccolo (1,67 m x 67 kg) centrocampista un concentrato di talento e rapidità. Non solo capace di irridere i rivali con il numero della Foca, Kerlon era capace di notevoli accelerazioni e di un dribbling fulminante, magari poco concreto in fase realizzativa ma capace di fornire assist e numeri a pioggia. A 17 anni comunque questo fulgido talento partecipa col Brasile al Sudamericano U-17, vincendo i premi di capocannoniere e miglior giocatore del torneo. Così, per dire.
Numerosi infortuni lo tormentano fin da subito, vuoi per il suo fisico esile e vuoi perché quel dribbling non piace agli avversari, che lo trovano irridente e che spesso rispondono con falli violenti e molto spesso perfino grotteschi: tutto il mondo vede il fallo di frustrazione di Dyego Coelho dell’Atletico Mineiro, una spallata in faccia intimidatoria che scatena una rissa per la quale il difensore becca ben 10 giornate di squalifica. Quando a 20 anni sbarca in Europa, acquistato a metà tra Chievo Verona e Inter, Kerlon deve subito farsi ricostruire i legamenti, segnati da anni di botte ricevute sui campi brasiliani, di solito così generosi con gli artisti del pallone come lui.
La prima stagione passa veloce, poche presenze che non lasciano ancora intravedere il talento di cui è additato, e il Chievo, che per salvarsi ha bisogno di giocatori piu’ da battaglia, lo lascia andare. E’ dell’Inter, che comunque crede nel suo talento e lo spedisce in uno dei club piu’ famosi per la sua capacità di valorizzare i giovani: l’Ajax di Amsterdam, che lo inserisce subito nella sua squadra riserve in attesa di vederne le doti migliori. Che però non verranno mai mostrate, perché dopo nemmeno due mesi Kerlon si fa male, ancora al ginocchio sinistro, e trascorre l’intera stagione fuori. La sfortuna lo perseguita, e Kerlon torna all’Inter dove in appena un mese si fa ancora male: è un nuovo intervento chirurgico, ancora mezza stagione buttata. A Gennaio, recuperato, viene prestato al Parana’: a soli 23 anni “il nuovo Ronaldinho” sta già per fallire, solamente un ritorno nella sua terra potrebbe rilanciarlo. Ma non ci crede piu’ nemmeno lui, dopo quasi tre stagioni passate in infermeria. Dopo pochi mesi, e una sola presenza, lascia la società brasiliana di comune accordo con il presidente.
E’ infine storia recente della sua rinascita sportiva, con il passaggio alla squadra di terza divisione giapponese (!) del Fujieda MyFC, squadra gestita via internet da diverse centinaia di utenti, dove diventa immediatamente un giocatore importante e dove ricomincia a giocare con un pò di regolarità, segnando anche qualche gol (cosa che non gli capitava, da professionista, da ben 7 stagioni!) seppur tormentato ancora da qualche acciacco o infortunio sporadico e con una forma fisica decisamente poco invidiabile, simbolo della sua ambizione ormai perduta.
A soli 25 anni Kerlon è la stella della terza divisione giapponese: colui che una volta giocava nelle Under brasiliane, che era conosciuto come “il nuovo Ronaldinho”, si è rivelato essere un vero campione.
Di sfortuna, però.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook