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Cose dell’altro…Calcio di Mattia Grandi

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Uno degli aneddoti più occulti del calcio italiano riguarda Ivana Pellegrini, moglie dell’ ex presidente dell’ Inter Ernesto, patita e studiosa di grafologia. All’ inizio degli anni novanta, “Lady Calligrafia” entra nella leggenda per un particolarissimo vaglio al quale vengono sottoposti i papabili acquisti della compagine nerazzurra.  Nella lussuosa villa in zona San Siro, il test grafologico si trasforma in una consuetudine, una tappa obbligata prima dell’arruolamento nella rosa meneghina. Ignara ed illustre vittima della Signora Ivana è, senza ombra di dubbio, il terzino Raffaele Sergio. Biglietto bianco immacolato posizionato vicino al piatto ed un cenno d’invito alla stesura di una breve frase al termine della cena. I beninformati raccontano di un paio di righe cavalleresche trascritte dal difensore inneggianti alla bontà del risotto appena gustato. Sergio autografa demolendo con le sue mani il contratto che lo lega all’Inter. Lo studio grafologico di Madame Pellegrini è una condanna secondo i rumors trapelanti dal quartier generale nerazzurro. Nemmeno le dichiarazioni tecniche di facciata rilasciate mezzo stampa dallo staff dirigenziale interista argomentano una trattativa sfumata a fil di sirena. Raffaele Sergio passa alla storia del calciomercato come il primo condannato della grafologia applicata alla scienza pallonara. Identica sorte, qualche tempo dopo, tocca a Luigi Turci, portiere della Cremonese. Invitato a corte, il talentuoso estremo difensore si presenta con un mazzo di meravigliose rose bianche. L’ Inter è alla ricerca del successore dell’Uomo Ragno Walter Zenga e le parti appaiono ragionevolmente in sintonia sulla candidatura del giovane portiere lombardo. Tutti meno che il famigerato test di casa Pellegrini. Incalzato dai cronisti diversi anni dopo, Gigione rivela di non essere mai stato sottoposto a nessun esame di calligrafia durante la serata. Peccato per il biglietto autografo di accompagnamento al bouquet floreale…questione di dettagli. Mi piacerebbe sottoporre alla meticolosa Signora Ivana un manoscritto a firma guaraldiana. Immagino le urla di sdegno provenienti da una di quelle segrete stanze del villone in zona San Siro.

Mattia Grandi

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