Calcio
Road to Brazil 2014: i Bosniaci ai raggi X – 10 apr
L’appuntamento con la storia, per i quasi quattro milioni di abitanti dello stato balcanico di Bosnia ed Erzegovina, è fissato al prossimo 15 giugno: entrata a far parte della FIFA nel ’96, la nazionale bosniaca disputerà in quell’occasione il primo incontro della sua giovanissima storia in una fase finale di una competizione internazionale. Lo farà sfidando l’Argentina di Leo Messi, testa di serie di un Gruppo F che, se si esclude la favoritissima rappresentativa biancoceleste, risulta alla portata dei ragazzi del CT Safet Sušić. La Bosnia, in effetti, non ha poi molto da invidiare alla tignosa Nigeria e pressoché nulla all’Iran.
Forte dell’apporto di qualità ed esperienza maturata nei migliori campionati europei da parte di atleti come Begović, Spahić, Pjanić, Lulić e Džeko, la compagine balcanica punta a ripetere quanto fatto di buono nel Gruppo G di qualificazione, chiuso al primo posto in virtù dei 25 punti conquistati sui 30 disponibili. Il sogno ottavi, da centrare verosimilmente come seconda del girone, non è poi così lontano.
I PROTAGONISTI
Gioca in porta uno degli elementi più interessanti della rappresentativa bosniaca: si tratta di Asmir Begović, ventiseienne figlio d’arte (suo padre faceva il portiere) nonché estremo difensore che da ormai quattro stagioni si erge ad ultimo baluardo del fortino dello Stoke City, squadra che in Premier League occupa attualmente una posizione di centro classifica. Nelle qualificazioni mondiali ha subito in tutto sei gol, lasciando la porta imbattuta in quattro occasioni su dieci.
Toccherà ad Emir Spahić l’onore di indossare la fascia di capitano nel primo Mondiale disputato dalla nazionale di Sušić. Non molti sanno che lo stopper del Bayer Leverkusen, classe 1980, è il cugino del bomber Edin Džeko. Ad affiancare Spahić, unico elemento assieme a Begović, Džeko e Ibišević ad essere sempre sceso in campo nei match di qualificazione, troviamo il giovane Ermin Bičakčić, titolare in Bundesliga con l’Eintracht Braunschweig ed in vantaggio sui compagni di reparto Zukanović (Gent, Belgio), Sunjić (Zorya Lugansk, Ucraina) e Vranješ (Elazigspor, Turchia). Il terzino del Friburgo Mensur Mujdza presiederà la corsia di destra, mentre a sinistra sarà ballottaggio tra il già citato Zukanović, il laziale Lulić e l’esterno dell’Hoffenheim Salihović, tutti elementi particolarmente apprezzati dal CT Sušić per la loro duttilità. In ascesa, infine, le quotazioni del ventenne esterno basso Sead Kolašinac, protagonista in Bundesliga di una stagione decisamente positiva con la casacca dello Schalke 04.
Come quella difensiva, anche la linea dei centrocampisti dovrebbe, almeno inizialmente, schierarsi a quattro. Il ballottaggio tutto mancino tra Senad Lulić (33 presenze) e Sejad Salihović (40 presenze) si ripropone ad altezza cintola; difficilmente Sušić priverà il suo undici titolare di uno dei due, molto più probabile l’utilizzo di entrambi, uno nel ruolo di ala, l’altro in quello di terzino.
Ha il posto assicurato anche il gioiello del centrocampo della Roma Miralem Pjanić, la cui crescita esponenziale ha indotto il suo allenatore Garcia a minacciare di incatenarsi a Trigoria qualora il mercato estivo dovesse privare la rosa romanista di uno dei suoi elementi di spicco.
Ha ottime chance di partire titolare anche Haris Medunjanin, nato a Sarajevo nel 1985 e nazionale olandese ai tempi dell’Under 21. Indossa la maglia numero dieci dei cinesi del Giuzhou Rehne Zvjezdan Misimović, ambidestro trequartista che garantirà classe e carisma a fiumi dall’alto delle sue 80 presenze in nazionale (condite da 26 realizzazioni) e dei suoi prestigiosi trascorsi al Bayern Monaco, al Wolfsburg, al Galatasaray e alla Dinamo Mosca. É lui il recordman di presenze della squadra ed il secondo miglior marcatore di sempre.
Il primo, naturalmente, risponde al nome di Edin Džeko. Nel 2011, stregato dalle indubbie qualità del bomber di Sarajevo, punta poderosa e prolifica ma al contempo mobile e tecnica, il City bussò alla porta del Wolfsburg con un gustoso assegno da 35 milioni. Džeko vanta numeri importantissimi: 61 gol in 150 presenze con il City, addirittura 85 nelle tre stagioni e mezzo al Wolfsburg oltre ai 33 centri in nazionale, di cui 10 in altrettanti incontri di qualificazione a Brasile 2014. Sarà senz’altro lui, tra i bosniaci, l’osservato speciale in terra carioca. Gli farà degna compagnia Vedad Ibišević, l’altro velenoso bomber a disposizione del CT Sušić. Gioca e timbra il cartellino con regolarità con lo Stoccarda, ad agosto spegnerà trenta candeline e, grazie al suo metro e ottantanove d’altezza e alle sue ottime doti balistiche, sa come trasformarsi nello spauracchio di qualsiasi difesa. Ha siglato otto reti nelle qualificazioni, appena due in meno del ben più rinomato compagno di reparto.
BOSNIA ED HERZEGOVINA
ROSA DEI CONVOCABILI
PORTIERI: Asmir Avdukić, Asmir Begović, Jasmin Fejzić.
DIFENSORI: Muhamed Besić, Ermin Bičakčić, Sead Kolašinac, Mensur Mujdza, Boris Pandza, Emir Spahić, Toni Sunjić, Ognjen Vranješ, Avdija Vršajević, Ervin Zukanović.
CENTROCAMPISTI: Anel Hadžić, Izet Hajrović, Senijad Ibričić, Zoran Kvržič, Senad Lulić, Haris Medunjanin, Zvjezdan Misimović, Miralem Pjanić, Elvir Rahimić, Sejad Salihović, Miroslav Stevanović, Tino-Sven Sušić, Edin Višća, Adnan Zahirović.
ATTACCANTI: Edin Džeko, Vedad Ibišević.
COMMISSARIO TECNICO
Safet Sušić
STATISTICHE GIRONE DI QUALIFICAZIONE
Gruppo G: Bosnia (25), Grecia (25), Slovacchia (13), Lituania (11), Lettonia (8), Liechtenstein (2)
Saldo: 8 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta
Gol fatti: 30
Gol subiti: 6
Marcatori: Džeko (10), Ibišević (8), Misimović (5), Pjanić (3), Bičakčić, Hajrović, Lulić, Medunjanin (1).
GIRONE MONDIALE
Gruppo F: Argentina, Bosnia, Nigeria, Iran.
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