Calcio
Road to Brazil 2014: la Celeste ai raggi X – 2 apr
Non sarebbe saggio lasciarsi fuorviare dalla classifica. É appurato che l’Uruguay ha sudato più del dovuto per conquistare l’accesso al Mondiale, arrivato soltanto dopo il play-off contro la modestissima Giordania, ma è altrettanto evidente che la corazzata agli ordini di Óscar Washington Tabárez vale molto di più del quinto posto centrato nel girone sudamericano di qualificazione.
A dirlo non è soltanto la storia. Quest’ultima, anche se urla a gran voce che la Celeste è stata la prima nazionale ad organizzare e a vincere una Coppa del Mondo, non basta. Per incutere timore in avversarie altrettanto blasonate ed agguerrite non basta neppure il ricordo dell’ultima Copa América, stravinta per la quindicesima volta (record assoluto) dagli uruguagi, e neanche quello del Mondiale 2010, chiuso al quarto posto dietro alle superpotenze europee Spagna, Olanda e Germania.
I calciatori, quelli sì che fanno paura. L’Uruguay vanta talenti che, oltre a possedere indubbie qualità individuali ed esperienza internazionale a iosa, giocano tra loro a memoria in virtù dei tanti anni di collaudo che ha trasformato lo zoccolo duro costituito dai vari Muslera, Lugano, Godín, Maxi Pereira, Pérez, Cavani, Forlán e Suárez in un’arma pericolosissima, addirittura micidiale se lasciata tra le mani di una vecchia volpe come Tabarez.
L’Italia, inserita nello stesso gruppo dell’Uruguay, dovrà utilizzare i guanti di velluto: la Celeste vorrà senz’altro vendicare la sconfitta ai rigori inferta dagli azzurri di Prandelli nella finalina per il terzo posto in Confederations Cup 2013. L’incrocio tra le due big andrà in scena in quel di Natal il prossimo 24 giugno, nella terza ed ultima giornata della fase a gironi. La speranza, neppure troppo remota, è che in quell’occasione Italia e Uruguay si contendano prima e seconda piazza del Gruppo D, con l’Inghilterra, altra avversaria non proprio agevole, già tagliata fuori dai giochi.
I PROTAGONISTI
Quando si trasferì dalla Lazio al Galatasaray in cambio di Lorik Cana più due milioni e mezzo di euro nessuno, tra i tifosi laziali, pianse la perdita dell’eroe uruguagio di Sudafrica 2010, protagonista di una cavalcata storica scemata solo in semifinale. Eppure Fernando Muslera, votato nel 2010 dall’IFFHS come settimo portiere al mondo, aveva già dimostrato di essere il lontano parente del combina papere delle prime apparizioni romane. Grazie alle sue parate provvidenziali, nel 2009 gli aquilotti misero le mani sulla quinta Coppa Italia della loro storia, superando la Samp di Cassano ai rigori. Muslera nell’occasione ne parò due. Due ne neutralizzò anche al Ghana un anno dopo, nei quarti del Mondiale sudafricano. Sarà titolare anche in Brasile e, a giudicare dalla sua carta d’identità (27 anni), quello carioca non sarà il suo ultimo Mondiale.
Non si può dire altrettanto di Diego Lugano, mostro sacro della difesa uruguayana, che guida con il piglio del leader dal 2003. Spente le trentatré candeline, per Lugano quella brasiliana sarà l’ultima rassegna iridata di una carriera impreziosita da 91 gettoni collezionati con la nazionale. Non sfigura accanto a lui la rocciosa sagoma di Diego Godín, ventottenne stopper in forza all’Atlético Madrid. Dopo avere indossato la camiseta gialla del Villareal nella sua prima esperienza nel Vecchio Continente, il centrale ex Nacional si è affermato tra i grandi con la maglia biancorossa dei Colchoneros. É uno dei punti di forza dell’Atlético dei miracoli forgiato del Cholo Simeone, capace di gareggiare alla pari con i ben più blasonate rivali di Real Madrid e Barcellona.
Dovranno accontentarsi di un posto in panchina Sebastián Coates (Liverpool), Andrés Scotti (Nacional) e Martín Caceres, anche se i duttile juventino viene spesso utilizzato da Tabarez nella sua posizione originale di terzino sinistro.
A destra nella difesa a quattro ci sarà Maxi Pereira del Benfica, abile in fase di spinta ma non impeccabile se si tratta di coprire. A sinistra rischia il posto l’ex interista Álvaro Pereira, addirittura eletto dai tifosi italiani Calciobidone Jolly nel 2013. Attualmente in prestito al San Paolo (con cui ha esordito siglando un’autorete), il laterale ex Porto conta 54 presenze in nazionale e ha disputato ben undici gare su sedici nella fase di qualificazione; la sua involuzione, tuttavia, potrebbe rivelarsi manna dal cielo per gli scalpitanti Caceres e Jorge Fucile, entrambi schierabili sia a destra che a sinistra nella retroguardia a quattro.
La duttilità regna sovrana anche in mediana. Non è un caso che Tabárez, nel corso del 2013, abbia messo in campo i suoi uomini sfruttando addirittura sei moduli iniziali diversi: si va dal 4-3-3 all’ormai celebre “albero di Natale”, dal prudente 5-3-2 al 3-4-1-2 passando per il 4-3-1-2 versione Confederations…Insomma, ce n’é per tutti i gusti e, soprattutto, per tutti gli avversari. Il camaleontico Uruguay ha, però, nell’equilibrato 4-4-2 il suo modulo prediletto. Arévalo Ríos sarà molto probabilmente uno dei mediani della linea a quattro che, salvo sorprese, vedremo di default in Brasile. Il grintosissimo centrocampista ex Palermo sarà affiancato da uno tra Diego Pérez (87 presenze con la Celeste per lui) e Nicolás Lodeiro, trequartista del Botafogo dalle attitudini spiccatamente offensive ma utilizzabile all’occorrenza anche in cabina di regia.
Il posto di ala mancina è prenotato da Cristian El Cebolla Rodríguez, esterno dai piedi buoni trasferitosi nel 2012 dal Porto all’Atlético Madrid. Dall’altra parte, invece, la concorrenza è più agguerrita. Pur nascendo punta, potrebbe giocare Christian Stuani dell’Espanyol, ma anche uno tra Gastón Ramírez e Cavani in caso di 4-3-1-2 o di 4-3-3.
Dovrebbero far parte della spedizione anche l’ex Napoli Walter Gargano, ora al Parma, ed il laziale Álvaro González, altro elemento apprezzato per la sua polivalenza.
Non è facile prevedere la formazione iniziale dell’Uruguay dalla cintola in su, ma una cosa è certa: in campo non potrà mai mancare Luís Suárez. Il goleador del Liverpool, classe ’87, si sta godendo la stagione più esaltante della sua carriera, come testimoniano il suo status di irraggiungibile capocannoniere della Premier e quello di re dei bomber nelle qualificazioni sudamericane, ottenuto davanti a Leo Messi. Suárez approderà in Brasile con l’obiettivo dichiarato di fare sfracelli: sarà dura per qualsiasi difesa resistere alla forza d’urto dell’attaccante uruguayano più prolifico di sempre. Non si tratta, tuttavia, dell’unica freccia avvelenata della faretra di Tabáez. Il CT, ex, tra le altre, di Milan, Cagliari e Boca Juniors, può contare su un altro bomber di razza purissima: Edinson Cavani. Dopo aver fatto innamorare l’Europa grazie ai suoi gol napoletani ed al suo innato spirito di sacrificio, il Matador sta vivendo una stagione di luci ed ombre in quel di Parigi, dove segna e trascina ma non è prima donna. L’ombra del gigante Ibrahimovic, d’altra parte, è talmente lunga da raggiungere persino la chioma di un fuoriclasse come Edi, affamato di riscatto e, magari, voglioso di un’esperienza lontano da una Tour Eiffel a tinte fin troppo svedesi.
Come Lugano, anche Diego Forlán è in procinto di gustare per un’ultima volta l’atmosfera di una Coppa del Mondo. Il biondo attaccante ex Man Utd, Atlético Madrid e Inter, archiviata l’esperienza con i brasiliani dell’Internacionál, ha deciso di svernare in Giappone, accasandosi al Cerezo Osaka. Perso in favore di Suárez il record di gol in nazionale, El Rubio si tiene ancora stretto quello di presenze: 108, condite da 36 personali realizzazioni.
URUGUAY
ROSA DEI CONVOCABILI
PORTIERI: Juan Castillo, Rodrigo Muñoz, Fernando Muslera, Martí Silva.
DIFENSORI: Matías Aguirregaray, Martín Caceres, Sebastián Coates, Jorge Fucile, José Giménez, Diego Godín, Diego Lugano, Álvaro Pereira, Maxi Pereira, Diego Rodríez, Andrés Scotti, Gastón Silva, Mauricio Victorino.
CENTROCAMPISTI: Chori Castro, Sebastián Eguren, Álvaro Fernández, Walter Gargano, Álvaro González, Nicolás Lodeiro, Diego Pérez, Gastón Ramírez, Egidio Arévalo Rios, Alejandro Silva.
ATTACCANTI: Sebastián Abreu, Emiliano Alfaro, Edinson Cavani, Sebastián Fernández, Diego Forlán, Abel Hernandez, Crhistian Stuani, Luís Suárez.
COMMISSARIO TECNICO
Óscar Washington Tabárez
STATISTICHE GIRONE DI QUALIFICAZIONE
Argentina (32), Colombia (30), Cile (28), Ecuador (25), Uruguay (25), Venezuela (20), Perù (15), Bolivia (12), Paraguay (12)
Saldo: 7 vittorie, 4 pareggi, 5 sconfitte.
Gol fatti: 25
Gol subiti: 25
Play-off: Giordania-Uruguay 0-5; Uruguay-Giordania 0-0
Marcatori: Suárez (11); Cavani (6), C. Rodríguez (3), Forlán, Lugano, M. Pereira, Stuani (2), Eguren, Lodeiro (1).
GIRONE MONDIALE
Gruppo D: Uruguay, Inghilterra, Costa Rica, Italia
COMPETIZIONI INTERNAZIONALI
Mondiali: 2 vittorie (1930, 1950), 3 quarti posti (1954, 1970, 2010)
Copa América: 15 vittorie (1916, 1917, 1920, 1923, 1924, 1926, 1933, 1942, 1956, 1959, 1967, 1983, 1987, 1995, 2011), 6 secondi posti, 8 terzi posti
Confederations Cup: 2 quarti posti (1997, 2013)
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