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Il Resto del Carlino – Prova da sforzo per la Rete. Il web guarda al dopo virus
L’allarme è stato lanciato da Mark Zuckerberg: se la pandemia dovesse dilagare negli Stati Uniti com’è successo in Cina ed in Italia, i server di WhatsApp e di Messenger rischierebbero di “fondere”. A dimostrazione di ciò, Zuckerberg ha citato proprio il caso dell’Italia, che insieme agli altri Paesi più colpiti dall’epidemia sta facendo registrare volumi di utilizzo mai visti prima.
Il problema sta nelle funzioni che richiedono un maggiore scambio dati: non tanto nei messaggi di testo dunque, quanto più in chiamate vocali e soprattutto videochiamate. Zuckerberg ha spiegato come il traffico negli ultimi giorni sia più che raddoppiato; se simili aumenti dovessero verificarsi anche nelle nazioni al momento meno interessate dall’emergenza, i server rischierebbero di andare completamente in tilt.
Gli incrementi di traffico sulle reti dati erano certamente prevedibili, ma forse non fino a questi livelli. Il boom di telelavoro, e-learning, videoconferenze ed intrattenimento online sta mettendo a dura prova anche piattaforme quali Netflix, YouTube o Disney+, che stanno già riducendo la quantità dei flussi a scopo precauzionale. Secondo quanto rilevato da Nokia, la maggior parte delle reti globali sta registrando un aumento del traffico del 30-45%, con picchi del 20-40% più alti rispetto allo scorso anno. Ad impressionare è però l’aumento senza precedenti del traffico su strumenti di videoconferenza (oltre il 300% su Skype e Zoom) e videogiochi (circa il 400%).
Il Deutscher Commercial Internet Exchange (De-Cix), uno dei principali nodi del traffico Internet globale, ha registrato picchi storici nella sua infrastruttura di interconnessione in Europa e negli Usa; a Francoforte, il 10 marzo, il traffico ha raggiunto i 9,1 terabit al secondo. Tuttavia, la società ritiene di essere ben preparata a sostenere senza problemi tali aumenti. “Finora le reti sembrano reggere, anche se questi aumenti del traffico erano previsti spalmati su diversi anni, non da un giorno all’altro“, afferma Nokia. Proprio per questo motivo, il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton ha invitato tutti gli appassionati di giochi online (considerati i maggiori consumatori di larghezza di banda) ad allentare la pressione su Internet per facilitare telelavoro ed e-learning.
Per molti operatori si tratta comunque di una prova generale per affrontare nuovi stili di vita che potrebbero anche permanere oltre il virus. Lo smart-working, ad esempio, potrebbe diventare normale per molte mansioni. Il lavoro agile, quando possibile, è visto come un modo per aiutare i lavoratori a conciliare professione e vita privata, permettendo di guadagnare tempo azzerando le ore necessarie per coprire il tragitto casa-lavoro e – conseguentemente – di decongestionare il traffico e ridurre l’inquinamento legato alla mobilità. Per rendere tutto ciò possibile però occorre superare il digital divide, che taglia fuori una buona fetta di Italia dai nuovi stili di vita.
Fonte: Elena Comelli – Il Resto del Carlino
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