Bologna FC
Corriere di Bologna – Bologna, il progetto stadio non si ferma
Nonostante il Coronavirus stia paralizzando il mondo intero, il Bologna non ha nessuna intenzione di tirarsi indietro per quanto riguarda la questione stadio. Nessun ripensamento, nessuna titubanza ha attraversato le menti dei dirigenti del BFC, convinti di riprendere il progetto una volta superata l’emergenza di questi mesi. L’iter burocratico prevede prima il passaggio davanti al Consiglio Comunale, successivamente la Conferenza dei servizi la quale porterà infine alla gara pubblica e all’apertura dei cantieri.
L’emergenza sanitaria mondiale quindi non impensierisce l’AD Claudio Fenucci che in questo periodo di stop ha avuto modo di limare tutti i dettagli dell’operazione, concentrandosi anche sul dilemma dello stadio temporaneo. Il dialogo con l’amministrazione, anche se quest’ultima è impegnata a pieno regime con l’emergenza, è costante e si attendono comunicazioni per conoscere la data in cui presentare il progetto e il nome del costruttore, con cui però Fenucci non ha ancora firmato un contratto. L’AD rossoblù si dice tranquillo, non essendo a rischio la scadenza finale per l’inizio dei lavori fissata per il maggio 2022.
Prende corpo anche l’ipotesi stadio temporaneo. Titolare dell’operazione è l’architetto Gino Zavanella che ha già pronte tre ipotesi di impianto modulare da sottoporre alla società. La capienza dovrebbe aggirarsi intorno ai 17.000 posti e il costo sui 5/7 milioni di euro, anche se andranno considerati i servizi che verranno offerti ai tifosi, come una copertura parziale o totale, che indubbiamente faranno oscillare il prezzo. L’idea sarebbe quella di realizzare una struttura smontabile, tramite l’uso di materiali a noleggio. Non si esclude infatti che, tolte la gran parte delle tribune, possa venire riutilizzato, con una capienza minore, dalla Primavera o dal Bologna Femminile.
Due le aree identificate per la costruzione: la zona Fiera che potrebbe includere anche il Parco Nord oppure il CAAB (Centro Agro Alimentare di Bologna) che vanta già al suo interno ampi parcheggi ed è adiacente a strade ed autostrade. Il dialogo con i proprietari dei terreni è già avviato, tempi di costruzione circa 4 mesi. Diversi sono i vantaggi di avere uno stadio alternativo in città: non solo la vicinanza dei tifosi, ma anche la possibilità di utilizzare tale stadio come soluzione di ripiego qualora i lavori di ristrutturazione del Dall’Ara dovessero prolungarsi oltre i termini prestabiliti (due anni e mezzo in totale, ma solo il primo senza i giocatori al Dall’Ara).
La Lega Calcio, impegnatissima sul fronte Covid-19, ha istituito una commissione volta allo studio di modifiche migliorative della legge Melandri relativa ai diritti tv e comprendente una percentuale importante in termini di stadio. Appare difficile che lo stato dia soldi direttamente ai club, ma potrebbero invece arrivare delle risorse da investire negli stadi e nelle infrastrutture. Il Bologna monitora la situazione con attenzione considerando l’ormai imminente perfezionamento del contratto con il Credito Sportivo, titolare del finanziamento per il nuovo Dall’Ara.
Fonte: Fernando Pellerano – Corriere di Bologna
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