Bologna FC
Il Resto del Carlino – Taglio stipendi, la “democrazia” del Bologna
Il nodo relativo al taglio stipendi nel mondo del calcio comincia ad entrare nel vivo. A tal proposito, è convocata per oggi un’assemblea di Lega in videoconferenza: i club di serie A, compatti nella richiesta, puntano ad ottenere un taglio di due mensilità in caso di ripresa a maggio e di quattro mensilità nel caso in cui il campionato non dovesse riprendere. La speranza è quella di trovare un accordo con l’Assocalciatori rappresentata da Damiano Tommasi; in caso contrario, ogni società avvierà una contrattazione individuale con lo spogliatoio.
Per quanto riguarda il Bologna, la contrattazione partirà ufficialmente soltanto in seguito all’assemblea di Lega. Ufficiosamente, però, iniziano a circolare le prime indiscrezioni: dirigenza e spogliatoio rossoblù sono pronti a venirsi incontro. I calciatori comprendono le esigenze del club (che in caso di mancata riapertura rischia un danno da almeno trenta milioni) e sono disposti a rinunciare a qualcosa; di contro, la società non intende chiedere sacrifici a prescindere. L’ipotesi più probabile al momento è che lo stipendio di marzo venga congelato ai calciatori, in attesa di notizie certe.
Sarà poi capitan Poli a portare avanti la contrattazione collettiva in rappresentanza dei suoi compagni di squadra. Ciò che emerge dai vertici rossoblù è l’intenzione di non penalizzare eccessivamente i più giovani e chi guadagna meno, andando ad incidere maggiormente sui giocatori con l’ingaggio più alto (vedi Soriano, Sansone, Medel, Palacio): questi soffrirebbero il taglio in maniera minore rispetto ad altri. Intanto, nel week end, sono da registrare contatti tra l’ad Fenucci e il presidente del Credito Sportivo Abodi, volti a superare le distanze sulla firma del finanziamento per un restyling del Dall’Ara che sembra sempre più vicino.
Fonte: Marcello Giordano – il Resto del Carlino
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook