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Carlos Delfino, una leggenda legata ai colori biancoblù

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Guardia tiratrice e ala piccola di quasi due metri di statura, Carlos Delfino ha espresso il suo grande talento prima nel campionato italiano e poi in NBA, in cui ha militato otto anni. Possiede anche il passaporto italiano, ottenuto tramite matrimonio.

Cresciuto cestisticamente nella madrepatria argentina, viene notato dagli scout della Viola Reggio Calabria, che aveva appena venduto Manu Ginobili alle vu nere, nell’estate del 2000. Carlos però non seguirà in seguito le impronte del fenomeno virtussino, e passerà invece alla Fortitudo nel 2002. Nel biennio successivo otterrà solo due amari secondi posti in campionato e un ancor più amaro secondo posto in Eurolega, giocando con continuità e medie importanti (10/12 punti e 4/5 rimbalzi in 26’/28’ per partita). Nell’agosto 2004, la strepitosa medaglia d’oro alle olimpiadi di Atene, con la vittoria sull’Italia nella finale e degli USA in semifinale (prima sconfitta per un roster interamente NBA), segnarono l’apice della nazionale argentina di sempre. Carlos giocò da subentrante, fornendo comunque un discreto contributo alla causa.

Le ottime prestazioni a soli 22 anni gli valsero la chiamata al draft NBA, in cui fu scelto come venticinquesimo dai Detroit Pistons (campioni in carica). Come prevedibile, il giovane Carlos trovò poco spazio (4 punti e 1/2 rimbalzi in 10’/15’ per partita), limitato anche dai primi problemi al ginocchio. Nel 2007 firmò con i Toronto Raptors per giocare con continuità, alzando considerevolmente le statistiche (9 punti e 4 rimbalzi per partita), ma già l’anno successivo fu ceduto al Khimki Mosca.

La sconfitta nella finale di Eurocup lo spinse al ritorno in NBA, alla franchigia dei Milwaukee Bucks, con cui trovò la definitiva consacrazione nell’olimpo del basket. In tre anni coi cerbiatti del Wisconsin fa registrare ottime medie in linea con le stagioni precedenti (9/11 punti e 4/5 rimbalzi in 30’/ per partita). Nel 2012-2013 ultimo anno ad alti livelli con gli Houston Rockets prima di un lunghissimo calvario e sette operazioni al piede che lo tengono lontano dal parquet per ben tre lunghi anni. L’infortunio decisivo fu causato da uno scontro fortuito con Kevin Durant sotto canestro, durante i playoff del 2013.

Dopo quasi tre anni di inattività il ritorno al parquet in madrepatria, nel Boca Juniors, dal marzo 2017 fino al termine della stagione. In estate firmò per il Saski Baskonia, giocando la pre-season e qualche partita, dovendo in seguito abbandonare per i soliti problemi fisici.

L’anno successivo (stagione 2018-2019) il ritorno in Italia a Torino, ma i pessimi rapporti col presidente Forni e il mediocre andamento in campionato gli costarono il taglio. A fine stagione il ritorno in Fortitudo in A2, a quindici anni di distanza, chiudendo così il cerchio della carriera ed aiutando la squadra a risalire nella massima serie.

Oggi, a 38 anni, Carlos Delfino è free agent ed in attesa di nuova avventura, la voglia e la volontà di giocare non gli mancano, soprattutto dopo anni sfortunati e tanti sacrifici per tornare sul parquet. A fine 2019, secondo indiscrezioni, ci fu un vivo interesse da parte della Tezenis Verona in A2, che non ebbe però la piena disponibilità del giocatore.

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