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Sotto i riflettori: Pietro Aradori

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“Io amo Bologna e se un uomo è sposato e scopre di avere le corna, qual è la sua soddisfazione più grande? Andare con la sua migliore amica. Credo di non dover dire altro perché la Fortitudo è una ragazza bellissima. Penso solamente al futuro e il futuro è con lei”. Poche parole, pesanti, liberatorie, ma anche dense d’amore e di entusiasmo per la sua seconda vita a Bologna. Così Pietro Aradori, dopo aver vestito la casacca bianconera della Virtus Bologna ed esserne anche stato capitano, si è presentato ai propri tifosi alla festa conclusiva del ritiro biancoblù a Lizzano in Belvedere. Nonostante la conquista della Basketball Champions League, sono stati molteplici gli attriti creatisi alla corte di Sasha Djordjevic per l’ala bresciana che, dopo un periodo di “guerra fredda intestina”, ha deciso per schierarsi sul fronte opposto di basket city.

QUALITA’.

Fisicamente possente, il cestista lombardo abbina i suoi quasi due metri a cento chili di peso, una mole importante che gli permette di alzare la voce in fase offensiva, garantendo il giusto impatto anche in fase difensiva in caso di necessità. Dal tiro dall’arco a quello dalla media, dalle penetrazioni a canestro al gioco in post, in attacco sono molteplici le armi nell’arsenale di Aradori, in grado di rivelarsi una vera e propria spina nel fianco al momento opportuno. In difesa, invece, nonostante le grandi potenzialità, l’intensità dell’ex capitano bianconero non sempre è all’altezza della situazione, creando situazioni di svantaggio per la propria squadra in fase difensiva nella gestione delle marcature e delle offensive avversarie.

VIRTUS.

Giunto in bianconero nella stagione del ritorno in serie A, alla corte della Virtus Aradori ha saputo mettersi in mostra e ritagliarsi un ruolo fondamentale. L’annata 2017/2018 ha rappresentato il ritorno della V Nera nel basket che conta, consolidando la categoria grazie ai 15,7 punti a partita dell’ala bresciana. Di diversa caratura la stagione successiva: nonostante il calo a livello realizzativo con tre punti in meno segnati a gara, l’annata 2018/2019 è coincisa con la vittoria della Basketball Champions League, permettendo ad Aradori di arricchire la propria bacheca.

FORTITUDO.

Terminato il proprio percorso all’interno della Virtus, è iniziata per il cestista lombardo una nuova avventura alla corte di Antimo Martino nel nuovo corso della Fortitudo nella massima serie. Elemento imprescindibile per la manovra offensiva biancoblù, l’esterno ex Reggio Emilia ha ritoccato alla sua prima stagione tra le file dell’Aquila la propria media realizzativa, sfiorando i 17 punti a partita, conditi da 4,3 rimbalzi e 1,4 rimbalzi, con una valutazione media di 16,4. Realizzatore letale, sono ben diciannove la gare in cui ha toccato la doppia cifra, di cui otto quelle in cui si è spinto oltre la soglia dei 20 punti. Fulcro di molteplici vittorie della Fortitudo nonostante il recente arrivo alla corte dell’Aquila, Aradori ha fatto registrare il proprio season high all’ultima giornata contro la Virtus Roma con ben 26 punti segnati. Al di fuori della singola prestazione realizzativa, invece, l’ala lombarda ha messo a referto la miglior prestazione stagionale contro Cantù alla decima giornata: 23 i punti complessivi, conditi da 9 rimbalzi, 2 palle recuperate e 2 assist.

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