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Destinazione Bologna – 2012, Alberto Gilardino suona il violino nell’orchestra rossoblu

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Il violinista arriva realmente alla suprema grandezza quando non è più lui che suona il violino ma quando l’arco strappa dall’anima sua, e non dalle corde, le note più imploranti e desolate”.

La stagione 2012/2013 non inizia sotto i migliori auspici per il Bologna, soprattutto per gli svariati problemi societari che affliggono la società. Alberto Guaraldi, che ha appena acquisito il 51% delle quote societarie, non accenna a placare gli animi con il resto della dirigenza anzi, rincara la dose. Le conseguenze si vedono su una squadra che deve essere rianimata, soprattutto dopo l’addio di Marco Di Vaio, che ha appena preso un biglietto, direzione Montreal.

La nuova annata comincia a inizio luglio, ma a Casteldebole si respira un’aria diversa. I timori e le preoccupazioni condizionano gli animi della rosa e anche il mister, Stefano Pioli, pare agitato. La preparazione per il prossimo campionato, dunque, sembra compromessa. Intanto i dirigenti continuano una guerra che senso non ha, mancano i fondi e il mercato è rallentato dalla situazione. La scintilla decisiva arriva il 27 agosto, quando Gaston Ramirez viene ceduto al Southampton. Per molti tifosi è una delusione, poiché vedevano il centrocampista come una delle pedine fondamentali della squadra; per altri, invece, è un’opportunità. 

A poco meno di tre giorni dal termine del mercato, la dirigenza può muoversi per regalare a Pioli il bomber che tanto manca alla squadra. In rosa sono già presenti Gabbiadini e Diamanti, ma non basta: occorre una prima punta, un vero nueve che potrebbe dare linfa nuova a tutto l’ambiente. Deve essere un colpo speciale, questo, in grado di riallegrare non solo la società, ma anche i tifosi, ancora amareggiati dalle partenze di Di Vaio e Ramirez.

Siamo spesso abituati a colpi di mercato in extremis, tuttavia è sempre arduo trovare discrete opportunità allo scadere del tempo. Bisogna operare con furbizia e destrezza, perché su un calciatore non c’è mai una sola squadra, anche se a volte sembra il contrario.

La dirigenza sonda vari nomi: quello più caldo porta a Sergio Floccari. L’attaccante di Vibo Valentia, dopo una discreta stagione in prestito al Parma, ritorna alla Lazio. Sorge però un problema: l’allenatore biancoceleste, Vladimir Petkovic, gli sbarra la strada. L’attacco della squadra, composto da Klose, Keita Balde, Rocchi, Zarate e Sculli, non ha bisogno di ulteriori tasselli. Il Bologna sarebbe una buona opportunità, ma alla fine tutto sfuma. Nessuno fa un passo in avanti, e l’accordo sfuma.

Un’altra causa, forse decisiva, potrebbe essere un’altra. Si sta facendo sempre più insistente l’ipotesi che porta a un altro attaccante, che attira molto la dirigenza rossoblu: Alberto Gilardino. Il bomber biellese, dopo un decennio passato tra Parma, Milan e Fiorentina, dopo più di 130 gol divisi tra le tre città, arriva da una deludente stagione a Genova, sponda rossoblu. Nonostante una buona partenza, il rendimento di Gila è calato drasticamente: 14 presenze e 8 reti, quasi nulla per uno abituato a suonare il violino senza freni.

Sembra l’occasione perfetta, perché entrambe le parti hanno bisogno di una ventata d’aria fresca. Gilardino deve rilanciarsi per dimostrare di essere ancora uno degli attaccanti italiani più forti, quale migliore occasione per farlo in una squadra che ha bisogno di un calciatore del genere?

In molti reputano finito l’attaccante, altri invece hanno ancora fiducia in lui. L’Inter di Andrea Stramaccioni, ad esempio, un pensierino ce lo farebbe. E inizia a sondare il terreno. La rosa nerazzurro può disporre già del Principe, Diego Milito, e di un calciatore che – qualche anno più tardi – farà le fortune proprio del Bologna, Rodrigo Palacio. Nonostante un apprezzato corteggiamento dei nerazzurri, la dirigenza felsinea ha ormai deciso di tentare il tutto per tutto per portare il calciatore in Emilia. 

I capi societari mettono da parte l’astio e, nel rush finale della finestra di mercato, compiono il passo decisivo per raggiungere l’obiettivo: Alberto Gilardino vestirà la maglia del Bologna. L’operazione si conclude in prestito, dato che – in un momento particolare come questo – un acquisto a titolo definitivo sarebbe stato troppo oneroso per le casse rossoblu. 

Il 31 agosto viene dunque ufficializzato il tutto, prestito con diritto di riscatto. L’anno successivo non verrà riscattato, ma la breve storia d’amore tra Gila e il Bologna sarà breve ma intensa: 36 presenze, 13 reti e altrettante suonate di violino. Ma non solo, perché raggiungerà le 400 presenze in Serie A e segnerà il gol numero 3000 nella storia del Bologna nel massimo campionato. Ciliegina sulla torta la Nazionale riconquistata, dopo due anni di assenza. 

Perché una corda malandata non può rovinare l’armonia melodica di un violino che, nonostante tutto, continuerà a suonare e vibrare nell’aria.

 

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