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Virtus, la brillante carriera dell’ex Angelo Gigli

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Pivot e ala grande di due metri e undici centimetri di altezza, Angelo Gigli è stato un ottimo interprete del suo ruolo, militando in alcune tra le più prestigiose squadre italiane (Treviso, Milano, Virtus) e nella nazionale italiana. Può essere senza dubbio classificato come uno tra i migliori pivot italiani degli ultimi venti anni, ruolo tra l’altro che non sta trovando grandi interpreti in patria (si veda la consistente carenza in nazionale).

Dopo aver iniziato la propria carriera sportiva in serie C1 nel 2001, a soli diciotto anni, esordisce in A2 con Reggio Emilia nel 2003, dove esplose letteralmente e divenne uno dei talenti più cristallini del campionato cadetto. La stagione seguente esordì nella massima serie sempre con la maglia reggiana, confermandosi ad alti livelli e facendosi notare dagli scout di tutto il mondo, soprattutto americani.

Nell’estate 2005 si propose senza successo (insieme al Mancio) a partecipare ai draft NBA, e soprattutto gioca il primo torneo ufficiale con la nazionale italiana, ovvero gli Europei di Serbia e Montenegro. Indosserà per quasi un decennio la maglia azzurra, collezionando più di cento presenze, senza purtroppo vincere alcun trofeo.

Ignorando le numerose sirene di mercato, Gigli decise di rimanere un altro anno a Reggio a giocare l’Eurocup, con ottime medie stagionali (dai 9 ai 10 punti e 2 rimbalzi per partita sui 28’/29’). Nel 2006 il trasferimento a Treviso, allora in Eurolega, ne consacrò definitivamente il valore anche a livello internazionale, seppur il minutaggio ridotto causato dalla grande qualità del roster non lo aiutò (7 punti per partita sui 18’ di media tra campionato e coppa). La vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa furono i primi titoli della sua carriera.

La stagione successiva non è però soddisfacente né per Treviso né per Gigli, che fermato da un serio infortunio al polso con successiva operazione, non riuscì a giocare con continuità. Nell’estate del 2008 fu ceduto a Roma con cui ritrovò l’Eurolega, e vi militò per ben tre stagioni (5/7 punti per partita sui 20’/21’ nelle prime due stagioni). Durante la terza stagione il suo minutaggio subì una ulteriore riduzione, preludio all’inevitabile trasferimento.

Venne così a Bologna, sponda Virtus, icon cui rimase due anni, e si rilanciò ad alti livelli nazionali, trovando un largo minutaggio e tanti punti (dai 9 ai 10 punti e 2 rimbalzi per partita sui 27’). La seconda stagione fu conclusa anzitempo per problemi ad un ginocchio da cui soffriva da diverso tempo, e nell’estate del 2013, dopo aver saltato anche gli Europei, firmò un biennale per Milano. All’Olimpia giocò comunque poco, poiché già nel febbraio della stessa stagione ritornò a Reggio dopo otto anni e vinse l’EuroChallenge, l’unico trofeo continentale del suo palmarès (nonché l’ultimo della carriera).

Non trovando più spazio tra i titolari, nell’estate 2014 scese in A2 per giocare col Ferentino Basket. Col club ciociaro il 32enne Gigli ritrovò la titolarità e tanti punti, ma non ricevette una chiamata dalla categoria superiore.

Nell’estate 2017 firmò con Rieti per l’ultima esperienza tra i professionisti, e dopo due anni annunciò il ritiro nel 2019. La sorpresa fu il ritorno a fine anno con il Ghepard Bologna, squadra di promozione, per cui milita attualmente.

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