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Il Sole 24 Ore – Un Derby per ripartire: Codogno rinasce col baseball

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“Il baseball è stato studiato per darti il batticuore. Il gioco inizia in primavera, quando tutto torna a rinascere, e fiorisce in estate, riempiendo i pomeriggi e le sere, e poi, non appena arriva la fredda pioggia, si ferma, e ti lascia solo ad affrontare l’autunno.” 
A. Bartlett Giamatti

La primavera è la stagione della rinascita, dove l’essere umano si rigenera sia psicologicamente che fisicamente dal freddo inverno. Con essa vengono nuovi amori, ma tornano anche i primi. L’odore dell’erba tagliata, del cuoio usato e delle scarpe da allenamento. L’odore di quel borsone che “se solo potesse parlare…”. Con la primavera ritorna la stagione del baseball che, a differenza degli altri sport, invece di finire, inizia. O così doveva essere anche quest’anno.

Come 100 anni fa, nel 1918-1920, con l’influenza spagnola, l’intero pianeta è costretto a fermarsi. Nuovo è l’avversario da battere: il Covid-19. Certo siamo migliorati dalla generazione precedente: capito la pericolosità del virus, il mondo ha iniziato ha creare Zone Rosse, dove la quarantena vige come unica e sacra regola. Così fa anche l’Italia, che per prima, dopo la Cina, ha dovuto battersi con il nuovo avversario. E’ vero, il baseball è stato bloccato prima ancora di iniziare a fare il primo allenamento all’aperto, ma il 20 febbraio, da Codogno, l’Italia inizia il suo primo inning contro la pandemia. 

Giocatori e arbitro con le mascherine nel 1918, durante la pandemia dell’Influenza spagnola – archivi National Baseball Hall of Fame, newshat.net

Inizialmente, Italia-Covid19 è stata una partita dove il virus ha avuto la meglio: migliaia di morti sulle spalle della nazione, per non contare il blocco dell’economia e i 68 giorni di lockdown. Poi, a metà gara, il 18 maggio la rimonta da parte dell’Italia: le misure di contenimento fecero effetto, maggiore consapevolezza da parte dei cittadini, riparte l’economia e si allentano le misure di quarantena. Il 4 giugno la situazione si era ribaltata: fine della quarantena, l’Italia è in vantaggio su tutti fronti. 

Oggi, 4 luglio, si è celebrato la ripartenza del baseball italiano, con una partita che, come dice il sindaco di Codogno Francesco Passerini, è “il simbolo di un’Italia che riparte, che vince sulla morte”. Come scrive Luca Benecchi de “Il Sole 24 Ore”, l’Opening Day di oggi, rigorosamente a porte chiuse, è  stato un’enorme passo in avanti verso la normalità ed è stato il primo sport a ripartire dopo la pandemia nel comune del Lodigiano, contro la rivale storica del “Derby del Po”: il Piacenza. I biancazzurri di Codogno contro i biancorossi piacentini: una sfida di Serie B giocata fino all’ultimo, ma che ha decretato la vittoria di 12-11 per i codognesi. 

Il baseball, a Codogno, ha una grande tradizione, per molti è uno stile di vita.  Lo racconta il sindaco Passerini e il presidente federale Andrea Macron ha voluto insistere per ripartire da Codogno, dove sottolinea il pochissimo contatto fisico nel baseball e la stagione che si svolge tra primavera e autunno, a differenza di altri sport come calcio e basket. 

Luca Benecchi continua raccontando la storia di Filippo Affetti, giovane giocatore del Codogno Baseball ’67, che nei giorni della Zona Rossa è riuscito a reinventarsi per testimoniare cosa è per lui questo sport. Lui abita a Lodi e il suo amico gioca nel Lodi, ma non poteva uscire da Codogno, dove abitava. L’idea, quella di Filippo, di trovarsi nel confine della Zona Rossa col suo amico per fare qualche passaggio, con palla e  guantone, per scaldarsi il braccio e fare attività davanti al posto di blocco della polizia, rispettando il Decreto emanato dal Governo. Quello di Filippo è stato un semplice gesto, dove voleva solo dire a tutti che il baseball supera qualsiasi confine, perché quello è il sogno suo e del suo amico. E in quel modo, Filippo è riuscito effettivamente a superare i confini. 

Filippo Affetti si scalda il braccio col compagno di squadra tra il confine della Zona Rossa – ilsole24ore.com

Ma quello di oggi non è stato solo un giorno di celebrazione e di ripartenza, ma anche di ricordi ed elogi per chi era importante ed ora, a causa del virus, non c’è più. Per esempio Antonio Righi che, come spiega Danilo Mannoia, vicepresidente del Piacenza Baseball, è stato per tanto anni pilastro della società, come allenatore e tecnico delle giovanili, oltre ad essere volontario della Croce Rossa, dove probabilmente ha contratto la malattia. Oltre a lui si ricorda Matteo Ardemagno detto Cecchino, ex allenatore e giocatore, che ha scontrato il virus nell’Ospedale di Codogno nei giorni del Paziente Uno e ricoverato il 21 febbraio. Ricoverato lo stesso giorno anche Mattia il maratoneta, sopravvissuto a terapia intensiva, tracheotomia, dialisi e gli infiniti 118 giorno di ricovero in ospedale. Prima del Derby, il presidente FIBS Macron ha consegnato a Mattia la maglia della Nazionale italiana.

Il Derby del Po, Opening Day della stagione 2020, è stato preceduto dalla presentazione della stagione agonistica e del calendario, a Villa Soave a Codogno. La FIBS ha voluto che fosse proprio questo week-end, unico e anticipato, siccome dall’A1 alla C si partirà dopo, a presentare la rinascita del baseball, in un territorio tra i più martoriati dalla pandemia.  Proprio come nel 1918, si vedrà il baseball giocato tra mazze, palline e mascherine, ma questo non renderà diverso questo sport, pur consapevoli che, nonostante il vantaggio, la partita contro il Covid-19 non è stata ancora vinta. 

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