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Grandi Pensieri di Mattia Grandi – 9 gen

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A me il romagnolo Ballardini piace parecchio. Potrebbe essere una scuffia dettata dalla provenienza geografica ma la semplicità con la quale si è presentato in sala stampa a Casteldebole mi ha regalato una ventata di aria fresca. Effetto reset, il fascino dell’azzeramento post esonero. Si riparte tutti da capo, anche noi della stampa. Appianate le gerarchie, le confidenze, le prevedibilità del perdurare quotidiano. C’è attenzione e rispetto nel distacco, c’è reciproca strategia, c’è un alone di mistero e magia perchè in fondo da domani mattina sarà tutta una scoperta. E allora me lo godo così Ballardini, tra una battuta in dialetto romagnolo e gli aneddoti di un’infanzia sui gradoni dell’allora Comunale. Tra un educato mea culpa griffato 2011 ed un razionale ammiccamento contrattuale non incentrato, ora, sulla riconferma. Annusa l’aria Ballardo, l’annuseremo anche noi che di puzza di bruciato, ad oggi, ne sentiamo ancora parecchia. C’è un popolo sportivo da riconquistare, una tifoseria coperta dal velo di un perpetuato sfregio domenicale. E’ una missione difficile, non impossibile, la sentenza passa sempre e comunque da “babbo” campo. Sono curioso ma rigenerato e poco importa se è un’emozione fallace. Il Bologna sopra a tutto perchè il Bologna deve stare sempre la in alto, va tutelato, protetto e  nutrito di sana passione. Oggi io nei tuoi occhi l’ho letta, è una bella occasione per tutti, se ho preso un abbaglio sarà senza dubbio colpa di quelle due parole in dialetto romagnolo.

Mattia Grandi   

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