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Il Resto del Carlino – Atalanta-Bologna, nervi tesi tra Miha e Gasp. Sinisa: “Gasperini mi ha mancato di rispetto”

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Una partita nella partita, amplificata dall’assenza di pubblico e rumori circostanti, è quella che ieri si è giocata in campo tra due allenatori dal carattere fumantino: Sinisa Mihajlovic e Gian Piero Gasperini. I due tecnici hanno avuto un diverbio dai toni piuttosto accesi durante il primo tempo, con l’allenatore rossoblù che è stato sanzionato con una ammonizione, mentre il tecnico della Dea è stato espulso. La vicenda ha avuto degli strascichi anche nel post-gara, soprattutto da parte di Miha, mentre il Gasp ha voluto glissare.

Massimo Vitali sulle pagine de Il Resto del Carlino questa mattina ha ricostruito l’accaduto. Il “casus belliè stato un fallo, al 36’ del primo tempo, da parte di Gosens su Skov Olsen. Il tedesco interviene in maniera decisa, la panchina rossoblù insorge chiedendo al sig. La Penna un giallo per l’esterno teutonico, Gasperini reagisce nei confronti in particolare di Bigon, e Mihajlovic non le manda a dire. Ne nasce un duello linguaggio colorito, di cui alcune parti sono amplificate in tv dai microfoni a bordocampo. Mihajlovic se la prende con Gasperini: “Parla con i tuoi e non rompere il ca…”. Lo scambio va avanti per qualche secondo, mentre La Penna ammonisce entrambi. In risposta alle urla del tecnico serbo, Gasperini replica: “Che ca… dici co…!”. Mihajlovic insorge, chiede l’espulsione, che arriva puntuale per il tecnico bergamasco. Gasperini imbufalito per il rosso, prima di abbandonare il campo, indica qualcuno sulla panchina del Bologna e urla: “Tutta ‘sta caciara”.

Uno scambio colorito, acceso, che sembra ascrivibile al registro degli episodi di campo. Tuttavia, Mihajlovic dopo la partita esplode nel dopopartita ai microfoni di Sky: “Cos’è successo con Gasperini? È successo che ognuno dovrebbe fare le regole a casa propria, nel senso che ogni allenatore dovrebbe pensare alla propria panchina. Funziona così: io non mi permetto di dire nulla alla sua panchina e lui deve fare altrettanto con la mia. Se invece dice alla mia panchina di stare zitta è come se mancasse di rispetto a me. E quando mi mancano di rispetto mi incazzo!”. Prima di lui era invece andato ai microfoni Gasperini che sull’episodio non si è voluto soffermare: “Sorvoliamo subito sulla mia espulsione. Parliamo piuttosto di questa partita che per noi è stata difficile. Comunque, l’Atalanta è una squadra corretta sempre, non ero io che dovevo andar fuori”. Una chiosa finale, che nell’intervista successiva viene riportato e commentata ancora da Miha: “Mi chiedete se voglio chiarire le cose con Gasperini? No, perché non c’è niente da chiarire: se vuole chiarire che lo faccia lui. In sala stampa ha preferito non parlare dell’episodio? È perché sa di aver sbagliato”.

Mihajlovic non chiude velocemente la personale diatriba e rincara la dose, andando anche un po’ fuorigiri: “Con quel dito lì – riferito al gesto di Gasperini dopo l’espulsione – non so cosa volesse dire e non so a chi fosse rivolto. Ma se era rivolto a me, adesso non aveva più il dito…”.

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