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Il Resto del Carlino – Musa Barrow è sempre più leader

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Ormai è chiaro: Musa Barrow sta percorrendo le orme dei grandi campioni.
Decisivo, determinante, anche in questo campionato totalmente diverso da tutti gli altri, il più difficile degli ultimi anni.
Il suo impatto nel Bologna è stato a dir poco devastante: 9 reti in 16 presenze, per un totale di 1.322 minuti giocati. 
Numeri impressionanti.

Un gol ogni due partite, e anche qualcosa di più.
Dopo il lockdown, le statistiche sono anche migliorate: 6 reti in 9 partite, contando che contro il Milan Sinisa gli ha concesso un turno di riposo, e contro la Sampdoria è entrato solo nella ripresa, fornendo comunque un assist e mettendo a segno un gol.
Non solo gol, ma anche tanti assist: 5 per l’esattezza, gli ultimi due contro il Lecce, quello di tacco a Palacio e poi quello per Soriano.

Numeri eccellenti per un ragazzo così giovane.
Numeri che spazzano via ogni tipo di dubbio che si era insinuato nelle menti dei tifosi dopo averlo visto pagare 13 milioni più 6 di bonus a gennaio.
Musa Barrow è un talento, e lo aveva dimostrato anche all’Atalanta.
Nella Primavera aveva messo a segno 39 reti in 37 presenze; in prima squadra 8 reti in 52 partite, questo senza mai avere continuità in campo.

A Bologna, invece, la continuità ce l’ha eccome. E lui ha ricambiato benissimo la fiducia datagli da Mihajlovic.

Nel Bologna, meglio di lui, in epoca moderna, vediamo solamente Roberto Baggio, che mise a segno 22 reti in 30 partite (con 12 calci di rigore), realizzando un gol ogni 0,73 partite.
Nessuno mai però, nel Bologna,  è stato come Angelo Schiavio, che segnò 251 reti in 364 presenze, con la media di 0,69.
Barrow, al momento, è terzo in questa speciale classifica: una rete ogni 0,56 partite.

Più segna e più gioca, più il Bologna dovrà pagarlo, al momento del suo riscatto obbligatorio.
Ma meglio così: ciò permette di alzare la sua quotazione per il futuro, ma soprattutto rafforza il Bologna che per i prossimi anni proverà a centrare la tanto sognata Europa League.
Grazie a Barrow, inoltre, al Bologna mancano solo 4 reti per registrare il miglior attacco degli ultimi 20 anni.

A Bologna era arrivato come punta, e l’obiettivo era quello di lavorarci.
”Ma ora non c’è tempo. Musa offre il meglio di sé quando può guardare la porta e puntarla, partendo da esterno”. Così aveva detto Sinisa.
I numeri gli hanno dato ragione.
Da esterno ha segnato la sua prima rete in rossoblu nel match contro la Spal, ha messo a segno una doppietta contro la Roma, e ha segnato contro Sampdoria, Cagliari, Sassuolo e Napoli.
E come dimenticarsi della rete messa a segno contro l’Inter: in quella partita Barrow era partito come punta, per poi chiudere da esterno, dopo l’entrata di Palacio, segnando proprio da esterno.
Con il Lecce è arrivato il suo primo gol da punta, anzi, da seconda punta, vicino a Santander. La partita l’aveva iniziata da esterno, ma l’ha poi terminata da punta, con Orsolini e Sansone sugli esterni.

”Devo crescere e migliorare”. Queste le sue parole dopo la sfida con il Lecce, diventando di fatto il miglior marcatore della squadra.
Arrivato in punta di piedi, ora Musa Barrow è sempre più il leader del Bologna.

Rimane solo da capire se il prossimo anno giocherà da esterno o da punta centrale.
Questo dipenderà dalle scelte di mercato del Bologna.

(Fonte: Il Resto del Carlino – Marcello Giordano)

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