Calcio
Every Sunday Morning – Papà ti presento….il Bologna! – 22 Dic
Oggi porterò per la prima volta mio padre allo stadio. Come vi ho accennato qualche tempo fa, sono un pugliese adottato da Bologna. Ebbene, per questo Natale, siccome io e mio fratello abbiamo delle difficoltà a tornare in Puglia per via del lavoro, i miei genitori hanno deciso di venire a trovarci per passare il Santo giorno in famiglia.
Mio padre, essendo nato, cresciuto e vissuto in un piccolo paesino del Gargano, non è mai stato allo stadio; non in uno stadio di serie A almeno. Le uniche partite che ha visto sono quelle tra il Football San Nicandro e le sue concorrenti in terza, seconda, o prima categoria. Il massimo livello che la squadra del mio paese è riuscita a raggiungere infatti, è stata proprio la prima categoria, con l’allora compagine con divisa a strisce – ahimè – bianconere, chiamata “Nike” (inteso come termine greco che vuol dire “vittoria”). Sinceramente ci terrei a fare bella figura con lui. Vi spiego, portare mio padre allo stadio a vedere il Bfc non dico che è come presentargli la mia ragazza, ma quasi. E qual’è la cosa più importante quando si presenta la fidanzata al proprio vecchio? Ovvio, che gli faccia una buona impressione. Io un po’ di preoccupazione nel presentare questo Bologna a mio padre, non vi nascondo, ce l’ho. Cosa potrei dirgli se dovesse ripetersi una imbarazzante prestazione come quella di Firenze? Ve lo immaginate lui che a fine partita mi fa: “Figlio mio, non so come dirtelo, non è che non sia carina e brava, ma, ecco, tu meriti di più”. Come glielo spiego anche solo tutto quello che è successo in questa settima, volendo tralasciare gli ultimi anni?
Sai papà, fammi spiegare. Siamo in un periodo di crisi ma è normale no? Anche tu e la mamma lo avrete avuto qualche momento in cui le cose sembravano non andare bene. Vedi questa settimana sono successe parecchie cose. A Firenze non è andata come speravamo ed eravamo quasi sul punto della rottura. Pensa che lei voleva prendersi un po’ di tempo, ha detto: “Me ne vado in ritiro, ho bisogno di stare sola a riflettere”. Poi però, per fortuna (o sfortuna) ci ha ripensato, è rimasta qui a Bologna. Abbiamo anche fatto pace con Salvatore, il nostro vecchio amico che ci aveva fatto conoscere Saphir, quel simpatico ragazzo algerino di cui ti ho parlato e che adesso si è trasferito a Milano.
Poi dovrei spiegargli tutto quello che sta succedendo attorno al mister; fargli capire come mai un gruppo di giocatori scarsi come la peste ha il potere di esonerare un signore come Pioli. Dovrei spiegargli perché Krhin gioca titolare in serie A e perché Pazienza non torna a giocare nel San Severo (una delle partite di cartello per il Football San Nicandro). Insomma, dovrei spiegargli l’impossibile. È per questo che oggi spero tanto di uscire dal Dall’Ara con una bella vittoria e con il petto gonfio di orgoglio quando mio padre mi dirà: “Bravo figliolo, è quella giusta per te!”.
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