23 agosto 1925, 95 anni fa il primo scudetto del Bologna

Esattamente 95 anni fa il Bologna vinceva il primo scudetto della sua storia dopo una memorabile cavalcata che, ancora oggi, nonostante siano rimasti in pochi a poterlo raccontare, rimane incisa a chiare lettere nella storia del club. La squadra del viennese Herman Felsner era così composta: Gianni, Gasperi, Borgato, Pozzi, Baldi, Martelli, Rubini, Perin, Della Valle, Schiavio, Muzzioli. Dopo aver vinto con due punti di vantaggio su Pro Vercelli e Juventus il girone B della Lega Nord del campionato di Prima Divisione, i felsinei si trovarono davanti il Genoa che fin lì aveva dominato il girone A. I rossoblu si affrontarono a viso aperto e, dopo cinque partite molto combattute, sia dentro che fuori dal campo con diversi scontri nella quarta partita a Torino (non a caso verrà ribattezzato scudetto delle pistole) e dopo l’ultima partita contro il Genoa a Milano, riuscirono a raggiungere la finale.

Ad attenderli c’era l’Alba Roma, vincitrice della Lega Sud. Una formalità, gli emiliani si imposero per 4-0 allo Sterlino e al ritorno, davanti a circa 10 mila persone, legittimarono il proprio successo vincendo per 2-0 sui biancoverdi. Nonostante l’acclarato successo dei ragazzi di Felsner, non mancarono le polemiche da parte del Genoa, ritenutosi parte lesa nelle cinque partite andate in scena tra il 24 maggio e il 9 agosto, sostenendo come il regime fascista (in particolare Leandro Arpinati) avesse compromesso il regolare svolgimento della partita, definendo questo torneo come Furto della Stella. A più riprese in realtà, attente analisi storiche hanno dimostrato come i sospetti e le invettive del Genoa risultino prive di fondamento, con le autorevoli analisi di Carlo Caliceti, Carlo F. Chiesa e lo storico Riccardo Brizzi che testimoniano come lo scudetto 24-25 «Fu vera gloria» Poco male che la memoria dei protagonisti sia più sfocata ed impalpabile rispetto ai più recenti Negri, Furlanis, Pavinato, Tumburus, Janich ecc. È doveroso ricordare dove tutto ebbe inizio, in quell’assolato 23 agosto 1925 che, ancora oggi, emoziona. 

Fonte: Massimo Vitali – Il Resto del Carlino 

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