WUNDERBAR – La Bundesliga di 1000cuori – 9 dic

Impressionante. Penso che questa volta non ci sia niente altro da dire per celebrare la vittoria del Bayern. Anche chi non è un amante dei bavaresi non può fare altro che togliersi il cappello ed applaudire questa squadra quando gioca come è riuscita a fare sabato pomeriggio contro il Werder Bremen (a Brema). Ora, è vero che il Werder non è più la squadra che un paio di anni fa lottava per il titolo, gli Ailton, Micoud, Frings, Klose, Borowski e compagnia sono un lontano ricordo per una squadra che oggi ha, come stelle, Aaron Hunt e pochi altri. È vero che non sono più quello che erano una volta, ma sono una squadra decente, che non gioca malissimo, con un buon allenatore (oddio, alcuni tifosi del Werder non sarebbero d’accordo con questa affermazione), un paio di buone individualità e, comunque, un pubblico strepitoso. Insomma, non partivano al 100% battuti, almeno prima del fischio d’inizio. Poi è successo che la partita è cominciata, che Müller e Ribéry avevano voglia di giocare, che Kroos ha cominciato a lanciare il pallone in avanti con il contagiri, che Rafinha sembrava un giocatore di calcio “da Bayern”, che Götze faceva quello che voleva con il pallone tra i piedi, che anche van Buyten riscopriva una forma che ormai da un paio d’anni sembrava un pallido ricordo. Ed è successo che il Bayern tirava in porta, tirava, tirava, e spesso la metteva dentro. 7 gol, alla fine, e sarebbero potuti essere molti di più se Mandzukic non ne avesse sbagliati, incredibilmente, alcuni. Alla fine, vedere i commenti di giocatori e allenatori del Werder era una cosa quasi incredibile, quasi erano grati al Bayern per averne fatti “solo” 7. Difficile dire fino a che punto sia stato merito dei bavaresi, e quanto demerito del Werder, ma, vista la partita, ho il sospetto che il Bayern, oggi, se decide di giocare a calcio, può prendere a pallate chiunque, in Germania ed in Europa.

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