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Calcio

Caminho ao Brasil 2014 – Bebidas e futebol no Brasil – 21 Nov

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Il titolo della puntata di Caminho ao Brasil 2014 di questa settimana si intitola Bevande e calcio in Brasile. Vi dico subito che il calcio è un po’ una scusa per scrivere delle due bevande nazionali del paese verde oro che sono la birra e la caipirinha, che si fa con la cachaça, un distillato di zucchero di canna.

In realtà, a suo tempo avevo deciso, dopo la puntata su Leo Junior del mese scorso, di parlarvi delle varie città sedi del Mondiale dell’anno prossimo ma sono successi due eventi quasi in contemporanea che mi hanno dirottato su questo tema alcoolico.

I 2 eventi sono stati nell’ordine: sistemazione della cantina (fortunatamente fatta da mia moglie, ma l’armadio in casa non sono riuscito a schivarlo) con il ritrovamento nel caos di una lattina di birra carioca probabilmente comprata nel millennio scorso (la scadenza sul fondo è del maggio 2000) ancora piena e dedicata alla squadra del Flamengo “con la Kaiser la tua squadra del cuore vincerà sempre” (la frase in basso nella lattina) e, qualche ora dopo il ritrovamento della preziosa latta alcoolica (certo era meglio se fosse stato un Sagrantino di Montefalco a livello di invecchiamento), la visione di un succo di frutta con lo stemma del BFC presentato in Terrazza Bernardini.

Che differenza eh??!!??

Tornando al connubio calcio birra mi ricordavo anche di questo bellissimo omaggio (che ho ritrovato in internet, vedi la foto in copertina) alla camisa dez del Flamengo, ossia Zico, il Campionissimo. Certo operazioni di marketing ma anche operazioni graditissime al tifo (le lattine erano dedicate a tutte le squadre di calcio carioca e quindi anche Botafogo, Fluminense e Vasco, ovviamente per non fare torto a nessuna…), quasi come la penna da scrivere di BalanzOne.

Per chi vuole andare in Brasile per i Mondiali (ma anche andarci in altri periodi) ne vale sempre la pena anche se i prezzi di 15 anni fa ce li si può tranquillamente dimenticare, quindi sappia che la birra è da preferirsi assolutamente al vino.

Me ne accorsi anche io quando, la prima volta in Brasile dopo pochi giorni che ero arrivato, al ristorante ordinai un cabernet (made in brazil) per sbocciare e me lo portarono alla temperatura di 4°, temperatura che mise a durissima prova il mio stomaco.

Nel paese più grande del Sudamerica, di birra ne scorre a fiumi, negli stadi certo (anni fa al Dall’Ara la birra non si poteva bere, adesso fortunatamente si, ma è scomparso il Borghetti, no comment), ma anche in spiaggia e nelle feste in generale.

L’altra grande bevanda, come vi dicevo, è un cocktail famoso in tutto il mondo, ed è la caipirinha.

La classica è con il lime, ma ci sono varianti anche con ananas (chiamato abacaxi di forma più lunga e meno dolce dell’ananas che siamo abituati a mangiare in Italia) molto buona, maracuja (anch’essa niente male), e caju (un frutto che da noi non esiste) e infinite altre possibilità. Ci sono poi vari tipi di cachaça per tutti i gusti, più o meno aromatizzata, più o meno artigianale, restando comunque sempre sui 40° di gradazione: personalmente la caipirinha che preferisco, dopo tanti anni, è sempre lei, l’originale con il limone verde e la cachaça 51, la tradizionale, che da qualche anno, si trova anche sugli scaffali dei nostri supermercati (anche se carissima).

E immancabili, ci sono i kit caipirinha legati alle squadre di calcio: qui, tanto per cambiare, un kit del Fla.

Nell’augurio che possiate degustarvene una originale su una bella spiaggia brasiliana o carioca (sempre con moderazione….), vi lascio con la ricetta della Cai (così come la chiama il Petisso) in modo che possiate farvela anche a casa vostra. Ricordatevi sempre due indicazioni importanti (anche quando la chiedete in un locale): usate lo zucchero bianco (la caipirinha non è un mojito) e non aggiungere seltz, sprite o acqua gassata come ho visto fare (con orrore) in alcuni posti.

 

 

Ricetta Caipirinha (presa dal sito www.ilbrasiledinana.it)

 

Ingredienti per una persona:

 

1 lime (buccia più liscia possibile evitare le bucce rugose tipo arancia)

2/3 cucchiaini di zucchero bianco (no di canna!). E’ meglio utilizzare uno zucchero più raffinato possibile e non quello solito che ha dei “chicchi” più grossi

Cachaça (io vado a occhio) comunque siamo sui 70/90 ml

Ghiaccio quanto basta (4/5 bei cubetti) possibilmente non tritato ma spaccato in pezzi

 

Preparazione:

Tagliare le due estremità del lime, poi tagliarlo in due longitudinalmente (passando per i due poli appena tagliati) e non trasversalmente

Nelle due metà togliere l’anima interna longitudinale di colore bianco del lime (che dà amaro) con due tagli a V

Tagliare ciascuna metà in 4 parti

Mettere il lime nel mortaio insieme allo zucchero e pestare bene

Aggiungere il ghiaccio spaccato e poi sopra la cachaça

Versare in uno shaker (fondamentale) avendo cura di versare bene il contenuto (c’è sempre un po’ di zucchero in fondo, eventualmente aiutarsi con un goccio di cachaça) e agitare bene

 

ALLA SALUTE!!!

(foto estratta dal sito alexuchoa.com.br)

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