WUNDERBAR – la Bundesliga di 1000cuori – 28 ott

Questo weekend ci sarebbe stata la decima giornata della stagione. Dico “ci sarebbe” perché, in realtà, se è vero che c’è stata sul serio, il vostro fedele cronista era impegnato in tutt’altra attività in quel di Frankfurt per correre una maratona e, come conseguenza, per questa giornata è stata piuttosto virtuale, avendo visto poco o niente di quello che è successo sul campo.

 Posso, però, raccontarvi di un bel weekend in una città molto sottovalutata, con un tempo ancora piuttosto gradevole (17-18° e sole, a parte un temporale ovviamente durante la maratona, che non bisogna mai farsi mancare niente), di un evento organizzato alla perfezione (chi ha corso una maratona sa quanto sia apprezzato il fatto di riuscire a consegnare la propria sacca con vestiti in meno di 5 minuti e, soprattutto, il riuscire a recuperarla senza attesa, l’avere tutti i mezzi di trasporto a portata di mano, inclusa la stazione a meno di cinque minuti a piedi dall’arrivo ed un servizio impeccabile di rifornimenti durante tutto il percorso) e di un infortunio ad un adduttore che mi ha obbligato a ritirarmi poco dopo il km 25. Francoforte, dicevo, città sottovalutata. Città che non amavo per niente all’inizio della mia vita teutonica, e che invece, con il passare del tempo, trovo sempre più interessante e gradevole. La passeggiata sul fiume (il Main – Meno in italiano) è bellissima, la zona universitaria è piena di locali interessanti, il centro è, purtroppo, il centro di una città distrutta nella seconda Guerra mondiale, con una skyline notevole che, per chi, come me, è sprovvisto di senso dell’orientamento, è un aiuto non indifferente per non perdersi. La maratona, poi, di solito una delle più veloci al mondo, è una bella gara, piatta, con un paio di curve secche che tagliano un po’ le gambe e solo una grave pecca, ai miei occhi, alcuni tratti in cui bisogna stare attentissimi a dove si mettono i piedi per la presenza delle rotaie dei tram, che, con la pioggia, sono trappole mortali. Causa pioggia, il vincitore ci ha messo 2h06m, prestazione direi mediocre.

 Per non essere completamente a digiuno dei risultati, devo ammettere, ieri sera al ritorno a casa mi sono guardato tre sintesi: il derby tra lo Schalke ed il BVB, il Bayer contro l’Augsburg e il Bayern München in casa contro l’Hertha. Sulle altre partite, devo dire risultati piuttosto desolate per le squadre per cui quest’anno simpatizzo: il Frankfurt ha preso una solenne bancata contro il Gladbach ed ha perso l’occasione per rientrare nel gruppo delle pretendenti all’Europa League, il Werder ha fatto una figuraccia contro il Wolfsburg ed il Freiburg non è nemmeno entrato in campo contro l’HSV. Zero punti per tre squadre con tre allenatori che mi piacciono molto ma, soprattutto, leggendo i commenti, oltre alla mancanza di punti direi che ci sia stata una completa mancanza di gioco.

 Tra le partite che ho visto, direi di partire dal Leverkusen, che è in attesa di sapere cosa succederà alla partita con il gol fantasma di Kießling contro l’Hoffenheim. Partita sulla carta non impossibile contro un Augsburg che, quest’anno, ha sorpreso in positivo. E che, a Leverkusen, continua a sorprendere, giocando bene e difendendosi bene. Un Leverkusen sicuramente più impacciato del solito, con il solo Sam a provare ad accendere la luce, mentre Kießling si sbatte, ma non fa molto, e Son sembra avere perso lo smalto delle primissime giornate. In questo contesto, l’Augsburg fa una bella figura, ma esce senza punti per un’ingenuità in difesa (che porta al gol di Rolfes) e per un gol ormai insperato di Can. Due parole su questo giocatore, arrivato a Leverkusen dal Bayern con la fama di un futuro talento, e fino ad ora piuttosto discontinuo, con non poche difficoltà a trovare un posto in squadra. In queste ultime giornate direi che stia crescendo e non poco e che stia mostrando di potere stare in una squadra ambiziosa. Bel gol che corona una buona prestazione, con molta grinta, molta corsa ed un grande cuore. Donati in campo tutta la partita, anche lui si è ormai ritagliato un posto importante in squadra. Insomma, anche in una giornata un po’ così, il Bayer porta a casa tre punti, e conferma un ruolino di marcia fino ad ora invidiabile.

 Il derby tra Schalke e BVB, invece, ha dimostrato che i blu non sono ancora allo stesso livello delle altre grandi di Germania. Il BVB inizia con autorità, spinge, gioca in velocità, con le luci accese ad intermittenza da Reus e dall’armeno dal nome impronunciabile. Lo Schalke, soffre, arranca, si arrabatta, avrebbe la possibilità di restare in partita ma Boateng non riesce a realizzare un rigore, si affida ai suoi giovani (e Meyer segna ancora… questo è buono davvero), ma la differenza tra le due squadre mi è sembrata netta, con il BVB sempre padrone del campo e con i due acquisti estivi sempre più parte integrante del gioco di Klopp. Tenendo conto che hanno ancora diverse assenze direi che, ancora una volta, abbiano urlato di voler rimanere a lottare testa a testa con il Bayern per il titolo.

 La terza partita che ho visto è stata quella tra il Bayern ed il sorprendente Hertha di questo inizio stagione. Il Bayern, come ormai al solito, decide di giocare solo un tempo, e lo fa solo dopo l’ingresso di Götze e Mandzukic, che sono poi quelli che suonano la sveglia e mettono a segno i tre gol necessari per battere un buon Hertha. Lukuhay mette una buona squadra in campo, a girare attorno a Ramos, con un Ben Hatira ispirato che, a tratti (ma solo a tratti) fa ricordare che, ai tempi delle nazionali giovanili, era considerato allo stesso livello di Özil. Considerando le premesse e le differenze di valori in campo, direi che l’Hertha abbia fatto bene il suo lavoro, e che il Bayern abbia sofferto più del previsto. Due gol subiti in casa, a memoria, era da un po’ che non si vedevano.

 Per concludere, ecco la classifica alla 10° giornata:

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