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Comuzzo: “Trieste-Fortitudo gara da alta intensità. Proseguiamo il percorso di crescita” – 24 ott

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Stefano Comuzzo, oggi assistente di Matteo Boniciolli alla Fortitudo, per 7 anni è stato responsabile del settore giovanile di Trieste. Arrivò nella società friuliana 2008 e ha all’attivo 5 finali Nazionali, ma anche svariati giovani che poi sono entrati nel giro della prima squadra. Un simbolo evidente di quella cultura della crescita dei giovani che rischia di perdersi nella pallacanestro italiana e di cui parla così: “Ho sempre lavorato sul miglioramento individuale dei giocatori. Purtroppo nel sistema della pallacanestro di oggi sui giovani si lavora poco perché ci si crede poco. Mediamente dal settore giovanile non escono giocatori pronti per giocare in prima squadra e sono poche le realtà in cui un giovane trova spazio nella società in cui è cresciuto. Non sono un fenomeno, ma semplicemente un allenatore che crede nei giovani e che lavora per farli migliorare”.

Poi sugli avversari: “Incontriamo la squadra che più ci assomiglia in questo campionato: è stata creata con il giusto mix di giocatori giovani ed esperti ed è una squadra che fa dell’intensità difensiva e dell’aggressività il marchio di fabbrica. Possono contare su una rotazione di dieci giocatori, tutti potenzialmente titolari, a differenza di altre squadre. Per quanto riguarda le differenze:  mediamente sono più piccoli di noi e questo fattore lo sfruttano in velocità e contropiede. Sono una squadra più perimetrale rispetto a noi, che cerchiamo di bilanciare i giochi. Per quanto riguarda le caratteristiche di gioco: sono aggressivi sia a tutto campo che a metà campo, giocano per recuperare palloni e sfruttare il contropiede primario. Proprio quest’ultimo sarà il problema principale del quale dovremo occuparci, anche perché gran parte dei punti che producono li ottengono sfruttando il contropiede primario. Fanno del tiro da tre punti la loro arma principale, anche se le statistiche del campionato dicono poco in termini di numeri, visto che sono passate solo tre partite ed è difficile esprimere giudzi. Pecile sta tirando con il 75% e Landi con oltre il 50%, giusto per fare due esempi. Cosa ci aspettiamo? La novità sarà quella di essere aggrediti fin dalla palla a due e dovremo essere bravi a farci trovare pronti. Sarà un battaglia, proprio perché si affrontano due squadre che giocano aggredendo su entrambe le metà campo. Ci attendiamo anche una partita a strappi, visto che le squadre che giocano sui 28 metri sono capaci di fare break importanti”.

Dopo aver presentato la sfida, Comuzzo parla anche del momento della Fortitudo e di come arriva alla sfida: “Per quanto riguarda noi, veniamo da una settimana in cui abbiamo avuto qualche problema, a partire da Roberto Lopez (lutto familiare, ndr), passando per Montano,  fino ad arrivare a Sorrentino che ha dovuto lasciare Bologna per due giorni per problemi familiari, ma anche a Iannilli che avuto qualche problema alla schiena. Abbiamo avuto una settimana di allenamenti complicati, ma abbiamo bisogno di essere tutti e avere le rotazioni complete proprio perché sarà una partita di intensità superiore alle altre. Ringrazio i ragazzi che vengono dal settore giovanile di Breveglieri, che in questa settimana ci hanno aiutato ad allenarci in dieci, riuscendo a mantenere alta l’intensità e la qualità del lavoro, proprio come se ci fossero i senior. È facile avere un settore giovanile ma non è da tutti avere giovani che possano aiutarti a questo livello”.

Poi sugli obiettivi: “Il primo è sempre quello di continuare a crescere, visto che nelle gare che abbiamo disputato fin qui, c’è sempre stato un passo in avanti e adesso speriamo di continuare a confermare questo trend. Sappiamo che c’è ancora molto da fare, ma abbiamo la consapevolezza di essere sulla starda giusta e di avere margini di miglioramento superiori ad altre squadre del nostro campionato. Ci sono obiettivi di squadra, uguali per tutte: siamo una squadra che lo scorso anno giocavamo in B2, alla quale sono stati tolti due punti di riferimento come Lamma e Samoggia, e sono stati aggiunti due starnieri. Stiamo prendendo confidenza con qulla che, per noi, è una situazione nuova. A questo livello ogni errore lo paghi caro, devi essere lucido e attento a capire cosa è giuto fare: tante cose che stiamo cominciando a vedere e a pagare sulla nostra pelle adesso. Abbiamo tanti giocatori giovani ed esordienti che possono darci sempre qualcosa in più a livello individuale. Tanti ragazzi stanno giocando in un ruolo diverso: Italiano giocava da 5 ora da 4, Raucci giocava 5 ora da 3. Lo scopo del lavoro sarà quello di farli sentire sempre più sicuri e sempre più efficaci. Tanti passi avanti li abbiamo fatti, ma possiamo ancora crescere molto”.

Su Radic: “Lui è sereno, ha detto che vuole giocare perché vuole dare una mano alla squadra a vincere. Si è calato perfettamente nel clima di questa squadra. Credo che dopo questa parentesi gli siano arrivate anche offerte importanti.

Su Carraretto:  “In una squadra devono essere fatte molte valutazioni: la prima è che fin qui ha reso poco perché ha giocato tre partite in sei giorni e perchè lo abbiamo dovuto spremere vista l’assenza di Montano. In più bisogna aggiungere che siamo alla fine di una preparazione con grandi carichi di lavoro, ma lui da professionista, qual è, ci sarà nei momenti che contano. Quando si ha più di 30 anni il problema è quanto ci metti a recuperare le energie fisiche, soprattutto in vista della partita successiva. Nel finale Mantova ci ha dato una gran mano ad andare avanti ed è stato importante anche contro Verona”.


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