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La Virtus Segafredo brucia in volata una Monaco che guida a lungo una bella gara alla Segafredo Arena: 94 – 85

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA –  A.S. MONACO 94 – 85     (27-23; 41-41; 59-63)

Virtus Segafredo: Tessitori 4, Abass, Pajola 2, Alibegovic 10, Markovic 8, Ricci 8, Adams 5, Hunter 20, Weems 4, Nikolic n.e., Teodosic 14, Gamble 19. All. Djordjevic

Monaco: Bost 8, Choupas, Demahis 2, Inglis 17, Knight 12, N’Doye 4, Yeguete 7, Willis Jr 14, O’Brien 9, Lessort 12. All. Mitrovic

Arbitri: Latisevs, Mantyla, Kardum

Tiri liberi: BO 23/29;  MO 19/23

Rimbalzi: BO 23; MO 29

Falli: BO 24; MO 27

Tiri da 2: BO 28/43; MO 24/39

Tiri da tre: BO 5/11; MO 6/25

La partita tra Virtus Segafredo e A.S. Monaco è carica di significati ben al di là dei due punti in palio, e non solo perché è quasi uno spareggio per determinare la testa del girone di Eurocup, ma ovviamente pure per i segnali di crisi palesati dopo la doppia sconfitta casalinga in campionato della Segafredo. Finisce in modo più che soddisfacente per la formazione di Djordjevic, dimostrando che certi attributi caratteriali non le sono venuti a mancare ma soprattutto di non avere dimenticato come si gioca un bel basket, ancorché permangano momenti di imbarazzante black out durante la gara. Ma bene così, alla fine, perché siamo ad ottobre, si è vinto, sono arrivate risposte convincenti da diversi giocatori: insomma, stasera si può tornare a casa soddisfatti, e non è poco, a questo punto.

Quintetto Bologna: Markovic, Adams, Weems, Ricci e Gamble; risponde Monaco con Bost, Knight, Yeguete, Willis, O’Brien. Bel inizio per entrambi, con azioni fluide nonostante le difese sembrino tutto fuorché remissive. Anche qualche numero spettacolare impreziosisce il gioco, finché i bianconeri non incappano in un serie di sciocchezze che permettono ai francesi di allungare a metà periodo, cui la Virtus reagisce però con un paio di contropiedi fulminanti. Il sorpasso (15-14) avviene con un alley oop alzato da Teodosic in modo stranamente imperfetto che si trasforma in un canestro rocambolesco. Iniziano a fioccare anche i falli, per l’intensità delle difese, tanto che prima dell’intervallo Gamble, Hunter e Bost ne hanno già un paio a testa, mentre Alibegovic si avvicina alla doppia cifra e Teodosic insegna come si sfruttano i blocchi in attacco. Comunque bel canestro di Pajola sulla prima sirena che decreta il 27-23.

La vera curiosità, a questo punto, è che la Segafredo non tira proprio da tre. Il primo, sbagliato, arriva da Weems al 17°. Però i bolognesi danno l’impressione di non averne bisogno, poiché riescono a mantenersi davanti praticamente fin quasi all’intervallo, quando vengono raggiunti sul 41-41. Tuttavia una cosa evidente è che con Pajola e Hunter sul parquet questa Virtus ha un volto, molto aggressivo; senza, cambia quasi pelle, divenendo decisamente meno reattiva.

Forse c’è un motivo per cui i bianconeri non tirano da tre: semplicemente, non la mettono. Riparte così la gara con la Virtus zoppicante e Monaco che cerca di approfittarne, finché la coppia Hunter-Teodosic non decide che è ora di riacciuffarli. Il momentaneo pareggio (55-55, al 27°) tuttavia arriva con una tripla letteralmente da metà campo di Adams che fa esplodere l’Arena. Monaco peraltro è viva, vivissima, punisce ogni errore e all’ultima sosta è 59-63.

Strano: a inizio stagione il terzo quarto sembrava essere il periodo del riscatto, per la Segafredo; da un po’, invece, è divenuto quello in cui si blocca. L’ultimo periodo inizia con l’ennesimo bel paniere di Hunter, ma Bost castiga da tre poco dopo con la leggerezza del campione, come pure fanno Inglis e Knight. Tocca allora a Gamble caricarsi sulle spalle la finalizzazione degli attacchi, e a 4’33 segna il 75-76 toccando quota 17, e poi il sorpasso su schiacciata. Poi dà l’assist a Markovic per un nuovo sorpasso, dopo la risposta di Knight, che pure replica dalla lunetta. La partita è insomma perfettamente in linea con quanto ci si aspetta da questi incontri di coppa. Djordjevic allora gioca la carta Hunter in posizione di 4 per gli ultimi due minuti e un po’, che trovano un nuovo eroe, Stefan Markovic, e finiscono come le fiabe hollywoodiane, con Gamble che ruba palla al “piccolo” Knight e Hunter che sancisce la condanna dei francesi con una schiacciata. Il paniere del definitivo 94-85 è giustamente di Teodosic, con i bolognesi che tirano finalmente il fiato e i francesi che si mordono le mani. Ma queste sono le emozioni delle coppe europee, quelle vere.

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