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TRIPLICE FISCHIO – Questa volta il VAR ha torto, strano. De Zerbi e Pioli, chapeau. Conte deve risolvere un problema

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Il VAR. Una parola apparentemente così innocua ma che racchiude un’infinità di polemiche e contraddizioni. Domenica sera, per la prima volta, abbiamo assistito a un colpo di scena: non eravamo abituati e ci ha fatto un po’ effetto. Rizzoli, designatore AIA, ha dato ragione a un allenatore. Niente errori, tornate indietro a leggere ma è successo davvero. Il serbo, dopo Bologna-Cagliari, ha recriminato errori in quella stessa partita ma, soprattutto, in quella precedente contro la Lazio. Opinione di Sinisa. il VAR non deve sempre intervenire. Opinione di Rizzoli: ha ragione il tecnico rossoblù. E per la prima volta niente futili polemiche. Il problema è che continueranno ad esserci fino a quando non si arriverà a un punto comune: la tecnologia è stata introdotta per facilitare il lavoro degli arbitri, non per pestarsi i piedi con quest’ultimi. 

Torniamo al campionato e al Milan. L’aspetto che dovrebbe soddisfare l’ambiente rossonero è questo: negli scorsi anni succedeva che la squadra giocava bene ma non raccoglieva punti. Quest’anno accade il contrario, in alcune situazioni sia chiaro: può anche non esserci la prestazione perfetta, ma il Milan ha la forza per andare a prendere i 3 punti. Questo passo, che sembra qualcosa di accantonabile, in realtà è quello con cui una piccola squadra diventa una grande squadra. Chapeau. Bravo Pioli, bravo Ibra, bravi tutti. La squadra gira, i meccanismi sembrano ben rodati e il merito è di tutti. I rossoneri favoriti per la vittoria dello Scudetto? Qualche settimana fa era impensabile, ora meritano di essere nella lista dei favoriti.

Nella stessa lista Conte e la sua Inter vogliono restarci, il problema è che serve un cambio di passo. E in fretta. Contro il Parma altro pareggio, altri gol subiti e un attacco, privo di Lukaku, che non punge. Questa squadra è fragile, gli interpreti sono giusti, peccato che i ruoli siano sbagliati. E poi c’è Eriksen. Qui deve essere bravo Conte: o entrambi fanno un passo indietro e cercano una sana convivenza per non disturbare lo spogliatoio, oppure il danese deve restare in tribuna fino al mercato di gennaio. Mezze vie non ce ne sono. Qualche tentativo c’è stato, tutto inutile. La colpa non è tutta di Eriksen, ovviamente. Se la squadra va e non va la colpa è del collettivo. Conte però è sereno: “siamo sulla strada giusta”. Noi ci fidiamo, ma permettici qualche leggero dubbio.

La Juventus guarisce dalla pareggite e punisce lo Spezia: 4-1 firmato Ronaldo. Già, perché è servito l’ingresso nel secondo tempo di Cristiano per avere la meglio sui liguri. La partita era iniziata anche bene con il gol di Morata, ma il problema di questa squadra è una difesa che non punge: Bonucci, senza Chiellini e De Ligt, senza aver perso sicurezza. La squadra di Italiano, nelle sue possibilità, è riuscita a perforare sugli esterni troppo facilmente. C’è voluto Cristiano, dunque, che dopo tre minuti di riscaldamento ha indirizzato la gara. Pirlo vince, convince a metà ma la strada sembra sia quella giusta: i conti si devono fare quando la rosa è al completo. Un applauso anche a Morata, tornato a Torino tra diverse polemiche: il ragazzo è affamato. E tanto.

La stessa fame sembra averla smarrita il Napoli di Gattuso, troppo altalenante contro il Sassuolo e giustamente sconfitto. Questa volta facciamo però il discorso inverso: non parliamo dei demeriti dei partenopei ma dei meriti dei neroverdi. E sono tanti. De Zerbi ha vinto a Napoli senza i suoi uomini migliori: mancavano Caputo, Berardi e Djuricic. L’allenatore è capace, ha il calcio nelle vene, è un perfezionista e i risultati ora lo stanno giustamente ripagando: questo Sassuolo non è più una sorpresa, ma una splendida realtà. Non è una pubblicità, ma a volte bisogna fermarsi e applaudire una società che con idee e programmazione sta raccogliendo i frutti del proprio lavoro. Bravo a De Zerbi, bravi tutti. Tranne il Var. Il Var proprio no.

 

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