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ESCLUSIVA 1000CUORI- Boniciolli: tra il passato (a Trieste) e il presente, la parola chiave è sempre ‘programmazione’ – 23 ott

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Domenica Matteo Boniciolli tornerà a Trieste. Un ritorno a casa da avversario, quello del coach della Fortitudo che, oltre ad essere nato nella città friulana, è anche cresciuto cestisticamente nell’allora Stefanel Trieste. Fece tutte la trafila delle giovanili sotto la guida di un grande maestro come Bogdan Tanjevic e poi tornò a Trieste nel 2008 con il compito di guidare il progetto di rifondazione di una società, rinata solo quattro anni prima. In quella stagione Boniciolli si ritrovò a vivere una situazione molto simile a quella che avrebbe vissuto 7 anni dopo in Fortitudo. Entrambe le squadre al suo arrivo erano in B2, ed entrambe stavano allestando un progetto importante per tornare nei palcoscenici del basket che competono a due società come Trieste e la Fortitudo. Situazioni analoghe si, ma con due ruoli diversi: “l’analogia tra le due situazioni ci sta, ma nelle due società ho svolto ruoli diversi. A Trieste avevo un incarico plenipotenziario: non andavo in campo ad allenare, ma il mio era un ruolo più a livello dirigenziale ed organizzativo. Mi occupavo dell’impostazione del progetto e conseguentemente anche delle scelte degli allenatori. Negli anni a Trieste ci siamo affidati a coach importanti come Bernardi, Comuzzo e lo stesso Dalmasson, attuale allenatore. Svolgevo un lavoro di coesione per poter usufruire al meglio della gestione locale. Tale lavoro nel tempo è stato reso possibile anche grazie al lavoro di molte persone, tra cui gli allenatori sopracitati. Tra le altre cose ci affidammo anche ad un playmaker di 18 anni come Michele Ruzzier, che fu uno dei protagonisti della promozione in Legadue (situazione del tutto analoga a quella accaduta con Candi lo scorso anno, ndr). Mentre alla Fortitudo il mio lavoro è più tecnico, ma rientra sempre all’interno di un’idea di un programma. Programma partito nel momento in cui mi chiamò Luca Corbelli per venire ad allenare qui”. Cita Ruzzier, Boniciolli, un giocatore che conosce davvero bene, come conosce bene Leonardo Candi. Due giocatori che ha definito tra i “pochi playmaker puri rimasti alla scuola italiana”, in un post partita della scorsa stagione. E, proprio dei due play italiani parla cosi: “Candi è più atleta e più alto, ed oltretutto è anche più attaccante: ha più predisposizione mentale nel fare ciò. Ruzzier è più metronomo, sa mettere in ritmo e pensa poco a se stesso dal punto di vista tecnico”. Due giocatori che hanno vissuto anche convocazioni con le Nazionali di categoria ma, mentre Ruzzier ha anche vinto l’oro nell’Europeo Under 20 del 2013, Candi ha esordito quest’estate in un Europeo Under 18. Boniciolli ha le idee chiare sulla crescita del giocatore biancoblu: “Se continua così, ad allenarsi e a giocare con questa voglia e questa intensità diventarà un giocatore importante anche in Nazionale nel giro di pochi anni”.

Tutta la voglia e l’intensità di Candi contro Verona (foto: Orsini)

Tra le altre cose, quando Boniciolli tornò a Trieste, nel 2008, Stefano Comuzzo divenne responsabile del settore giovanile triestino, ruolo ricoperto per sette stagioni, fino alla chiamata della Fortitudo in questa stagione. Un lavoro straordinario, quello dell’attuale assistente di Boniciolli, con 5 Finali Nazionali all’attivo e molti giovani che poi hanno giocato in prima squadra a Trieste, ma anche in altre società. “Comuzzo ha fatto un grande lavoro con il settore giovanile di una società, come Trieste, che vive con la consapevolezza delle sue risorse. Quell’anno per precisa scelta, investimmo gran parte del budget nel settore giovanile e i risultati alla fine ci premiarono”. Chiusa finale sugli anni della sua crescita cestistica, proprio a Trieste, con l’allora Stefanel e sotto la guida di Tanjevic: “Ho avuto la fortuna di poter lavorare con lui, ma anche con altri grandi allenatori.  Negli anni ho maturato alcune convinzioni personali, tra le quali il fatto che in Italia i giocatori ci siano, ma vanno valorizzati. È giusto dare un’opportunità, ma solo ai giocatori che dimostrano di meritarla”.


Comuzzo e Boniciolli durenate il riscaldamento di Fortitudo-Mantova

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