Basket
Datome al Corsport: “Il rientro di Belinelli farà bene a tutto il basket”
Il futuro fuori dal parquet, il ritorno di Belinelli, la situazione coronavirus e… la musica. Un Datome a tutto tondo in una lunga intervista al “Corriere dello sport”. Il fuoriclasse dell’Olimpia svela i suoi progetti per il futuro: “Mi sono iscritto al corso di Business & Management alla università Luiss. Amo molto leggere, e ho iniziato un percorso relativo agli atleti. Imparerò qualcosa di nuovo su molti argomenti per prepararmi al dopo carriera e avere una ampia possibilità di scelta”. Immancabile qualche parola relativa al tema dell’emergenza sanitaria: “Non è facile giocare senza pubblico. Milano è stata fino a pochissimo tempo fa una zona rossa, per cui fare il tragitto casa-palestra non è stato semplice. L’Eurolega aggiorna i protocolli ogni quattordici giorni, in Italia si naviga a vista di settimana in settimana. Ora bisogna giocare. Noi ci adattiamo e andiamo avanti, ci sono categorie più sfortunate di noi. E ricordiamoci che siamo una categoria di lavoratori molto controllata, in pochi hanno la frequenza dei controlli che abbiamo noi”.
Il piatto forte è il ritorno di Belinelli alla Virtus Bologna. Per Datome, un surplus: “Farà bene a tutto il movimento. Chiaro, non potrà nemmeno essere la cura di tutti i mali strutturali della serie A, ma aiuterà la Virtus e non solo”. Cosa vuol dire scegliere di lasciare l’America per tornare in Europa? “Io parlo per me: ho sempre preso la scelta giusta. Avessi dovuto dar retta all’opinione pubblica, avrei dovuto smettere quando ero a Scafati e dicevano che ero un giocatore finito. Anche lasciare il Fenerbahce per Milano, è stata una scelta azzeccata”. I “nonni” fanno la differenza in Italia e Scola, a quarant’anni, è un altro esempio. “Si, e non ci arrivi per caso a 40 anni se non sei un professionista. A inizio anni 2000 però il livello in Italia era molto più alto, oggi no. Per cui l’esperienza viene maggiormente fuori”. In chiusura, a proposito di vita fuori dal campo, una concessione alla musica: “Trovo sempre il tempo per suonare la mia amata chitarra. Sono alle prese con la ‘cavatina’ che mi sta mettendo molto in difficoltà. Sto provando a suonare l’ultimo brano della colonna sonora de “Il cacciatore”, il film del 1978. Non è semplice, ma ce la metto tutta…”
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook