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Clamoroso a Sakhir, vince Perez; che pasticcio le Mercedes

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Delusione e felicità. Più che mai il Gp di Sakhir potrebbe riassumersi in queste due parole, due facce di una gara decisa dalla voglia di ricercare la perfezione da parte della Mercedes che condanna Russel, il migliore oggi, a rimandare l’appuntamento con la propria prima vittoria della carriera.

Il pronti via racchiude in una certa misura l’intero andamento della gara per il duo Mercedes, con Russel, per nulla intimidito dalla posizione in cui si trova, scattare con precisione allo spegnimento dei semafori e sfruttare al massimo la trazione della propria Mercedes nonostante il lato sporco della pista, mentre il compagno Bottas parte con il freno a mano tirato, concede il fianco all’inglesino prima di farsi accerchiare da Perez e Verstappen. I tre arrivano uno fianco all’altro alla curva quattro, Verstappen molla la presa conscio che non c’è spazio per entrare tutti e tre insieme, dietro però c’è Leclerc che intuisce il gesto di Max come una debolezza e un’opportunità per infilarlo: il monegasco stacca all’ultimo bloccando l’anteriore sinistra e centra in pieno Perez che aveva chiuso la traiettoria vedendo il cambio di strategia di Verstappen. Leclerc finisce a muro, così Verstappen nel cercare di evitarlo, mentre Perez riesce a condurre la sua monoposto fino ai box. Gran parte della colpa dell’incidente è da attribuirsi alla troppa aggressività di Leclerc he però si giustificherà così ai microfoni: «Ero un po’ indietro ed ho provato a superare Max in frenata, non mi aspettavo che Perez prendesse l’interno della curva: ho bloccato e ci siamo toccati. Dopo lo scontro ho chiesto a Verstappen se ci fosse stato un contatto fra di noi, non mi sembrava di averlo toccato. George è partito bene, non me l’aspettavo con le gialle».

La gara procede da qui senza particolari intoppi, Russel tiene a bada il neo compagno di squadra, più indietro Vettel non riesce a rendersi incisivo rimanendo al centro del gruppo, mentre a sorprendere sono le rimonte proprio di Perez e Norris che partiva quindicesimo; la Mercedes prepara una strategia ad uno stop richiamando i propri piloti al cambio gomme tra il 45° e il 50° giro. La gara sembra poter proseguire il copione della prima parte, solo una SafetyCar potrebbe cambiare le carte in tavola: Aitken perde l’ala e si ferma a bordo pista, bandiere gialle e Safety Car. Siamo agli sgoccioli della gara, diversi Team decidono di giocarsi la carta gomme fresche, in Mercedes vogliono non vogliono farsi fregare e richiamano subito ai box sia Russel che Bottas, ma quello che seguirà sarà ricordato per sempre come uno dei doppi pit-stop più confusionari della storia: i due piloti si accodano ai box ma i meccanici non sono preparati: a Russel viene montato un treno di gomme sbagliate, a Bottas vengono montate alcune gomme di Russel solo dopo diversi secondi di lotta con l’anteriore sinistra che non ne voleva sapere di farsi sostituire. 

Perez ringrazia e guida il gruppo seguito da Ocon mentre la gara dei due Mercedes potrebbe sembrare un dramma, sono 4° e 5° dopo una gara dominata, ma non è ancora finita qui. A guidare la macchina di Russel sembra esserci ora un Hamilton con una fame senza precedenti, ci mette un giro a divorarsi letteralmente Bottas prima di puntare gli scarichi di Stroll: uno, due e in tre giri si porta in seconda posizione alle spalle di Perez, ma il destino si accanisce, il britannico fora e rientra in fondo al gruppo: avrà comunque modo di recuperare posizioni e conquistare i suoi primi storici punti in Formula 1. Vince Perez, alle sue spalle Ocon e il compagno Stroll: Bottas e le Ferrari non pervenuti.

 

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