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Calcio

Italia-Argentina 1-2 -15 Ago- (2)

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L’amichevole Italia-Argentina sotto il nome di Papa Francesco. Dopo la visita dei calciatori al Pontefice infatti, ieri sera prima della artita Buffon e Mascherano (capitani della due formazioni) hanno simbolicamente piantato l’ulivo che il Papa stesso aveva loro donato e che verrà poi piantato definitivamente nei giardini Vaticani, dove ricorderà la partita di ieri e l’amicizia tra Italia ed Argentina.

La partita però è stata amichevole sono fino a questo momento, poile due squadre non si sono risparmiate per nulla, senza mai essere eccessive ma senza neppure tirarsi indietro nel momento di un contrasto. Ne è uscita una partita piacevole, con parecchi cambi di fronte ed occasioni da entrambe le parti. Tutto sommato l’Italia non demerita, sebbene l’Argentina vinca con merito e si dimostri una squadra più forte di quella azzurra, che al netto dell’assenza di Balotelli e Bonucci e della panchina di Pirlo, si trovava comunque davanti una squadra senza Messi… insomma non un’assenza da poco.

L’Argentina parte forte, schiacciando l’Italia che non riesce a fare altro che difendersi, fino a quando un regalo di De Rossi (utilizzato come centrale con Chiellini) consegna la palla ai sudamericani in un 3 contro 3 al limite dell’area. Higuain ringrazia e segna lo 0-1. A questo punto il baricentro degli ospiti arretra sensibilmente e diminuisce il pressing, così l’Italia si fa sotto e s avvicina al pareggio: su un buon cross di Candreva, Marchisio cicca il pallone dell’1-1. Ma quando riparte, l’Argentina fa male, ma Palacio arriva leggermente in ritardo sul bel pallone di Di Maia, mandandolo alle stelle invece che dietro le spalle di Buffon.

Nel secondo tempo sembra non essere cambiato nulla: pronti via e Banega insacca lo 0-2.

Ma non è così, i nuovi entrati Diamanti ed Insigne, spezzano l’inerzia della partita. Diamanti corre, recupea palla, la difende, salta l’uomo, fa ottimi passaggi su cui però la difesa sudamericana si difende bene, quindi prende la traversa su una punizione da lui stesso conquistata; insomma, fa il Diamanti che noi tutti conosciamo bene. Insigne invece parte male, sembra avulso dal gioco e non riesce ad incidere, fino a quando Osvaldo gli scarica un pallone al limite dell’area che il napoletano piazza di prima all’incrocio, con un tiro a giro degno di nota. Un gran gol ed una grande iniezione di fiducia, infatti Insigne da quel momento cambia partita, si fa vedere ed è cercato dai compagni, salta l’uomo, prova il tiro e serve i compagni… anche Diamanti se ne accorge e dalla zona cetrale di sua competenza, si sposta spesso sulla sinistra, per creare superiorità numerica assieme ad Insigne, e cercare di entrare in porta.

Il risultato però non cambierà più e forse è anche giusto così, visto che nel secondo tempo comunque l’Argentina avrebbe potuto segnare altre tre reti. Prima Higuain sbaglia l’appoggio a porta quasi vuota facendo in modo che Marchetti (che aveva sostituito Buffon) riesca a toccare palla (diretta comunque a finire probabilmente in fallo laterale…), poi Di Maria, dopo aver saltato come birilli un paio di giocatori italiani, si fa ipnotizzare da Marchetti in uscita, infine, capolavoro del portiere laziale, para in controtempo uno splendido tiro di Maxi Rodriguez: parata eccezionale, che va a giocarsi il premio per la miglior giocata di partita con il gol di Insigne.

Migliore in campo in assoluto Higuain, mentre per l’Italia buona partita per Candreva, Diamanti, Insigne e Marchetti (in rigoroso ordine alfabetico). L’Italia forse non è ancora pronta per affrontare squadre di questo tipo ma la prestazione di ieri, seppur a sprazi, fa ben sperare.

 

Piccola nota di colore: anche ieri sugli spalti campeggiava uno striscione che inneggiava alla convocazione in azzurro per Davide Moscardelli…

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