Basket
Fortitudo Bologna, il 2020 si chiude con il sorriso. L’editoriale del lunedì
Che bel risveglio questo lunedì per la Fortitudo Bologna e soprattutto un ottimo modo per finire un 2020 che ha visto alti e bassi.
La Lavoropiù, in emergenza totale, ha sconfitto 76-72 la Reyer Venezia. A coach Luca Dalmonte mancavano pezzi pregiatissimi del proprio scacchiere come Pietro Aradori, Ethan Happ e Wesley Saunders. Praticamente due titolari ed il sesto uomo di lusso. Scusate se è poco.
Invece la Fortitudo ha saputo fare di necessità virtù. E come direbbe qualche teorico della pallacanestro: meglio asciugare le rotazioni piuttosto che averle “intasate”.
Ebbene si, contro ogni pronostico la Fortitudo ha battuto una Venezia che è apparsa spenta nonostante il buon momento di forma degli ultimi giorni.
La squadra di coach Walter De Raffaele – a parte Valerio Mazzola – era al gran completo e già rodata da qualche partita.
Invece la Effe ha saputo ribaltare le previsioni con una prova di squadra da ricordare.
In assenza di Pietro Aradori, è salito in cattedra – per la prima vera volta in stagione – Adrian Banks. La guardia di Memphis (Tennessee) ha rimostrato quello che era in grado di fare durante tutta la sua carriera, in particolare negli anni a Brindisi. 28 punti per lui e una prova da grande leader.
A questo punto la domanda sorge spontanea: qual’è il vero Banks? Il rapporto tra lui e Aradori, fuori dal campo, è indubbiamente ottimo, ma in campo probabilmente un po’ meno. Potrebbe essere vero il dubbio estivo sulla loro coesistenza. Aradori – senza Adrian – ha giocato partite eccellenti, al contrario ieri Banks senza Pietro ha fatto quello che sa fare meglio.
La Fortitudo però con Venezia è stata molto di più. Ha continuato a mostrare la stessa identica faccia delle ultime uscite (esclusa quella della gita a Bilbao).
Luca Dalmonte è riuscito a dare un’identità a questa squadra, con dettami difensivi e offensivi. C’è maggiore organizzazione e nulla appare più “improvvisato” come prima.
Oltre a quelle sul campo e quelle sul piano morale, la più grande vittoria di Dalmonte è stata quella di aver fatto sbloccare Leonardo Totè.
Il lungo del 1997, proprio di scuola Reyer, con il tecnico incrociato a Verona è diventato un elemento importante e – se vogliamo – imprescindibile della Fortitudo. Totè sta mettendo in mostra il suo talento con prestazioni importanti. Anche ieri con Venezia 14 punti, 4 rimbalzi in 26’ di impiego. Per niente male e soprattutto fondamentale per la pessima serata di Dario Hunt.
L’ex Roma è un po’ la delusione. Vuoi per una condizione fisica da trovare, vuoi per capire bene i meccanismi dei biancoblu, ma il centro americano è lontanissimo dall’essere un giocatore incisivo come ci si aspetta. Va bene l’esplosione di Totè, ma urge il rientro di Happ il prima possibile se Hunt non dovesse fare passi avanti.
La nota stonata è il solito infortunio. Ogni gara ce n’è una si può dire. Questa volta, o meglio, anche questa volta è toccato a Matteo Fantinelli. Il playmaker faentino ha visto tutto l’ultimo quarto dalla panchina per un’infiammazione al tendine d’Achille.
Nessun problema, ci ha pensato Gherardo Sabatini. Il “Saba” – probabilmente in uscita – ha giocato una grandissima partita di personalità. Innanzitutto ha disinnescato un Andrea De Nicolao piuttosto scatenato e poi ha realizzato una tripla fondamentale nei minuti conclusivi. Certo però che quei liberi sbagliati nel finale hanno fatto sudare freddo…
Ora sarà da capire quale sarà la vera entità dell’infortunio di Fantinelli. Ad ogni modo la Fortitudo ha riscoperto anche un buon Mattia Palumbo. Contro Venezia ha giocato una partita di personalità (cosa che gli era mancata finora) sin dal primo minuto. Il classe 2000 ha chiuso la sua prova con 8 punti e altrettanti rimbalzi.
Per non sapere né leggere né scrivere la Fortitudo si è tutelata firmando Tommaso Baldasso che già ieri ha potuto guardare la sua nuova squadra (di cui ne è sempre stato tifoso) da dietro la panchina.
Il 2020 tormentato della Fortitudo si chiude quindi con una bella vittoria. La strada per il miglioramento è appena iniziata, ma ora si può dire che la cura Dalmonte sta avendo i suoi primi effetti.
Foto: Fortitudo Pallacanestro Bologna 103/Valentino Orsini
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