Calcio
“La Notizia” arriva in città
Siamo al secondo episodio di questa storia fantastica legata al Bologna F.C. dell’anno 2025. Avevamo lasciato il DS ed il Presidente in procinto di incontrarsi per stilare un contratto da sottoporre ad uno dei più talentuosi giocatori del momento. Nel ricordarvi che il racconto è completamente inventato e non ha nulla a che vedere col presente o col passato, vi auguriamo buona lettura.
La notizia era arrivata durante il pomeriggio, saranno state circa le 16, ed era deflagrata come una bomba, cambiando di colpo il normale corso della giornata.
Essendo un lunedì di inizio Luglio, il 7 luglio 2025 per l’esattezza, probabilmente la produttività di Bologna non sarebbe comunque stata al massimo, ma la notizia lanciata dall’Ansa e poi ripresa da centinaia di migliaia di agenzie di stampa, televisioni, radio, siti internet e profili di social network, era arrivata praticamente a tutti nel giro di qualche minuto; ed in quel momento la città si era quasi paralizzata.
In realtà la notizia aveva prodotto movimento, molto movimento, soprattutto nel cervello e nel sangue dei tifosi ma nulla che centrasse col lavoro né con qualunque altra cosa che non fosse il calcio.
Incredulità e stupore. Speranza di una conferma. Presa d’atto della situazione. Gioia. Delirio.
Questi, i passaggi praticamente obbligati che erano passati da persona a persona, risvegliando di colpo la città dal torpore estivo e dalla paralisi dello stupore iniziale.
Molte persone avevano colto la palla al balzo: ferie. Tutti a Casteldebole. Oppure a casa o al bar, a seguire la diretta allestita in tempi record da Tvlocali e Rai. Diretta di cosa poi? Nessuno aveva annunciato un evento pubblico, quindi tutti erano in attesa di eventi, e tutto sarebbe stato possibile dopo quella notizia, che era arrivata a frantumare la routine di tutti, volenti o nolenti, interessati o meno, la notizia era troppo clamorosa.
Anche in un bar della prima periferia bolognese, un bar che anche nel 2025 faceva dell’aggregazione il suo punto di forza, la notizia era giunta e stava modificando la giornata. Quel bar era da sempre il ritrovo di tante persone, dal “cinno” fino all’ “umarell”, e tutti quanti (o quasi) tifavano irrimediabilmente Bologna.
Il proprietario aveva allestito rapidamente tutto come quando al bar guardavano le trasferte dei rossoblu, aveva sistemato sedie e maxischermo, ufficializzato l’happy hour in onore del Bologna e la gente stava già prendendo posto per stare in compagnia in un momento così incredibile. Anche loro non sapevano bene in cosa stessero sperando o cosa aspettassero, ma tutti erano li, assieme, ed a dir poco eccitati.
La Notizia, a questo punto dobbiamo usare il maiuscolo, era già sulla bocca di tutti: il Bologna aveva appena consegnato in Lega il contratto che legava Giacomo Lambertini alla società rossoblu per 5 anni.
Nato a Bologna e conosciuto come ragazzo con la testa sulle spalle da tutti, Lambertini aveva iniziato a giocare nel Bologna, poi a 16 anni era stato acquistato a suon di milioni dal Manchester United, dove aveva giocato fino a 20 anni, diventando titolare dei “Red Devils” e della Nazionale Italiana, saltando praticamente a piedi pari l’Under 21: era stato ritenuto troppo forte per i pari età e più utile alla nazionale maggiore.
A 21 anni, il Real Madrid aveva riempito di soldi lui ed il Manchester, portandosi a Madrid colui il quale tutti davano come uno dei nuovi fenomeni del calcio non solo italiano, ma mondiale. Capocannoniere in Champions ed in Liga per diverse stagioni, ad un passo dal Pallone d’Oro e dopo aver compiuto 25 anni, il giocatore era ormai arrivato all’ultimo anno di contratto col Real, quando aveva deciso di non rinnovare adducendo motivi personali e licenziando il proprio procuratore, decidendo di farsi rappresentare dal padre.
Il mondo del calcio aveva appreso con stupore la notizia e tutti i principali club europei avevano immediatamente iniziato la corte al giocatore, che però aveva sempre detto che avrebbe deciso solo a Luglio, prima che iniziassero i ritiri, la sua nuova società.
Ed ora la scelta era arrivata, fulminea ed assolutamente inaspettata da tutti: Bologna.
Era tornato nella sua città, ma non era un sedicenne da lanciare, né un ultra trentenne da rilanciare. Era un giocatore nel pieno della propria maturità, che avrebbe potuto scegliere qualunque club al mondo.
E così aveva fatto, aveva scelto il Bologna F.C. 1909.
E la Notizia non poteva che non essere choccante dato che neppure il tifoso più speranzoso, avrebbe potuto pensare di rivederlo in rossoblu.
Al bar ormai erano arrivati tutti i soliti noti. C’era Luca, quello che da una vita andava in curva e che rimpiangeva i bei tempi andati, sempre fedele alla maglia nonostante le arrabbiature con la dirigenza o i gruppi organizzati che criticava sovente.
C’era Alessando, il “maigoduto” per definizione, qualunque cosa succedesse lui dichiarava che avrebbe fatto il contrario.
C’erano anche Paolo ed Michele, il primo sempre filo societario, il secondo sempre e comunque contro la dirigenza.
C’era Davide, che in base all’interlocutore cambiava la propria versione su ogni cosa, solo per il gusto di vedere l’altro infervorarsi per sostenere la propria tesi, che Davide brillantemente smontava con arguzia.
C’era Manuel, che aveva sempre una punto di vista ed un commento tecnico talmente elevato che gli altri non riuscivano quasi mai a comprendere a pieno.
Era presente Sergio, detto dagli altri “bandierina”, perché se la squadra andava male criticava tutti, per poi indorare le stesse persone una volta che le cose fossero tornate a girare bene.
E c’era anche Andrea, ovviamente, il barista che cercava di mediare tra tutti, vicino alla squadra ed alla maglia, ma che da bravo imprenditore, capiva sempre anche i problemi societari.
Clamorosamente, ma non certo sorprendentemente, oggi si erano trovati tutti tutti d’accordo: la società era stata pressoché perfetta, il giocatore era già un idolo assoluto “che ce ne fossero come lui”, e loro avrebbero fatto di tutto per sostenere entrambi nel campionato che andava ad iniziare.
Anche Davide, visibilmente imbarazzato per la novità di dare ragione a qualcuno, era impossibilitato a non essere d’accordo e faceva continuamente cenni affermativi con la testa, annuendo ai suoi amici ma anche agli avventori.
La tv rimandava le immagini di Casteldebole. Il centro tecnico sembrava vuoto al suo interno, e d’altra parte il ritrovo per la partenza del ritiro era fissato per il lunedì successivo; ma al suo esterno un fiume di gente aveva invaso ormai la strada. L’auto del Presidente era presente nel parcheggio e la folla non sarebbe andata via prima di averlo visto e ringraziato.
Le stesse scene di gioia si potevano vedere in centro: la fontana del Nettuno era stata transennata per evitare bagni nelle sue acque ed in piazza Maggiore sventolavano bandiere e si potevano sentire a parecchia distanza i cori festanti dei tifosi.
Prima che qualcuno apparisse a Casteldebole per commentare la notizia, sul web iniziarono ad essere scritti articoli e commenti su aumenti dei biglietti e/o degli abbonamenti, su cessioni di qualche giocatore per ripagarsi il neo acquisto e di possibili problemi finanziari della società legati a questo colpo, che però era unanimemente definito da tutti, il colpo del secolo. Era paventato anche un aumento di capitale massiccio per evitare il fallimento.
Ma le risposte dei tifosi spiazzarono anche i giornalisti, infatti iniziarono i tam tam in cui i tifosi annunciavano che se davvero c’era da spendere qualcosa in più o si poteva fare qualcosa, loro avrebbero risposto presente: dopo l’acquisto fatto, con Lambertini che si era comunque decurtato lo stipendio e se i soci avrebbero davvero ricapitalizzato, non sarebbero certo stati i tifosi a tirarsi indietro.
Parlò anche il Sindaco prima del Presidente: era felice di questa notizia e nei prossimi giorni avrebbe parlato con la dirigenza rossoblu, la città era unita ed orgogliosa di quanto successo. Tutti avrebbero fatto qualcosa per far continuare a rendere reale quello che fino a poco prima poteva solo essere un sogno.
Il Presidente finalmente si fece vedere, clamorosamente osannato da tutti. Anche Michele, seduto al bar, nonostante non avesse mai nascosto il suo scarso apprezzamento verso il Presidente, oggi disse che questi si era guadagnato un credito di stima non indifferente.
Il Presidente parlò pochi minuti. Disse che il giorno dopo ci sarebbe stata una presentazione in grande stile, al Dall’Ara, alle ore 18. Prima avrebbe suonato un noto cantante bolognese, poi avrebbero presentato con tanto di conferenza stampa e domande dei giornalisti, il neo acquisto Lambertini. Dopo ci sarebbero state altre canzoni di altri cantanti locali. Tutto si sarebbe concluso per le ore 20 circa. Sarebbe stata una vera e propria festa, oltre che una presentazione.
Il Presidente tranquillizzò tutti: non c’erano problemi finanziari, con una piccola ricapitalizzazione societaria ed un paio di interventi extra di sponsor, che avevano fiutato nella notizia un’opportunità, avrebbero sostenuto l’onere finanziario senza svenarsi. Uno di questi interventi extra sarebbe stato far pagare 15€ di biglietto per assistere alla presentazione-concerto. Un altro intervento sarebbe stato quello di dare al giocatore, una percentuale importante sulla vendita delle sue magliette, e così il presidente invitava tutti a comprare la maglia di Lambertini, appena questa fosse stata in vendita, per aiutare la società e ringraziare il giocatore della scelta fatta. Ringraziava poi Lambertini per aver voluto fortemente Bologna.
Il Presidente non rispose a domande né aggiunse altro, ma tutti erano contenti così, con la testa già proiettata al giorno dopo. Tutti avrebbero voluto esserci.
Sulla rete il dibattito durò poco: tutti sarebbero dovuti andare alla presentazione, bandiera alla mano, ed avrebbero comprato la maglietta appena fosse stata disponibile. Tutti quelli che erano ancora indecisi, si sarebbero recati di li a poco a rinnovare l’abbonamento.
La città festeggiò tutta la serata la notizia ed al mattino c’erano ancora ragazzi in maglia rossoblu che festeggiavano per le vie del centro storico. Il giorno dopo ci sarebbe stata la presentazione.
Quello che nessuno ancora poteva sapere, era che oltre ai 33.000 presenti alla presentazione ed ai 24.000 abbonamenti che sarebbero stati siglati, quando vennero messe in vendita le magliette di Lambertini, vennero letteralmente polverizzate in meno di mezza giornata e gli ordini crearono grossi problemi alla ditta che le doveva produrre.
Successe poi che alcuni giovani interessanti ed alcuni giocatori di qualità in quel momento svincolati, accettarono le offerte del Bologna, sebbene inferiori a quelle di altre società, non solo per la possibilità di giocare con Lambertini, ma perché avevano la certezza che con un giocatore di quel calibro il Bologna sarebbe stato sotto la lente d’ingrandimento dei media nazionali, ed avrebbero potuto avere a loro volta una visibilità maggiore.
Nel frattempo al bar era nato il cocktail Lambertini, un “must” che Andrea avrebbe, domenica dopo domenica, servito ai propri amici ed avventori ad ogni gol del nuovo bomber.
Riproduzione Riservata
Così come per la prima parte della nostra storia, ribadiamo il fatto che NESSUN fatto e NESSUNA persona presenti in questo racconto, sono hanno qualcosa a che fare con la realtà. Tutto è frutto della fantasia di chi lo ha scritto. Il Presidente del Bologna non ha nulla a che fare con l’attuale né con nessun presidente passato, così come i tifosi descritti non sono riconducibili a persone realmente esistite.
L’appuntamento è a domenica prossima con il terzo ed ultimo episodio di questa piccola storia.
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