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Calcio

La telefonata che non ci sarà mai

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Con oggi inizia un racconto un po’ particolare, diviso in tre parti decisamente differenti, scritte anche in modo differente, che però creeranno una storia omogenea, ambientata in un futuro che sicuramente è solo nei sogni di chi lo ha scritto e di pochi altri tifosi rossoblu.

E’ un racconto privo di pretese, non ha una morale vera e propria, è davvero solo la voglia di vedere di colpo tornare il calcio (ma forse non solo) essere qualcosa che non sia solo legato ai soldi ed ai profitti, ma anche ai sentimenti ed alla qualità della vita. La storia è completamente inventata, nomi e fatti lo sono ugualmente. Teniamo a specificare che NON ESISTE alcun nesso tra quanto troverete scritto e la realtà ed i personaggi NON SONO ispirati al presente né al passato. Come diceva lo spot da cui è tratta l’immagine dell’articolo: “una telefonata allunga la vita”, questa telefonata però non è mai stata fatta e come da titolo, mai lo sarà, però la speranza (ancora più quella di noi tifosi), è sempre l’ultima a morire…

 

 

Nel tardo pomeriggio di un mercoledì di inizio Luglio, non c’erano poi così tante auto che transitassero in autostrada con direzione Bologna, o comunque nulla rispetto a quanto sarebbe accaduto nel prossimo week end o quanto fosse accaduto nel precedente.
Ma nonostante la calma apparente in quel 2 Luglio 2025, c’era qualcuno che seduto alla guida della propria auto era preso dalla frenesia e dallo sconforto per il calcio mercato iniziato in salita: il Direttore Sportivo del Bologna F.C. 1909.
Il nostro futuro dirigente, aveva appena finito un colloquio per portare in rossoblu un difensore e stava rientrando a Bologna, quando il Presidente lo chiamò al telefono. Il DS non era entusiasta di ricevere quella chiamata, evidentemente il colloquio non aveva dato i frutti sperati, e d’altra parte, con una squadra che ogni anno cercava sempre di salvarsi e con pochissimi soldi disponibili per fare il mercato, come avrebbe potuto non essere complesso trovare calciatori interessati ed interessanti? All’ennesimo squillo, il DS rispose comunque.

DS: “Pronto Presidente…buona sera”

PRESIDENTE: “Ciao Marco, tutto bene?”

Il DS si prese un attimo di pausa, c’era qualcosa nel tono del Presidente di particolare… ma dopo un primo attimo di indecisione, decise di andare al sodo non pensando a questa sfumatura.

DS: “Non benissimo… ecco…
Beh, sto tornando a Bologna dopo quell’incontro per il terzino…
Non è convinto… ma penso ci sia del margine su cui lavorare, stia tranquillo…”

PRESIDENTE: “Non ti preoccupare… tra qualche giorno vedrai che cambierà idea…”

DS: “Si, credo anche io, lavorandoci un po’ su, possiamo limare qualc…”

PRESIDENTE: “Ma che limare e limare! Vedrai come cambierà idea! Fidati!
Non ti immagini minimamente quanto sia ottima questa giornata… chi se ne frega di quello! Ne troviamo mille di difensori così! Settimana prossima vedrai… si cambierà musica!
Se non sarà lui a chiamarci, ne troveremo altri alla stessa cifra!
Stiamo per fare un botto che… Mamma mia, neppure nei sogni!”

Il Direttore Sportivo rimase leggermente interdetto… “Chi se ne frega di quello”?
Erano ormai anni che la squadra aveva carenza nel ruolo di terzino, questo giocatore poteva giocare indifferentemente su entrambe le fasce, il Mister ed il Presidente stesso lo avevano messo in testa agli acquisti… ed ora?
Chissà cosa sarebbe cambiato settimana prossima… e di quale “botto” stava parlando il Presidente?
Mente il dirigente rifletteva, il Presidente riprese il discorso

PRESIDENTE: “Ci sei ancora??”

DS: “Si, si…dev’essere il collegamento bluetooth…
Dicevo… mi fa molto piacere questo ottimismo…
Ma non capisco… è successo qualcosa che non so?”

PRESIDENTE: “Si, in effetti è successa una cosa incredibile.
Davvero non puoi immaginarti…
Senti, mi dovresti fare un favore. Annulla qualunque impegno tu abbia nei prossimi tre giorni e…”

Il DS apparve sempre più basito e con una smorfia interruppe il suo superiore

DS: “Ma…Pres, avrei un paio di incontri per quelle trattative importanti che…”

PRESIDENTE: “No, fidati, questa è la cosa più importante che abbiamo da fare. Quelle sono cose che puoi rimandare… e domattina ti aspetto subito in sede. Diciamo per le 8.”

L’uomo era sempre più stupito. Interrompere le trattative? Ma che diavolo stava succedendo?
Non si trattava per caso dell’ennesima querelle estiva a cui ormai Bologna lo aveva abituato?
Il Presidente sembrava quasi eccitato… forse questa volta non sarebbe stata una bufala ed era in arrivo uno sceicco o comunque qualcuno che avrebbe fatto fare il salto di qualità alle casse della società?
Sempre più confuso, il DS riprese la parola

DS: “Come vuole… però non sto capendo molto… può spiegarmi che succede nel dettaglio?
Vorrei capire che sta succedendo…”

PRESIDENTE: “Si… hai ragione… guarda, mi sento quasi un bambino con un gioco nuovo…
Allora, domani dobbiamo preparare un contratto da sottoporre ad un giocatore… il Mister sa già tutto ed è entusiasta anche lui…”

In effetti la voce del Presidente era squillante come non mai, ma preso dal problema terzino e dal discorso che non riusciva bene ad inquadrare il DS iniziava a rendersene conto solo in quel momento.
Non solo il Presidente pareva eccitato, sembrava anche molto contento.
Che diavolo stava succedendo? Cosa si era perso in quel pomeriggio afoso?

DS: “Si, ho capito, un contratto…ma di chi stiamo parlando?
Non è una procedura che… io non sto capendo niente di questo discorso…
Mi deve spiegare tutto con calma.”

Il Presidente sembrò calmarsi un poco, e con maggiore calma cercò di spiegarsi.

PRESIDENTE: “Hai ragione, scusa. Sono troppo carico.
Devo spiegarti tutto dall’inizio o non puoi capire… neppure io capirei… e forse non capisco ancora neanche adesso…
E’ una grande giornata…
Partiamo dall’inizio: non più di un’ora fa, mi ha chiamato Giacomo Lambertini e mi ha chiesto se…”

Lo stupore si dipinse sulla faccia del DS a sentire il nome del fenomeno esploso negli ultimi 5 anni… Giacomo Lambertini, classe 2000, aggregato alla nazionale maggiore già prima di compiere 21 anni ed ormai titolare inamovibile dell’attacco azzurro, nonché del Real Madrid.
Parlavano davvero di quel Lambertini? O forse si stava dimenticando di qualche omonimo?
Il DS, sempre più in difficoltà nel seguire il discorso, interruppe nuovamente il Presidente

DS: ”Chi? Lambertini?
Sta parlando di quel Lambertini che…”

PRESIDENTE: “Si, lui. Quello che col tuo predecessore vendemmo al Manchester e che ora gioca nel Real…”

A questo punto il DS non era più stupito. Ora un misto di stanca incredulità apparve sul suo volto. Il Presidente aveva forse voglia di scherzare? Di solito non succedeva ma… Lambertini… com’era possibile?
Il dirigente decise di dargli comunque corda ancora per un po’; se era un modo per licenziarlo o metterlo alla prova, almeno avrebbe visto fino a che punto riusciva a spingersi la fantasia del proprio principale.
Quindi riprese a parlare con non velata ironia

DS: “Ah. E le ha telefonato?
Beh, ottimo…”

PRESIDENTE: “Si, ottimo! Te l’ho detto no? E’ una grande giornata!”

Il Presidente aveva ripreso il tono eccitato e contento dell’inizio e non aveva minimamente notato il tono ironico del DS.

PRESIDENTE: “Dicevo, mi ha chiamato perché ha ancora il mio numero… altrimenti avrebbe chiamato te, ma è stato meglio così… avrebbe dovuto chiedere a qualcuno il numero e meno persone sanno la cosa… beh… insomma, mi chiama e mi chiede se ho sentito le ultime cose che aveva fatto…”

DS: ”Che non ha rinnovato col Real e che ha licenziato il procuratore e che ora più o meno tutte le squadre d’Europa e non, sperano di prenderlo a parametro zero?”
PRESIDENTE: “Esatto. Insomma, dopo un po’ di domande di circostanza mi ha detto che mi chiamava perché vuole venire a giocare da noi.”

Ecco… il Presidente era ufficialmente uscito di senno… sarà stato il caldo, quell’anno aveva picchiato forte per tutto il mese di Giugno… il DS faticava a trattenere la propria indignazione, aveva avuto una giornata non proprio piacevole ed ora doveva pure sopportare questo scherzo di pessimo gusto.

DS: “Sta scherzando Presidente?
Senta, non è stata una giornata facile e…”

Il Presidente s’infervorò ed il tono passò da contento e sereno a serio e deciso.

PRESIDENTE: “Sai benissimo che non scherzo mai su queste cose! Io ci metto dei soldi, e coi soldi non scherzo!”

Il DS tornò calmo. Effettivamente per quando fosse gioviale, quando il Presidente parlava di affari era sempre una persona attenta e scrupolosa. Però questa storia era davvero troppo assurda…
Il Presidente continuò con tono quasi paterno.

PRESIDENTE: “Sentimi bene…
Quella che mi hai fatto è stata anche la MIA prima domanda. Ma dopo mezz’ora al telefono con lui, ci credevo.
Comunque, non si sa mai… così dopo 10 minuti che aveva riattaccato, l’ho richiamato con un altro numero… sai mai che fosse uno scherzo… ma non era così. Era lui. Così con un pretesto gli ho chiesto altre due o tre cose.
Poi ho verificato col padre. Perché ho ancora il numero di suo padre… ed anche lui mi ha confermato… Insomma, è lui. E vorrebbe tornare a Bologna.
Questa è la realtà, anche se capisco che non sembri tale.“

Un silenzio di qualche secondo calò tra la due persone al telefono.

DS: ”Sono senza parole.”

PRESIDENTE: “Capisco la sensazione… sarei stupito del contrario.”

DS: “Davvero siamo sicuri che… insomma…”

PRESIDENTE: “Si, si… davvero.
Non ti chiamerei se non lo fossi.”

Sul volto del DS appave un sorriso… questo era un colpo che avrebbe cambiato la storia…
Ma il dirigente era navigato e subito tornò alla realtà: con che soldi si sarebbero portati a casa un giocatore così?

DS: “Pres… ma… e con i soldi come… nel senso che siamo sempre molto in difficoltà e…”

PRESIDENTE: “E’ pur sempre un parametro zero… quindi visto che ha licenziato il suo procuratore, parliamo del solo ingaggio.”

DS: “Si, ma che ingaggio! E’ uno da parecchi miliardi all’anno… e noi più di 1,2 fatichiamo a darlo… lo sa meglio di me.”

PRESIDENTE: Senti, siamo rimasti così: domani in giornata ci risentiamo io e lui, perché dopo domani è in città per trovare i suoi genitori… ci incontreremo da suo padre e gli dobbiamo fare avere un’offerta di massima per il contratto… poi vedremo.”

DS: ”Appunto… come possiamo essere competitivi? E poi in così poco tempo…”

PRESIDENTE: “Lo so…infatti questa cosa non la capisco… di certo non possiamo svenarci. Offriremo quanto possiamo… e vediamo che dice. In fondo è lui che mi ha cercato.
Ed infatti mi ha detto che i soldi contano poco, nel senso che sa che dovrà decurtarsi di parecchio l’ingaggio, ma ha detto che conta sul fatto che troveremo un’accordo… l’unica cosa che si è raccomandato di dire è che non vuole trapeli nulla… se la notizia esce prima della firma del contratto, non se ne fa nulla.
Mi ha detto che appena avrà letto la nostra proposta, ci farà una controproposta immediatamente, e nel giro di 2/3 giorni vuole chiudere, per dare l’ufficialità assieme a noi e partire per il ritiro. Di questa cosa siamo al corrente noi due, il mister, Giacomo ed i suoi genitori. Nessun altro.”

Il DS iniziava ad essere smanioso, forse davvero… ma quante possibilità c’erano? No, non era possibile, alla fine sarebbe arrivato qualcuno che offrendo di più, lo avrebbe convinto. Era inutile sperarci.

DS: “Presidente… sinceramente mi sembra impossibile… non credo che alla fine arrivi…
Lavoriamoci, ma non si faccia illusioni. Non siamo nel mondo delle fiabe, lo sa benissimo… e Bologna di cose assurde ne ha viste tante anche lei… e mai in positivo…”

PRESIDENTE: “Senti Marco… se sarà uno scherzo, avremo perso due giorni di mercato. Ma ti ricordo che oggi è il 2 Luglio… al netto di quanto dicono i giornalisti, non mi vorrai raccontare che con i soldi che abbiamo potremmo chiudere molte trattative nei prossimi due giorni?”

Eccola la stoccata… come se fosse stato facile prendere gente a zero, o chiedere a qualcuno di ridursi lo stipendio solo per il blasone ed il passato di una società… ma tanto quello era il lavoro del DS…

DS: “No… certamente… Però proprio perché abbiamo un budget limitato, e lei lo sa meglio di me, forse non è corretto spenderlo subito per un giocatore solo…”

PRESIDENTE: “Io invece credo di si…”

Il Presidente tornò ad infervorarsi, mettendo davvero tanta energia nelle parole

PRESIDENTE: “Pensaci: dire che abbiamo bisogno di ricapitalizzare o di aumentare un po’ i biglietti perché abbiamo preso l’attaccante titolare della nazionale italiana, che ha 25 anni ed è il presente ed il futuro del calcio italiano… beh, credo che la gente capisca… non pensi? Un modo per finanziare la cosa lo si troverà.”

Il DS parve valutare rapidamente un paio di cose, come ad esempio poter dire ad un giovane indeciso se scegliere o meno Bologna, che qui avrebbe avuto la possibilità di poter giocare in squadra con Lambertini…

DS: “Non sono ottimista, però dobbiamo provarci… ha ragione.
Se chiudessimo questa cosa, forse altri giocatori potrebbero accettare le nostre offerte sapendo di avere un compagno di squadra di quello spessore…”

PRESIDENTE: “Bravo! Questa è la mia idea!
Oh, questo l’abbiamo dato via a 12 milioni a 16 anni… ora ne vale almeno 60 e verrebbe a zero… dobbiamo fare il massimo per riuscire a portarlo di nuovo a casa. E’ il minimo.
E poi non solo i giocatori… ma sai anche i tifosi quanto sarebbero contenti?”

DS: “ Si… questo è sicuro…”

PRESIDENTE: “Bene, ti aspetto domani alle 8 allora.”
Mio caro… sarà un’estate incredibile. Oggi è una giornata magnifica.
A domani!”

DS: “A domani…”

Il DS continuò a guidare incredulo, per l’assurda telefonata ricevuta e l’ancor più assurda possibilità che si sarebbe potuta aprire; ma in fondo cosa poteva esserci di negativo nel provarci? Due giorni buttati via? Quanti ne aveva sprecati per convincere giocatori a restare o per convincere il Presidente di turno a mettere anche solo mille euro in più dentro ad una busta per confermare un giocatore?
Questo sarebbe stato il colpo di una vita… bisogna provarci a tutti i costi. La carica sentita al telefono dal Presidente si impossessò lentamente anche del DS che sorrise vedendo in lontananza il colle della Guardia, pensando a cosa si sarebbe potuto scatenare da li a pochi giorni, se avessero davvero concluso quella trattativa.

 

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Ribadiamo il fatto che il Presidente ed il Direttore Sportivo di questo racconto di fantasia, NON hanno nulla a che vedere con Presidenti e/o Direttori Sportivi (e/o altri Dirigenti) del presente e/o del passato, né del Bologna né di altre squadre. Se i fatti sembrano noti, è solo perchè sono ovviamente ispirati alla realtà, nonostante tutto il racconto, sia puramente fantastico.

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