Il Corriere di Bologna – Risorse e limiti dell’attacco rossoblù

Il mercato di gennaio è ufficialmente chiuso e gli organici dei club rimarranno invariati fino alla fine della stagione. La squadra di Mihajlovic in particolare dovrà puntare all’obiettivo salvezza e dovrà farlo senza la prima punta, tanto richiesta ma non arrivata dal mercato. 

I rossoblù vantano il 12° attacco del campionato, ma delle 25 reti all’attivo, solo 9 sono arrivate dal reparto avanzato (tre Barrow, tre Orsolini, uno Palacio, uno Skov Olsen e uno Vignato). Negli ultimi incontri il tecnico serbo ha voluto schierare Barrow come punta centrale, ma i risultati sono stati alquanto deludenti. Il gambiano dovrà imparare il ruolo perché è l’unico che insieme a Palacio possa ricoprire quella posizione. 

L’arrivo di una prima punta dal mercato avrebbe permesso a Barrow di poter ricoprire stabilmente il ruolo di esterno sinistro, posizione in cui si trova più a suo agio. Con il gambiano sulla sinistra al centro verrebbe schierato Palacio, obbligando così Mihajlovic a utilizzare da subito tutto il potenziale offensivo dei rossoblù. 

Pronti a subentrare ci sarebbero Skov Olsen, Sansone, Vignato e Juwara. Non sfruttare sostituzioni pesanti, in grado di cambiare la partita, proprio nell’anno in cui se ne possono effettuare ben 5 è un vero peccato. Inoltre, un centroavanti puro sarebbe stato utilissimo anche per raccogliere i cross, le palle alte e le sponde sia durante i 90 minuti, sia durante i minuti di recupero, dove con gli assalti finali le squadre si affidano alle palle lunghe. 

Infine, il modulo, che Sinisa Mihajlovic non cambia quasi mai. Certo è che l’assenza di una punta in più non dà nemmeno la possibilità di pensare a un attacco a due punte. Quello dei rossoblù è un reparto offensivo che farà di necessità virtù, con la consapevolezza che un nuovo attaccante avrebbe portato la freschezza e l’imprevedibilità che servono a tutta la squadra. 

Fonte: il Corriere di Bologna, articolo di Alessandro Mossini

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