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Bologna – Sampdoria: Ferrero e il passato blucerchiato di Sinisa

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Domenica, intorno alle 12.30, nel catino dello Stadio Dall’Ara, il passato abbraccerà con nostalgia il presente, sperando di riaverlo nel futuro.  Il passato vestirà i panni del presidente sampdoriano Massimo Ferrero, che visse gli anni della conduzione tecnica dell’allenatore serbo come i migliori della sua gestione: 56 punti, settimo posto e cancello aperto per l’Europa, traguardo di primissimo livello per i blucerchiati, che mai si sono seduti, in tempi recenti, al tavolo delle grandi del campionato italiano.

Per questo la nostalgia dell’attuale presidente, stante la profonda incertezza sul  rinnovo di Claudio Ranieri alla guida della Samp per il prossimo anno, porta a pensare che Sinisa potrebbe essere il candidato ideale per la panchina doriana, visti i precedenti e gli anni di bel calcio (chi non ricorda quella squadra dove giocava l’allora giovanissimo Soriano, dove Da Costa e Gastaldello erano in procinto di vestire la maglia rossoblù nel mercato invernale, dove Manolo Gabbiadini era appena giunto da Napoli e Andrea Poli, il nostro attuale capitano, era stato appena ceduto al Milan?) che dal 2013 al 2015 Mihajlovic seppe mostrare a Marassi e dintorni.

Quell’abbraccio, domenica mattina, sarà solo virtuale (come scrive nel suo articolo Alessandro Mossini) perchè il presidente Ferrero è in isolamento fiduciario e il futuro di SInisa, almeno per i prossimi due anni, sarà rossoblù, perchè così recita il contratto che lo lega al Bologna. Ma che fra i due il rapporto sia solido e frequente, lo attestano i diversi segnali di stima che i due si sono scambiati, anche e soprattutto durante il periodo in cui di SInisa si era parlato del suo ricovero ospedaliero che non del campo. Domenica ci sarà Bologna – Sampdoria, valida per i tre punti. La memoria e il futuro per un’ora e mezza lasceranno spazio al campo: qualunque altro discorso, adesso, sarebbe inopportuno.

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