Bologna FC
L’altro spogliatoio: al Dall’Ara arriva la prima della classe
Esaurita la pausa per le Nazionali, il Bologna si immerge nuovamente nell’atmosfera del campionato. Il primo scoglio è il più difficile, al Dall’Ara arriva la prima della classe, l’Inter di Antonio Conte. All’andata fu una partita molto difficile, il Bologna viveva una importante emergenza infortuni che costrinse Sinisa Mihajlovic a rinunciare al suo solito schema tattico in favore di un 3-5-2 molto sperimentale. Il risultato non fu quello sperato e solo un ritorno al 4-2-3-1 permise al Bologna di riaprire temporaneamente la partita col gol di Vignato.
DIFESA ERMETICA – Nonostante numeri alla mano l’Inter non abbia la miglior difesa del campionato, quando si osserva una partita dei nerazzurri è evidente la sensazione di solidità della squadra. Il 3-5-2 di Antonio Conte è un modulo che negli anni si è evoluto, trasformandosi da modulo di proposta offensiva, fino a diventare una soluzione tattica “reattiva”. Stesso percorso è stato fatto dall’allenatore dell’Inter in questa stagione. Se inizialmente l’ex CT aveva immaginato una squadra in grado di aggredire alta e costruire l’azione dal basso con l’inserimento di Kolarov, i tanti gol subiti hanno costretto il tecnico salentino a tornare sui suoi passi. Skriniar, de Vrij e Bastoni sono dunque diventati insostituibili. Così le caratteristiche dell’Inter, con tre centrali molto forti fisicamente, sono mutate: la squadra ha abbassato il suo baricentro, creando due linee moto solide una 5 e una 4, con una delle punte (solitamente la spalla di Lukaku) che aiuta i centrocampisti. In questo modo l’Inter ha ridotto sensibilmente il numero di reti subite, e creato gli spazi per far male in contropiede a qualsiasi squadra.
ERIKSEN E CONTROPIEDE – Uno dei momenti fondamentali della rincorsa al primo posto, poi coronata nel derby, è il ritrovato apporto di un uomo di qualità come Eriksen. Il danese, dopo un intero anno di difficoltà, si è sbloccato con la punizione decisiva nel quarto di finale di Coppa Italia col Milan, ritrovando forza e motivazione. Così si è calato nel ruolo di mezzala di sinistra con effetti eccellenti sulla qualità della manovra. La squadra è migliorata nella rapidità dell’azione sia in possesso contro difese schierate, punto debole della squadra di Conte, e anche nelle azioni di ripartenza dove riesce così a servire le proprie punte immediatamente. A fare la differenza in avanti è soprattutto l’intesa tra i due attaccanti. Lukaku e Lautaro, titolari nella maggior parte delle occasioni, si trovano a meraviglia e la prorompente velocità e forza fisica del belga permettono all’Inter di giocare spesso la palla su di lui, devastante in contropiede e abilissimo a giocare di sponda contro difese chiuse.
L’altra arma, soprattutto in contropiede, è quella dell’esterno destro. Achraf Hakimi, a destra, fece davvero malissimo al Bologna all’andata con una doppietta, oggi è ancora meglio inserito nell’Inter ed è quasi sempre tra i migliori.
Al Bologna sarà necessaria grande attenzione nelle fasi di possesso palla prolungato. Ogni singolo errore tecnico potrebbe essere l’occasione dei nerazzurri per colpire in contropiede. In quel caso le marcature preventive dei due centrali soprattutto su Lukaku potrebbero evitare le scorribande dell’Inter a campo aperto.
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