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Monza 2015: la prima vittoria della Lamborghini Huracán GT3

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La progettazione e lo sviluppo di una vettura da corsa sono un po’ come la nascita e la crescita di una figlia. Tutte le fasi principali della vita della neonata lasciano una traccia indelebile nel ricordo dei genitori e di chi vuole bene a quella creatura. Come di una figlia rimangono scolpite nella mente le prime parole, i primi passi e i primi grandi traguardi raggiunti, di una vettura da corsa non possono essere dimenticati i primi disegni, le prime prove in galleria del vento, il test del motore al banco di collaudo, l’uscita dalla linea di montaggio, il primo shakedown e la prima gara. E se dovesse arrivare, con tanta bravura e un pizzico di fortuna, anche la prima vittoria.

L’allora (e attuale) CEO di Automobili Lamborghini Stephan Winkelmann insieme alla Lamborghini Huracán GT3 (credits automobilismo.it)

La Blancpain GT Series Europe, oggi nominata Fanatec GT World Challenge Europe, è un campionato organizzato dalla SRO Motorsports Group di Stéphane Ratel, organizzazione leader per i campionati GT. In questo campionato, oggi diviso in due classifiche riservate agli eventi Sprint e agli eventi Endurance, si danno battaglia le versioni GT3 delle supercars stradali di marchi celebri quali Audi, Ferrari, Aston Martin, Mercedes, McLaren, Porsche, Nissan, BMW e Lamborghini, tanto per citarne alcuni, messe in pista da scuderie private, pur con l’appoggio delle case costruttrici.

Lamborghini Huracán, dalla strada alla pista con la versione GT3

Nel 2015 Lamborghini rese disponibile ai suoi clienti la versione da corsa della Huracán presentata al Salone di Ginevra 2014, optando per il debutto in prima persona nel mondo degli agguerriti campionati GT3. La vettura, progettata dagli ingegneri della Squadra Corse con la collaborazione di Dallara Engineering, fu sviluppata in pista dal pilota sudafricano Adrian Zaugg e dal faentino Fabio Babini. Dopo una fase intensa di test, il debutto del nuovo bolide della Casa del Toro ebbe luogo il 12 aprile 2015, nel primo appuntamento della Blancpain Endurance Series. In Brianza si disputa la 3H di Monza. Le Lamborghini che presero parte alla gara furono due, la numero #19 guidata da Babini insieme al ventenne statunitense Andrew Palmer e all’olandese Jeroen Mul, e la numero #63 del tester Zaugg e della coppia italiana formata da Mirko Bortolotti e Giovanni Venturini. Entrambe le vetture vennero portate in pista dal GRT Grasser Racing Team, team austriaco che ora è una delle più squadre clienti più fedeli al marchio di Sant’Agata Bolognese.

 La Lamborghini Huracán GT3 #19 del team austriaco del GRT Grasser Racing Team (credits thenewsmarket.com)

Il debutto perfetto… o quasi

Nella prima mattinata di domenica la numero #19 si mise in mostra marcando, grazie alla prestazione di Babini, il terzo miglior tempo alle spalle delle due Ferrari 458 Italia del Rinaldi Racing. Più attardata la numero #63, 32esima a oltre due secondi dalla vetta. In gara il primo ballo della Huracán GT3 risultò essere vincente, con la verdona del team GRT che, superate le due Ferrari, si issò in testa alla classifica già al termine della prima ora, mantenendo il primo posto anche dopo i due terzi di gara. Il vero sussulto si ha a cinquanta minuti dal termine, quando la safety car entrò in pista a causa di una brutta uscita della McLaren 650S di Yoshiharu Mori. La Lamborghini del GRT Grasser Racing Team si vide così azzerare il suo vantaggio, ma alla ripresa della gara, una volta ripulita la pista dai detriti, riuscì ancora ad allungare arrivando prima al traguardo, precedendo la Ferrari 458 Italia #333 del team Rinaldi Racing e la Audi R8 LMS Ultra, altra vettura al debutto, del team Belgian Audi Club WRT campione in carica.

L’entusiasmo era alle stelle, come confermano le parole di Fabio Babini: «È un risultato fantastico per me, per la squadra e per Lamborghini» dichiarò il romagnolo dopo il successo. «Passo dopo passo l’auto è migliorata e i miei compagni di squadra hanno spinto quel tanto che bastava, sapendo quanto questo risultato è importante per tutti». Palmer aggiunse: «È stato un inizio di stagione irreale. Venire qui e vincere al mio debutto nel GT europeo è incredibile, sono senza parole». Le parole di Giorgio Sanna, Head of Motorsport di Automobili Lamborghini, suggellarono l’idillio: «Questa vittoria è il coronamento del lavoro svolto nell’ultimo anno sulla vettura. Faccio le mie congratulazioni a chi ha sempre supportato questo progetto».

 

Da sinistra Jeroen Mul, Andrew Palmer, Giorgio Sanna, il Chief Technical Officier di Lamborghini Maurizio Reggiani e Fabio Babini subito dopo la premiazion (credits motorsport.motorionline.com)

Le lacrime sullo champagne versato e la seconda vittoria

Alle ore 20:06, arrivò però la doccia fredda, con l’esposizione della decisione degli stewards che squalificarono la numero #19 dalla corsa a causa di un’irregolarità nel sistema di rifornimento.

La vittoria, seppur sub judice, fu quindi assegnata alla Ferrari del Rinaldi Racing guidata da Rinat Salikov e Norbert Siedler, arrivata sotto la bandiera a scacchi con 37” di ritardo dai battistrada. Il Grasser Racing Team annunciò subito la volontà di sporgere ricorso contro questa decisione, ma il primo reclamo fu respinto nel maggio successivo dall’organo giudicante di primo grado, il Royal Automobile Club Belgium. Oltre che nei tribunali sportivi, nel frattempo le lotte continuavano anche in pista, ma la Lamborghini non riuscì più ad essere protagonista dell’exploit monzese.

Ma le belle storie non possono finire così. Alle volte c’è una seconda possibilità. Il 21 agosto 2015, dopo quattro mesi dal termine delle tre ore di gara, arrivò la sentenza definitiva pronunciata dalla Corte d’Appello FIA, che assegnò nuovamente il primo posto alla Lamborghini #19, ristabilendo l’ordine di arrivo originario.

«Abbiamo sempre sostenuto la nostra regolarità e siamo stati sin dall’inizio fiduciosi del buon esito di questa vicenda. È per noi come vincere una seconda volta e questo risultato è merito di un grande risultato di squadra» commentò Giorgio Sanna.

E fu così che, la prima di una lunga serie di vittorie della Lamborghini Huracán GT3 ebbe un’insolita “gestazione”, più rapida solo di quella della stessa vettura.

 

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