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BUNDESLIGA NEWS &… OLDIES!

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Servus, Freunde!

Englische Woche (settimana col doppio turno) in Bundesliga e una sola certezza: lo Schalke 04 incappa nella quarta retrocessione della sua storia ultracentenaria e abbandona la Bundesliga dopo 30 anni. In cima alla graduatoria, un passo falso a testa per Bayern Monaco e RB Lipsia fanno rimandare il discorso sul Meisterschale alle prossime giornate: ai bavaresi, visto l’ampio vantaggio sulla differenza reti (+46 contro +30), dovrebbero bastare due punti nelle prossime tre gare per diventare campioni per la nona volta consecutiva mentre un solo punto darebbe ai sassoni la certezza di partecipare alla prossima Champions League. Proprio la lotta per la principale competizione europea si riaccende in questo finale di stagione. Quattro squadre per due posti disponibili da cui possiamo già scartare il Bayer Leverkusen che avrebbe bisogno di una coincidenza di risultati ai limiti dell’incredibile. Restano Wolfsburg, Eintracht Francoforte e Borussia Dortmund, racchiuse al momento in due soli punti: il calendario delle Api è sulla carta il più sfavorevole ma la Bundesliga ci ha abituati da tempo a sorprese sul filo di lana. Più articolato lo scenario per l’Europa League e la Conference League, entrambe legate alle sorti della DFB-Pokal, che potrebbe coinvolgere anche Borussia Mönchengladbach, Union Berlino, Friburgo, che ha una partita da recuperare e, sulla carta, persino lo Stoccarda. L’Hoffenheim è l’unica squadra a non aver più nulla da chiedere al torneo ma la lotta salvezza è molto complicata anche a causa del cluster COVID-19 scoperto tra i giocatori dell’Hertha Berlino che ha costretto la compagine capitolina in quarantena facendole rinviare tre scontri (i recuperi sono previsti per il 3, 6 e 12 Maggio). Nemmeno il Magonza, anch’esso con una partita in meno, è matematicamente tranquillo, così come l’Augusta, tuttavia Werder Brema, Arminia Bielefeld e Colonia sono, insieme alla Alte Dame, le squadre più a rischio.

 

RISULTATI 30a GIORNATA

Colonia-RB Lipsia 2-1

Bayern Monaco-Bayer Leverkusen 2-0

Eintracht Francoforte-Augusta 2-0

Arminia Bielefeld-Schalke 04 1-0

Borussia Dortmund-Union Berlino 2-0

Hoffenheim-Borussia Mönchengladbach 3-2

Werder Brema-Magonza 0-1

Stoccarda Wolfsburg 1-3

Hertha Berlino-Friburgo rinviata al 6 Maggio per COVID-19

 

RISULTATI 31a GIORNATA

Augusta-Colonia 2-3

Wolfsburg-Borussia Dortmund 0-2

Friburgo-Hoffenheim 1-1

Union Berlino-Werder Brema 3-1

Magonza-Bayern Monaco 2-1

Bayer Leverkusen-Eintracht Francoforte 3-1

RB Lipsia-Stoccarda 2-0

Borussia Mönchengladbach-Arminia Bielefeld 5-0

Schalke 04-Hertha Berlino rinviata al 12 Maggio per COVID-19

 

CLASSIFICA

Bayern Monaco 71

RB Lipsia 64

Wolfsburg 57

Eintracht Francoforte 56

Borussia Dortmund 55

Bayer Leverkusen 50

Borussia Mönchengladbach e Union Berlino 46

Friburgo 41*

Stoccarda 39

Hoffenheim 36

Magonza 34*

Augusta 33

Werder Brema e Arminia Bielefeld 30

Colonia 29

Hertha Berlino 26***

Schalke 04 13*

* una partita in meno

*** tre partite in meno

 

24 Aprile 1921

Nasce, ad Oberplanitz, Heinz Krügel.

Inizia addirittura a sei anni, nel Planitzer, ma 19enne viene mandato al fronte dove combatte nei Balcani ed è fatto prigioniero.

Rilasciato nel 1946 torna alla sua società d’origine con la quale vince due anni dopo l’Ostzonenmeisterschaft, pur non disputando la finale vinta per 1-0 contro il Freiimfelde Halle.

Si trasferisce a Crimmitschau, al BSG Fortschritt, ma un serio infortunio al ginocchio mette fine alla sua carriera di calciatore a soli 29 anni.

Diventa quindi allenatore regionale in Sassonia poi gli viene affidata la SV Volkspolizei Vorwärts di Lipsia, facendone il più giovane allenatore della neonata Oberliga.

Quando la sua squadra viene spostata in blocco a Berlino, lui resta a Lipsia dove frequenta un corso federale poi assume la guida del Rotation che conduce ad un brillante terzo posto il primo anno. Non ripete l’exploit alla stagione seguente e, lasciato libero, trova impiego all’Empor Rostock, appena retrocesso. Riesce nella missione di riconquistare subito la prima divisione e nel 1960 viene nominato selezionatore della nazionale DDR. Tre sole gare: è decisiva, per il suo destino, la sconfitta interna contro l’Ungheria nell’ambito delle qualificazioni al mondiale cileno.

Finisce ad Halle, dove conquista il suo primo titolo in panchina, la FDGB-Pokal nel 1962, battendo in finale la Dynamo Berlino per 3-1. TUttavia la squadra retrocede ma Heinz, come a Rostock, la riporta in un solo anno nella serie maggiore.

La svolta arriva con l’incarico a Magdeburgo: Heinz prende le redini della squadra in seconda serie, vincendo subito il campionato e ottenendo un brillante terzo posto nella successiva Oberliga a cui si aggiunge la vittoria in coppa, con un sonante 4-0 al Karl-Marx-Stadt.

Impareggiabile nel riconoscere i talenti naturali, grazie ad una sapiente selezione, Heinz trasforma il Magdeburgo da brutto anatroccolo ad una delle compagini più temute d’Europa, solida in tutti i reparti e con un attacco i cui nomi fanno rabbrividire: Achim Streich, Jürgen Sparwasser e Martin Hoffmann.

Tre Oberliga (1972, 1974 e 1975), due FDGB-Pokal (1969 e 1973) ma, soprattutto, la Coppa delle Coppe, vinta contro ogni pronostico a Rotterdam contro il Milan di Rivera ed unico trofeo europeo mai alzato da un squadra della DDR.

Nel 1976, il fattaccio: ad Heinz Krügel viene ritirato a vita il permesso di allenare. La motivazione ufficiale è di non aver preparato al meglio i giocatori del Magdeburgo per il torneo olimpico di Montreal: Buschner (uno a cui Krügel non è simpatico) ritiene il solo Hoffmann in grado di essere convocato e scarica la colpa sul collega.

In realtà Buschner è messo sotto pressione dal SED, perché la vera ragione della “punizione” è ben altra.

Facciamo un salto indietro di due anni.

Durante l’ottavo di finale di Coppa dei Campioni contro il Bayern Monaco la Stasi aveva piazzato dei microfoni nello spogliatoio dei Bullen per intercettare le indicazioni di Udo Lattek alla propria squadra: Krügel si era rifiutato di ascoltarle ed il Magdeburgo era uscito dalla competizione. Più che l’insuccesso era stato il rifiuto a rendere inviso il tecnico alla polizia politica che l’aveva marchiato come “persona ingestibile” e “conciliatore est-ovest” e, secondo una tecnica consolidata, l’aveva colpito molto tempo dopo per mancanze apparentemente reali.

Ci vorrano vent’anni ed un muro in frantumi perché la DFB lo riabiliti, nel 1996. In seguito verrà nominato membro permanente del CdA del Magdeburgo.

Si spegne nella sua città adottiva il 27 Ottobre 2008 ed il 26 Giugno 2009 gli viene dedicata la piazza antistante lo stadio.

Nel 2013 viene promossa una raccolta fondi per dedicargli una statua sempre davanti allo stadio, statua che viene inaugurata il 17 Agosto 2014.

Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE!

Friedl25

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