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Calcio

The Road To Europe – World of Football – 13 Febbraio

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THE ROAD OF EUROPE – WORLD OF FOOTBALL

   Questa settimana vorrei porre l’attenzione sul pianeta calcio in generale. In Italia, infatti, molte volte si trascurano gli eventi internazionali di altri continenti, pompando a dismisura lo scarso spettacolo prodotto negli stadi della nostra nazione.

Esempio lampante, la Coppa d’Africa che si è conclusa, la scorsa domenica con la prima vittoria negli ultimi vent’anni della Nigeria. La straordinaria favola del martoriato Burkina Faso, uno dei Paesi più poveri del mondo approdato alla finale di un campionato continentale, è stata spezzata da una rete di Sunday Mba,  bravo centrocampista del Warri Wolves classe 1988.   

Il calcio è sempre stato considerato sport praticato e vinto solo da europei e sudamericani, soprattutto a partire dal 1990. Infatti, nell’ultimo ventennio il football è stato campo esclusivo dell’Europa, potenza egemone del sistema. Il conto delle vittorie dice infatti 4 a 2 Europa contro il sempre monumentale Brasile.

 Ma è il numero di team che, nel corso degli anni, sono approdati agli ottavi di finale a dare la sensazione di un grande potere da cui le nazionali coloured e dell’estremo Oriente risultano escluse, nonostante i tantissimi gioielli sparsi per i club del mondo. Basta pescare nel mucchio della coppa africana: da Jonathan Pitroipa del Burkina Faso, in forza al Rennes e decretato miglior giocatore del torneo, allo juventino Asamoah passando per praticamente quasi tutti i partecipanti.

Tuttavia, agli ultimi mondiali Sudafricani del 2010, qualcosa ha iniziato a cambiare: per la prima volta, infatti, agli ottavi di finale le nazionali europee si sono trovate in minoranza. Anche se per asiatiche e africane la musica non sembra essere cambiata poi di molto: le prime in lieve crescita, le seconde stabili con una sola compagine agli ottavi. Medio Oriente meteora assoluta del calcio giocato solo nei mondiali di Korea e Giappone 2002, sono arrivate con una compagine in semifinale…. Ma si è già detto tantissimo sul loro percorso, favorito da favori arbitrali al limite dello scandaloso.

Tornando alla recente Coppa d’Africa, la vera rivelazione, come detto, è stata la nazionale del Burkina Faso.

Considerata ad inizio torneo una vera e propria cenerentola ha proposto un gioco interessante e qualche buon talento da far esportare nel calcio europeo. Nazione di 15 milioni di abitanti, il Burkina Faso è considerato uno dei paesi più poveri del mondo, tutto dovuto alla sua instabilità interna e alla posizione al centro del continente africano che, non avendo sbocchi sul mare, ne limitano il commercio di materie prime. La capitale, Ouagadougou, è l’unica città degna di nota in cui gli abitanti si riversano continuamente in cerca di lavoro.

Lo storico secondo posto in Coppa d’Africa è stato accolto come un vero e proprio miracolo calcistico dagli abitanti di questa povera nazione. Al ritorno in patria i ragazzi del mister belga Paul Put sono stati accolti con canti e balli e una festa nazionale di 3 giorni.

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