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13 Maggio, il punto sui PO della Virtus

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È una situazione complicata quella in cui si è messa la Virtus Segafredo, oggi come oggi, attesa ad una serie di playoff che di per sé rimarrebbe già un bel traguardo, sul piano storico e statistico, anche se, come immagine che si è data, a tanti può sembrare un risultato neanche minimo, dopo gli sforzi compiuti per arrivarci. La turbolenta conferenza stampa di ieri di Djordjevic ha palesato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il clima interno non è dei più sereni. Forse, si discute sulla qualità dei risultati raggiunti, prima ancora che sul futuro, ed allora anche qui non si può che ribadire che è sempre una questione di punti di vista. Essere arrivati terzi nella stagione regolare di per sé è un indiscutibile bel traguardo, che ha fra l’altro un valore storico/statistico non indifferente, e sfido chiunque a contestarlo al coach, sotto questo aspetto. Se però si ritenesse che forse una gestione un po’ differente degli uomini a disposizione avrebbe potuto evitare tre o quattro sconfitte interne con squadre di seconda e terza fascia, con conseguenti risultati assolutamente migliori, ecco che potrebbero partire le critiche. Anche se in verità una riprova di questo non può esistere per cui si finirebbe per precipitare nelle odiose chiacchiere da Crescentone.

Insomma, nella famosa platea dove si ritiene troppo spesso che lo champagne puzzi di tappo ci sarà sempre qualcuno scontento, si sa, ma siamo certi che questa volta invece non ci siano motivi per muovere appunti?

Io rimango della mia idea: fino a quando non ci si confronta con i risultati concreti, il resto sono balle, argomenti per passare il tempo, per infuocare le chat sui social. Per ora, questa Virtus Segafredo non avrà ottenuto chissà quali risultati, ma è rimasta comunque nei binari entro cui è stata posta senza mai deragliare veramente. Ho una mia idea sul gioco della squadra, sull’utilizzo dei giocatori, ma sarebbe pretestuoso sbandierarla come verità assoluta a mo’ di sentenza quando sul parquet scendono professionisti di livello anche mondiale che di me ne sanno oggettivamente di più, per cui rimanderei ogni analisi alla fine, che potrebbe essere lunedì prossimo (sarebbe un po’ vergognoso) ma pure a giugno inoltrato, e allora sarebbe festa grande, per cui che senso avrebbe andare oltre i compiti di cronaca – ragionata, certo – per chi si trova nella condizione di raccontare la vicenda sportiva della Virtus targata Segafredo Zanetti?

Oggi si va con gara1, contro una Treviso che ci sta credendo, anche se Menetti dice che la Virtus è candidata allo scudetto e in campionato hanno preso solo sberle. Arriveranno con una maglia creata per l’occasione dei play off ritrovati da una città storicamente nel gotha del basket italiano ma una novità per questa De’ Longhi. Loro, avranno l’entusiasmo alle stelle, la Virtus? Stando ai precedenti, dopo la figuraccia con Trento dovrebbe arrivare una partitona, cosa assolutamente nelle corde della squadra, ancorché azzoppata dalle assenze di Weems e Tessitori e con vari acciacchi distribuiti qua e là. Guai, però, a sottovalutare l’avversario, che se avrà gli occhi iniettati di sangue potrebbe dimostrarsi ostico oltre ogni ragionevolezza. Riusciranno anche le Vu Nere ad avere altrettante motivazioni?

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