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Corriere di Bologna – Alla scoperta di Wisdom Amey

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Bassano del Grappa, 11 agosto 2005: papà Akakpo e mamma “Giulia”, nome con cui gli amici la chiamano, mettono alla luce loro figlio. I due sono provenienti da passati differenti: l’uomo viene dal Togo, mentre la donna dalla Nigeria. Si sono conosciuti nel Sud Italia per poi trasferirsi in Veneto, alla ricerca di una vita tranquilla per mettere su famiglia. Quello che non sapevano era che 15 anni e 274 giorni dopo quell’11 agosto del 2005 sarebbero stati orgogliosi di Wisdom, ragazzo che mercoledì sera, contro il Genoa, ha raggiunto il traguardo di giocatore più giovane a esordire nel campionato di Serie A.

Amey comincia a giocare a calcio nella squadra dei Cosmos, per poi trasferirsi alla Virtus Bassano e ancora più tardi al Vicenza, fino ad approdare nel Bologna, squadra che attraverso il suo progetto futuro lo ha convinto subito ad approdarci.

È stato di Cristian Bozzato, figura di riferimento per la famiglia, il merito di scoprirne il talento. “È un ragazzo molto più maturo dell’età che ha” commenta il procuratore. Per conoscerlo meglio, come scrive Alessandro Mossini, Amey frequenta il Liceo sportivo Manzoni ed abita al convitto Camplus Bononia; ogni giorno va a Casteldebole per gli allenamenti con il treno o con i pullmini dei rossoblù.

A prendersi i meriti del trasferimento è anche Daniele Corazza, responsabile del settore giovanile felsineo: “Lo abbiamo visionato spesso e siamo riusciti a prenderlo, nonostante le richieste di altri club professionistici”.

Prima di esordire in Serie A la scorsa partita, Amey ha collezionato nella sua stagione qualche presenza con l’Under 17 (giocando quindi con i più grandi) e quindici partite con la sua Under 15, realizzando anche tre marcature. I suoi allenatori si sono pronunciati solo con parole positive per il giovane ragazzo: “È un esempio di mentalità e dedizione al lavoro”. Caratteristiche fuori dal comune per un ragazzo di soli quindici anni. Quindici.

Per la dedizione al lavoro ha attirato anche l’attenzione di Sinisa Mihajlovic, un allenatore che non si fa problemi a lanciare i giovani. Infatti, i suoi sforzi sono stati ripagati diventando il più giovane calciatore a esordire nel massimo campionato italiano. Il suo futuro resta tutto da scrivere, ma le basi sembrano ottime per diventare un’altra bella storia da raccontare.

Fonte: Corriere di Bologna, articolo di Alessandro Mossini

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