Basket
Anche Gara 2 è della Virtus Segafredo. Ma che paura! È 88-83 sulla De’Longhi
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – DE’ LONGHI TREVISO 88 – 83 (16-18; 41-33; 63-54)
Virtus Segafredo: Deri n.e., Belinelli 24, Pajola 6, Alibegovic 5, Markovic 7, Ricci 12, Adams, Hunter 14, Nikolic n.e., Teodosic 15, Gamble 5, Abass. All. Djordjevic
De’ Longhi: Logan 10, Russell 15, Faggian n.e., Vildera 2, Bartoli n.e., Imbrò 13, Piccin n.e., Chillo 4, Mekowulu 13, Sokolowski 9, Akele, Lockett 7. All. Menetti
Arbitri: Begnis, Borgioni, Quarta
Tiri liberi: BO 22/33; TV 23/30
Falli: BO 26; TV 30
Rimbalzi: BO 50; TV 32
Tiri da 2: BO 18/37; TV 15/31
Tiri da 3: BO 10/28; TV 10/32
Gara 1 tra Virtus Segafredo e De’Longhi Treviso si era conclusa con numeri importanti, sul piano statistico: dopo 19 anni la Virtus ha iniziato i playoff di serie A con una vittoria; le Vu Nere hanno fornito la terza prestazione di sempre nei playoff per assist (29), suo record societario; Teodosic, con 9, ha realizzato la miglior prova individuale in maglia Virtus nei playoff sotto questo aspetto. Il fatto è però che la squadra di Djordjevic non è che ieri abbia convinto così tanto, tanto che questa sera è chiamata ad una prova che ne evidenzi possibilmente dei miglioramenti. Interessante sarà vedere la tenuta ventiquattro ore dopo gara 1. La formula strologata in Lega potrebbe costare soprattutto ai veneti, che hanno un roster numericamente e fisicamente sicuramente meno forte.
All’inizio la Virtus ripropone il quintetto con Belinelli assieme a Markovic, Abass, Ricci e Gamble; Treviso ci riprova con Russel, Logan, Akele, Sokolowski e Mekowulu. Arriva subito una tripla aperta di Belinelli, ma è una illusione, perché il cerchio per ora è strettissimo agli occhi dei virtussini, così come a quelli dei trevigiani, che trovano a fine 8° minuto una tripla del subentrato Imbrò che decreta un 5-10 un po’ inquietante. Il primo quintetto bianconero già ieri non era apparso del tutto convincente; il secondo, con Pajola, Adams, Teodosic, Alibegovic e Hunter, innesca tutt’altra partita. Anche in casa De’ Longhi è cominciata la classica girandola dei cambi, ma la differenza sembra stare proprio nell’intensità che è in grado di mettere la “Virtus 2”. La prima sirena comunque premia ancora Treviso, 16-18, grazie soprattutto al contributo, ora, delle triple di Imbrò, ma la partita è totalmente mutata di profilo.
Un’azione Adams-Hunter-Alibegovic che porta quest’ultimo alla schiacciata inaugura il secondo periodo, peccato che per l’ala bolognese subito dopo arrivi un colpo allo zigomo che lo butta fuori dai giochi. Intanto Teodosic vuole prendere in mano la situazione, che vede la Segafredo passare avanti sul 25-22. Imbrò e Logan tuttavia frenano le velleità felsinee, con giocate di qualità, però la De’ Longhi inizia a patire la fatica, in anticipo rispetto a ieri: regalo della formula di questi playoff. Ci vuole tutta la classe di Logan per tenere a galla i suoi, anche perché di là il Beli si esibisce in numeri non meno entusiasmanti, per cui all’intervallo il + 8 virtussino è nella logica delle cose: 41-33. Rassicurante che Alibegovic, medicatissimo, sia riuscito a tornare sul parquet.
Il terzo quarto procede abbastanza stancamente, perché la Segafredo non sembra in grado di chiudere, ma la De’ Longhi altrettanto di non riuscire a riaprire i giochi, sebbene a tratti dia l’idea di volerci provare. Non è, in altre parole, la partita più spettacolare dell’anno. Imbrò esce per un po’ per un infortunio alla spalla, mentre il punteggio sul tabellone è 63-54, all’ultima sosta. Ci sarebbe ancora spazio per un recupero, in teoria.
Come volevasi dimostrare. Intanto, la Virtus entra in bonus falli dopo poco più di un minuto; poi, ci si mette anche Djordjevic, che quando Treviso si riavvicina pericolosamente, sceglie di affidarsi a un quintetto con Markovic, Teodosic e Belinelli contemporaneamente, chimica fin qui spesso letale, che produce il pareggio a 73. Rientra Pajola per SanTeo, ma ormai l’inerzia è mutata: 76 pari a 3’08” dalla fine, time out di una Virtus assai preoccupata. L’aiuterebbe a questo punto il quinto fallo di Logan su palla rubatagli magicamente da SanTeodosic, ma la Segafredo non vuole saperne di vincere e assomma errori grotteschi che rimettono in gioco i trevigiani. Termina, con una gara finale ai liberi che assomiglia a una roulette (67% è la brutta media finale dei bolognesi dalla lunetta), 88-83.
Poco da dire: restano incongruenze nella realtà bianconera che lasciano tante incognite sul prosieguo di questi playoff, in particolare riguardanti la tenuta fisica di alcuni giocatori che paiono già abbastanza spremuti. Treviso si è dimostrata più pericolosa di quanto potesse apparire fino al 30° di questa gara: merito suo o demerito dei bolognesi sarebbe tutto da stabilire. A questo punto gara 3 a Treviso si prospetta assai emozionante, perché queste serie davvero possono portare alle soluzioni più imprevedibili. Staremo a vedere.
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