Calcio
Le FanteStorie – di Gianluca Fantelli – 20 Gennaio
Quando pochi giorni fa ci raccontarono che c’era la possibilità di collaborare con il Fante, non ci abbiamo pensato su due volte e abbiamo, entusiasticamente, detto si a nome di tutta la Redazione, sapendo chi stavamo accogliendo nella Nostra famiglia. Gian Luca Fantelli, per tutti “il Fante”, è nato a Bologna il 26 novembre 1963. Cantautore, scrittore e giornalista, ha pubblicato i romanzi “Senza respiro (un anno di incontri) nel 2010 e “Bello non lo sono mai stato (così ho imparato a cucinare nel 2012) e i CD Io vivo io vivrò (2009), Nessuno alzerà bandiera bianca (live, 2010) e Sempre (2011) oltre al singolo Piove (2010) Il suo sito personale è www.iovivoiovivro.it. E’ presente anche su facebook. Dal 2007 gli è stata diagnosticata la S.L.A. (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Oggi è un 1000cuori e da domani ci racconterà piccole storie della sua intensissima vita. Benvenuto fra Noi, Fante!!!
120 e spiccioli, Ranocchia ha appena infilato il decisivo 3-2 a porta vuota e io mi mordo il labbro per la rabbia. Penso a un mio amico interista che se la sta sicuramente godendo e gli scrivo un sms:
“Ci avete fregato proprio all’ultimo!”
La risposta non si fa attendere ed è semplice quanto eloquente:
“Eh eh eh eh.”
La rabbia mi passa, e sorrido anch’io sotto i baffi pensando alla sua faccia allegra. L’amico in questione è Paolo Bonolis ovvero la dimostrazione vivente di come si possa essere grande uomo pur con l’enorme difetto di tifare Inter. Si perché Paolo, prima di essere un eccezionale show man è soprattutto una bella persona. Eppure non eravamo partiti bene. Vi racconto. Succede che incontro Paolo in un bar e lui mi dice che farà grandi cose per me. Poi però mi sveglio e mi resta solo la delusione dell’illusione. Racconto il mio sogno a un amico e quello, non so come, riesce a organizzarmi un incontro col Paolino Nazionale. Così prendiamo il Freccia Rossa e ci fiondiamo a Cinecittà, dove Paolo sta registrando Ciao Darwin con l’inseparabile Luca Laurenti.
Faccio una premessa: negli ultimi anni ho incontrato parecchi personaggi ma non ho mai avuto timori o imbarazzi di nessun tipo, convinto che tra persone “vere” non ci siano differenze e se ci sono non dipendono da quanto sei famoso ma semmai dal tuo spessore interiore.
Ci fanno accomodare nel camerino dove Paolo è con la moglie, sembra piuttosto teso. Esordisce testualmente così:
“Beh? Cazzo volete?”
Sento su di me lo sguardo terrorizzato del mio amico che mi conosce e mi sta implorando telepaticamente di non mandarlo subito a fare in culo. Conto fino a dieci, respiro, e poi gli spiego chi sono, anche se so che sa già tutto. La tensione si stempera, parliamo di un sacco di cose, ridiamo. Poi mi dice: “Ti faccio fare il Senso della Vita.”
Non sarebbe finita qui, ma non voglio rischiare di annoiarvi.
Vi state chiedendo se lo considero un grande uomo solo perché mi ha fatto cantare in tv davanti a tre milioni di persone? Mi limiterò a dire che quello che un uomo fa non è soltanto quello che si vede…anche se è interista.
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